Uranio impoverito. Radiazioni e nanoparticelle di metalli pesanti, per effetto dell'esplosione dei proiettili, utilizzati nei Balcani e in altri teatri di guerra. L'ONA ha reso pubblici i danni alla salute per l'utilizzo dei proiettili all'uranio impoverito. Infatti, nei diversi teatri di guerra, sono stati utilizzati questi proiettili all'uranio impoverito, i quali provocano elevate temperature che polverizzano perfino dei carri armati. I nostri militari, impiegati in missioni di pace, sono stati esposti a queste radiazioni, ed hanno inalato queste nanoparticelle. Quindi, tra i nostri militari, si sono verificati molti casi di intossicazione e di cancro, tra i quali il linfoma.
L'ONA e l'Avv. Ezio Bonanni hanno svelato i danni che l'utilizzo di questi proiettili ha provocato. Infatti, l'uranio, già di per sé, è dannoso alla salute. È utilizzato come combustibile nelle centrali nucleari e come principale elemento detonante nelle armi nucleari (armi uranio impoverito). L’uranio è un metallo pesante (elemento Uranio) che si trova in piccole quantità nelle rocce, suolo, acqua e quindi anche nei cibi ed è costituito da tre isotopi radioattivi.
Infatti, l'isotopo uranio 235 (uranio 235 e 238, 234U), di cui l’isotopo 238 (isotopo de uranio - uranio 238), che ne costituisce il 99,27%, è processato per estrarne l' uranio arricchito (uranio 235). La miscela di uranio 235 e 238 (isotopo de uranio - isotopo uranio 235) è utilizzata come combustibile nelle centrali nucleari e come principale elemento detonante nelle armi nucleari (armi uranio impoverito). L'uranio impoverito è lo scarto del procedimento di arricchimento dell'uranio. Il termine uranio impoverito (o uranio depleto) è una traduzione dall'inglese depleted uranium.
L’uranio impoverito è costituito dagli scarti derivanti dal processo di arricchimento dell’uranio elemento. Quasi tutto il materiale avanzato è composto dall’isotopo 238, è meno radioattivo determina così un uranio radioattivo meno preoccupante che viene impiegato principalmente nell'industria civile e in quella bellica.
Il peso uranio è circa 19.03 g/cm3 (peso specifico uranio impoverito) ed essendo un materiale di scarto lo si trova a basso costo uranio. Il peso specifico uranio impoverito (peso uranio) è quindi veramente alto e per di più è un materiale duttile in grado di assorbire le radiazioni, per queste ragioni viene impiegato in diversi settori, tra cui quello medico, anche se viene prevalentemente usato per realizzare munizioni e proiettili.
L uranio come tutti i metalli pesanti, è tossico e tende ad accumularsi nel nostro organismo a causa del suo uranio peso specifico leggero. Questo accade quando l'uranio elemento brucia polverizzandosi e sprigionando moltissime particelle che si disperdono nell'ambiente.
La storia di Carlo Calcagni - 28 giugno 2024 - Campidoglio
L'Avv. Ezio Bonanni e Carlo Calcagni: insieme contro l'amianto e l'uranio. Ancora oggi, nei teatri di guerra si determina la polverizzazione di strutture civili e militari, caseggiati e carri armanti. Aria, acqua e suolo si contaminano di nanoparticelle di metalli pesanti, radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, oltre a polvere e fibre di amianto. La triste vicenda di Carlo Calcagni è un esempio di resistenza e resilienza. Nel corso della sessione sul tema dell'amianto e dell'uranio impoverito, nella Protomoteca del Campidoglio, sono intervenuti anche la Dott.ssa On. Elisabetta Trenta, ex Ministro della Difesa, e la Dott.ssa Paola Vegliantei, Presidente dell'Accademia della Legalità, oltre al Col. Fabio Filomeni.
Lorenzo Motta, in servizio nella Marina Militare, nelle missioni è stato espoto ad uranio ed ha ricevuto la somministrazione di vaccini contaminati e onde ionizzanti e non ionizzanti. È ancora in corso la battaglia legale per ottenere giustizia. Lorenzo, infatti, è stato colpito da linfoma di Hodgkin.
Il Ministero della Difesa - Marina Militare, è stato condannato e rifiuta di eseguire la sentenza, è ancora in corso una dura battaglia legale. Lorenzo Motta, dopo un periodo di malattia, riprende il suo posto nell'ONA, ed è stato nominato dall'Avv. Ezio Bonanni coordinatore del Dipartimento Tutela Esposti Uranio Impoverito.
Le munizioni all’UI sono state utilizzate dagli aerei anticarro A10 americani, in particolare nei conflitti in Bosnia (1995), Kosovo (1998) e Iraq (1991 e 2003). I militari italiani esposti perché privi di adeguate protezioni, oggi sono 369 i deceduti e 7.500 i malati.
Il termine Uranio Impoverito traduzione dall’inglese di Depleted Uranium (nel gergo uranio depleto) è lo scarto del procedimento di arricchimento dell'uranio nelle centrali nucleari.
Cos è l uranio: L’uranio (uranio elemento) è un metallo tossico e radioattivo.
Uranio dove si trova: l'uranio si trova in natura (dove si trova uranio) e viene impiegato principalmente nel settore nucleare durante il processo di fissione nucleare. In natura (uranio dove si trova) esistono due tipi di uranio (cos è l uranio), l'isotopo 238 e il 235, di questi può essere utilizzato solamente l’isotopo meno diffuso in natura ossia il 235 e proprio per tale ragione è necessario che venga effettuato l’arricchimento dell’uranio. Si tratta di un processo piuttosto costoso, che richiede degli impianti particolari, e soprattutto pericoloso a causa della sua radioattività.
Il prezzo uranio impoverito è molto basso per questo vi è stato un enorme stock. Nel 2002 si calcolavano circa 1milione e 200mila tonnellate di materiale accumulato nei depositi in oltre quarant’anni - è usato sia nelle munizioni anticarro sia nelle corazze dei cingolati (vedi l’americano M1 Abrams). Grazie alle sue qualità piroforiche - cioè si accende spontaneamente al contatto con l'aria - quando un proiettile all’UI penetra all’interno di un carrarmato, produce una fiammata che supera i 3mila gradi centigradi, riducendo tutto quanto è all’interno a un aerosol, le cui nanoparticelle (un millesimo di millimetro) di metalli pesanti se ingerite o inalate, sono causa di patologie cancerogene.
L'uranio impoverito è uranio radioattivo che si trova in natura (dove si trova uranio) causa danni ai reni, pancreas, stomaco/intestino, ha effetti citotossici, carcinogeni e teratogeni, e provoca circa 400 decessi e più di 4000 casi di malattie per causa di servizio (uranio impoverito malattie).
Già all’epoca dei conflitti nel Golfo e nei Balcani erano presenti conoscenze scientifiche sulla pericolosità degli armamenti all’uranio impoverito, comprovata dallo stesso Ministero della Difesa (Air Force Armament Laboratory, 1977), che già da tempo era a conoscenza dei rischi per la salute dei militari e delle misure di protezione adottate già dalle forze Statunitensi, il principale esercito al fianco del quale hanno operato le milizie italiane.
Nell'ultimo ventennio si è verificato un incremento dei casi di tumori legati all'esposizione a uranio impoverito, in particolare Linfoma di Hodgkin e leucemia.
Esiste quindi nesso di causalità tra esposizione a uranio impoverito e insorgenza di malattie tumorali (malattie uranio impoverito), la cui dimostrazione si rende difficoltosa a causa della natura lungolatente delle patologie da uranio.
Inoltre, durante i conflitti sono stati abbattuti anche edifici costruiti con amianto e con componenti in amianto, con conseguente aerodispersione di polveri e fibre di amianto e nanoparticelle, che sono state inalate dai militari causando altre patologie tumorali.
L'ONA ha dedicato molta attenzione alla sensibilizzazione sulla problematica dei danni da uranio impoverito. Lo stesso Prof. Giancarlo Ugazio ha illustrato l'azione delle radiazioni e delle nanoparticelle sulla salute umana:
Alcune ricerche scientifiche hanno evidenziato la presenza di particelle contenenti metalli pesanti nei tessuti dei militari reduci dai Balcani e dalla guerra nel Golfo, simili a quelli rinvenuti in alcuni cittadini di Sarajevo. Nel campione di cittadini di Sarajevo analizzati è stato riscontrato che tutti presentavano la presenza dello stesso tipo di nano-particelle nei tessuti, e tutti avevano contratto un linfoma. Le conseguenze della contaminazione nella zona di Sarajevo sono state riscontrate addirittura a distanza di anni e per contaminazione: durante la guerra era in attività solo la fabbrica del tabacco, tabacco che è stato contaminato da uranio e che ha fatto riscontrare particelle contenenti uranio nelle sigarette in commercio a Sarajevo anche a distanza di lungo tempo.
Nei tessuti del personale civile e militare esposto a uranio impoverito che ha prestato servizio nei Balcani sono stati rinvenute micro e nanopolveri di varie composizioni, in concomitanza con diverse patologie denominate anche uranio impoverito malattie. Le nano-particelle sono così piccole che, in caso di ingestione o inalazione, sono in grado di passare ogni barriera dell'organismo, sia quella polmonare sia quella gastro-intestinale, accumulandosi all’interno del corpo, in particolare nei linfonodi, dove provocano il linfoma tipico dei reduci dai Balcani.
Non sono biocompatibili né biodegradabili, e, se si tratta di metalli, possono essere cancerogene. La “sindrome dei Balcani” non è dovuta quindi solo all'uranio impoverito, ma anche a queste microparticelle sprigionate durante le esplosioni sotto forma di polveri (il cosiddetto “inquinamento bellico”). Queste polveri di 0,1 micron, una volta inalate, possono arrivare nel sangue in soli 60 secondi, in un'ora sono già nel fegato e quando si accumulano negli organi la loro capacità tossica fa il suo decorso.
L'organismo umano, infatti, sarebbe in grado di sintetizzare alcune nano particelle, come quelle prodotte dall'inquinamento da idrocarburi, ma non i metalli pesanti. Per questo motivo sia chi è stato esposto ai bombardamenti all'uranio impoverito, sia chi ingerisce microparticelle contenenti metalli pesanti tramite alimenti contaminati contrae diversi tipi di cancro. Lo stesso fenomeno si è registrando nella zona colpita l’11 settembre, con 180.000 ammalati nella sola Manhattan: nella coda e nelle ali degli aerei dirottati dai terroristi era infatti presente uranio, utilizzato come stabilizzatore. Perfino i cani usati a Ground Zero per la ricerca dei dispersi sono tutti morti dopo nemmeno un anno per tumore ai polmoni.
L’uranio impoverito (o DU, depleted uranium, spesso tradotto in uranio depleto) è un sottoprodotto della raffinazione dell’uranio per l’energia nucleare, impiegato nella zona dei Balcani, negli anni ‘90, ma anche in Afghanistan e Iraq. È molto meno radioattivo di altri isotopi di uranio e la sua alta densità (il doppio di piombo) e le sue caratteristiche piroforiche lo rendono utile per le armature.
Per via delle sue caratteristiche piroforiche e per la sua elevata densità, l'uranio impoverito è stato utilizzato per molti anni nell'industria bellica per la produzione di proiettili (proiettile uranio impoverito), munizioni e ordigni in numerosi teatri bellici, in particolare nei conflitti che hanno interessato il Golfo e l’area dei Balcani nonché nelle unità addestrative, poligoni di tiro e nelle zone adiacenti distribuite sul territorio nazionale. Questo utilizzo ha determinato una forte esposizione del personale civile e militare delle Forze Armate Italiane impiegato in teatri di guerra.
Alcuni militari in missione all'estero hanno testimoniato di aver informato più volte i loro superiori del fatto che le tute indossate dagli appartenenti all'esercito americano ricoprissero interamente il corpo, mentre i militari italiani continuavano ad eseguire gli incarichi con l’ordinaria divisa, consistente in pantaloni e maglietta.
Con "sindrome dei Balcani" si intende quella lunga serie di malattie (principalmente linfomi di Hodgkin e non Hodgkin) che hanno colpito i soldati italiani al ritorno dalle missioni di pace internazionale (uranio impoverito soldati italiani). Dai primi casi risalenti al 1999, di militari che avvertivano i primi uranio impoverito sintomi, ci sono state più di 50 vittime e 500 casi di malattie.
I vertici militari italiani e la NATO hanno istituito una commissione di inchiesta (commissione uranio impoverito) al Senato proprio per identificare eventuali responsabilità e per accertare il nesso tra esposizione a uranio impoverito e amianto e i casi di malattie e decessi tra il personale civile e militare. L’ONU e l’Italia erano informate dell’impiego dei proiettili ad uranio impoverito in Bosnia nel 1994 e nel 1995, anche a seguito di esplicite richieste di chiarimenti da parte italiana, ma i militari impegnati in questi teatri di guerra sono rimasti privi di informazioni circa il rischio tossico.
Il fenomeno epidemico si è verificato anche tra i militari dell'esercito USA in seguito alla prima guerra del Golfo (sindrome del Golfo), così come in alcuni poligoni militari italiani (P.I.S.Q. di Perdasdefogu e di Capo San Lorenzo a Villaputzu), dove è stato riscontrato un drastico aumento di casi di Linfoma di Hodgkin (sindrome di Quirra), oltre che nelle zone circostanti Ground Zero.
La “sindrome dei Balcani” è causata, oltre che dalla radioattività dei proiettili ad uranio impoverito, anche dalle microparticelle rilasciate nell'ambiente a seguito delle esplosioni.
Le microparticelle sono state assimilate dai militari per inalazione o per ingestione, in quanto i vapori sprigionati nelle deflagrazioni e nelle esplosioni possono essere trasportati anche a km di distanza prima di depositarsi nel terreno dove il metallo potrebbe entrare nella catena alimentare o inquinare la falda acquifera. La composizione chimica del particolato cambia in base a seconda se si tratta di un inceneritore, o di una bomba all'uranio, o ancora se vengono compite fabbriche di armamenti, raffinerie o altro, determinando tipi di inquinamento differenti.
Le microparticelle e l’uranio impoverito, una volta penetrati nell’organismo, provocano infiammazioni che, a loro volta, attraverso il c.d. processo della cancerogenesi, portano allo sviluppo di forme tumorali e altri uranio impoverito sintomi.
Esistono moltissimi metalli pericolosi e alcuni sono considerati metalli pesanti. Metalli radioattivi elenco:
In questo metalli radioattivi elenco sono presenti solo 5 elementi ma sulla tavola periodica sono riportati 80 ma in natura sono presenti molti più elementi.
Il tipo di patologia che può insorgere a seguito di esposizione a uranio impoverito e a micro e nano particelle dipende dal tipo e dall'entità dell'esposizione cui si è rimasti vittima e dalla modalità di assunzione (ingestione o inalazione). Mangiando alimenti contaminati da polveri sottili è più probabile che si sviluppi una malattia dell'apparato gastro-intestinale, mentre se vengono inalate più probabile l’insorgenza di malattie dell'apparato respiratorio e circolatorio.
La concentrazione di polveri, microparticelle dei proiettili all uranio impoverito, si deposita all’interno del corpo umano, contaminando diversi organi e pregiudicando l'insorgenza di alcune uranio impoverito malattie. Le microparticelle iniziano a diffondersi attraverso le gonadi e lo sperma, con la possibilità di causare malformazioni nei figli dei militari reduci dai Balcani e dalla Guerra nel Golfo. Si sono riscontrati alcuni effetti uranio impoverito come malformazioni e aborti spontanei nel bestiame della zona di Bratoselce, Borovac e Norce, località vicine a siti bombardati con proiettili all'uranio impoverito.
Il decreto ministeriale 27.08.2004, pubblicato nella Gazzetta ufficiale il decreto ministeriale, ha previsto l'attuazione di un programma di monitoraggio per la ricerca di uranio e arsenico nelle derrate alimentari provenienti da Bosnia Erzegovina e Kosovo (Kosovo uranio impoverito - uranio impoverito Kosovo).
La Commissione Parlamentare di inchiesta sull'uranio impoverito (commissione uranio impoverito) ha audito l'Avv. Ezio Bonanni, confermando le tesi da lui sostenute anche in qualità di presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto, per quanto riguarda la tutela delle vittime dell uranio impoverito tra il personale civile e militare delle Forze Armate che hanno subito dei danni alla salute, per il riconoscimento della loro qualità di vittima del dovere, con equiparazione alle vittime del terrorismo (equiparazione vittime del dovere) ai fini previdenziali e assistenziali (benefici vittime del dovere).
La platea più ampia è costituita dai militari, ex militari e altro personale civile che, per motivi di servizio, sono esposti ad uranio impoverito in assenza di strumenti di prevenzione tecnica e protezione individuale.
L'uranio impoverito ha determinato un'altra allarmante problematica, quella dei vaccini ai militari. Il programma vaccinale errato ha accentuato gli effetti delle esposizioni del vaccino militare ad un cocktail di cancerogeni, tra cui l'uranio impoverito, poiché ha ulteriormente depresso il sistema immunitario del personale impiegato nelle missioni, già di per sé messo a dura prova dall’impegno in teatri disagevoli, lontano dalla madrepatria e in condizioni avverse.
I vaccini ai militari impiegati in queste missioni (uranio impoverito Kosovo), che aveva brillantemente superato le visite di idoneità psicofisica al momento dell'assunzione alle attività di servizio, subito dopo essere stato esposto a uranio impoverito e da altri agenti tossico-nocivi, cancerogeni e patogeni, ha contratto svariate patologie degenerative e neoplastiche.
Le alte temperature generate dai proiettili uranio impoverito sono in grado di polverizzare i mezzi corazzati e blindati e le stesse strutture ed installazioni in cemento amianto (minerale usato in edilizia per le proprietà ignifughe), determinando un sinergismo tra uranio, amianto e altri cancerogeni, responsabili delle uranio impoverito malattie.
Le vittime del dovere vittime del vaccino militare, o dei proiettili all uranio impoverito, sia per motivi di servizio che in ambito civile, hanno diritto alle prestazioni previdenziali, all’equiparazione alle Vittime del dovere e al risarcimento dei danni. I danni dalle vaccinazioni esercito legati alla somministrazione in ambito civile rispondono ai principi di responsabilità contrattuale ed extracontrattuale, per cui, oltre alle prestazioni previdenziali, le vittime e i loro familiari hanno diritto al risarcimento dei danni, sia patrimoniali che non patrimoniali (vaccini militari tumori).
Poiché i proiettili all'uranio impoverito, con la polverizzazione delle strutture, con nanoparticelle e radiazioni, hanno provocato danni alla salute, occorre tutelare le vittime.
Infatti, si sono verificati molti casi di tumore. Infatti, questi proiettili all'uranio impoverito polverizzano anche le strutture in cemento amianto. Le nanoparticelle di metalli pesanti, piuttosto che le fibre di amianto, sono state inalate e ingerite dal personale civile e militare delle Forze Armate. In particolare, tra coloro che erano in missione. Ci sono stati, almeno, 372 casi di decessi attribuibili all'utilizzo dei proiettili all'uranio impoverito.
Tra le neoplasie più frequenti, ci sono le leucemie e il linfoma di Hodgkin.
Nel corso della quinta di ONA TV, è intervenuto il Colonnello Carlo Calcagni, il quale ha fatto riferimento alla contaminazione di metalli, compresi due radiattivi. Nella quarta puntata è intervenuto anche Lorenzo Motta, il quale ha fatto riferimento alle pratiche vaccinali, che hanno costituito un altro elemento di rischio. Per tali motivi, l'ONA ha attivato lo strumento di tutela legale, che prevede il riconoscimento della causa di servizio e poi dello status di vittima del dovere per coloro che hanno subito danno. In caso di morte, questi diritti sono attivati in favore dei familiari superstiti.
Infatti, l'art. 1, co. 1, lettera C del D.P.R. 243/2006, emanato sulla base dell'art. 1, co. 564, L. 266/05, stabilisce il diritto ad ottenere la equiparazione alle vittime del dovere e le relative prestazioni, oltre al risarcimento del danno, rispetto alle prestazioni previdenziali che sono un mero indennizzo non integralmente risarcitorie.
L'ONA assicura la tutela delle vittime dell'uranio impoverito, attraverso una serie di servizi di assistenza medica e di tutela legale.
Il Tribunale di Roma, Sez. Civile, sentenza 567 del 2023 ha condannato il Ministero a risarcire i danni subiti dai familiari del luogotenente Di Vico Leopoldo. In missione in Kosovo "aveva frequentato luoghi nei quali erano scoppiati ordigni con uranio impoverito, con conseguente contaminazione e aerodispersione di polveri e fibre di amianto". Secondo il Tribunale di Roma, la violazione delle regole cautelari e degli obblighi di cui art. 2087 c.c., sancisce l'obbligo del risarcimento del danno, sia iure hereditario sia iure proprio.
In caso di incertezza, poi, i diritti delle vittime devono essere sempre riconosciuti poichè, in sede civilistico risarcitoria, si applica il criterio del “più probabile che non".
"Sebbene il caso tratta di una malattia tumorale avente una eziogenesi non del tutto nota, i documenti amministrativi relativi al riconoscimento della causa di servizio, il libretto personale del militare, il decorso lento della malattia fanno propendere questo giudice per l'applicazione del principio del 'più probabile che non'”.
Per le vittime dell'Uranio Impoverito la recente sentenza di Cassazione 7409/2023 ha fatto chiarezza sull'onere della prova del nesso causale tra l'esposizione all'uranio impoverito e l'insorgenza della neoplasia. Precisa, infatti, che esso ricade sull'Ammnistrazione nel caso in cui la vittima richieda il riconoscimento di prestazioni come la speciale elargizione. L'onere della prova spetta invece alla vittima in caso di richiesta di riconoscimento del risarcimento danni.
"Il militare interessato a percepire la speciale elargizione di cui al D.P.R. n. 90 del 2010, richiamato art. 1079 non è tenuto a dimostrare l'esistenza di un nesso eziologico fra esposizione all'uranio impoverito (o ad altri metalli pesanti) e neoplasia. Siffatto accertamento è necessario ove l'interessato svolga una domanda risarcitoria, ossia assuma la commissione, da parte dell'Amministrazione, di un illecito civile consistente nella colpevole esposizione del dipendente ad una comprovata fonte di rischio in assenza di adeguate forme di protezione, con conseguente contrazione di infermità: in tale ipotesi, invero, grava sull'assunto danneggiato dimostrare, inter alia, l'effettiva ricorrenza del nesso eziologico (ossia la valenza patogenetica di siffatta esposizione), sia pure in base al criterio del più probabile che non. Laddove, invece, l'istanza tenda alla percezione della speciale elargizione, si verte in un ben diverso ambito indennitario (…) nel secondo caso la mera dimostrazione di aver affrontato - senza che ciò integri colpa dell'Amministrazione - particolari condizioni ambientali od operative, connotate da un carattere straordinario rispetto alle forme di ordinaria prestazione del servizio, che siano la verosimile causa di un'infermità".
Sono considerati vittime del dovere tutti i dipendenti pubblici e appartenenti a Forze Armate e Comparto Sicurezza che hanno contratto infermità permanentemente invalidanti o alle quali è conseguito il decesso, in occasione o a seguito di missioni di ogni natura (come uranio impoverito Kosovo), impiegati:
Tra i diversi fattori di rischio:
La legge 466 del 1980 ha sancito il primo riconoscimento di vittima del dovere per causa di servizio e di azioni terroristiche (o azioni uranio). La Legge 302 del 1990, la Legge 407 del 1998 e la Legge 206 del 2006 regolano questa disciplina, estesa anche alle vittime dell'amianto e alle vittime uranio impoverito per danni alla salute in attività di servizio e/o in missioni.
Le Vittime del Dovere uranio impoverito hanno diritto al riconoscimento dei benefici contributivi (vittima del dovere benefici), del prepensionamento (o rivalutazione delle prestazioni in godimento se già in pensione) e al risarcimento Vittime del Dovere, oltre ai seguenti benefici (vittime del dovere benefici):
In caso di decesso, le somme maturate dall'avente diritto vengono erogate agli eredi Vittime del Dovere. I famigliari hanno diritto al riconoscimento di vedova/o di vittima del dovere e orfani di vittima del dovere, con conseguente accredito dei seguenti diritti Vittime del Dovere:
L'Avv. Ezio Bonanni, presidente ONA, ha ottenuto importanti risultati in favore delle vittime del dovere e vittime di uranio impoverito nelle Forze Armate e nel comparto sicurezza, con liquidazione delle prestazioni di vittima del dovere con equiparazione alle vittime del terrorismo (equiparazione vittime del dovere).
Un aspetto che per diverso tempo è rimasto controverso per quanto riguarda i diritti degli eredi di vittime del dovere è stato quello dei figli non a carico fiscale. Infatti spesso è stato negato, soprattutto da parte del Ministero della Difesa, il diritto a determinati benefici a coloro che non erano a carico della vittima al momento del decesso. Ciò, in realtà, vale solo nel caso in cui la prestazione venga erogata anche al coniuge della vittima, come stabilisce dall'art. 6 della L. 466/1980. Sulla base di ciò e su SS.UU. 22753/2018, in numerosi casi le domande sono state rigettate.
Tuttavia l’Avv. Bonanni è riuscito grazie al suo impegno ad ottenere significativi risultati in merito a questa tematica. Il suo impegno, unitamente a quello dell'ONA, ha permesso di ottenere significativi risultati. Il più importante c'è stato proprio con l'ordinanza della Suprema Corte di Cassazione, Sez. Lav., n. 8628/2024, che ha rimesso gli atti alle Sezioni Unite nella speranza di ottenere una maggiore tutela anche per coloro che non erano nel carico fiscale al momento della morte del loro congiunto.
L'ONA TV, è il nuovo strumento di comunicazione dell'Osservatorio Nazionale Amianto APS. L'associazione ha promosso un programma televisivo per portare all'attenzione del pubblico il problema della tutela legale delle vittime del dovere e in particolar modo delle vittime dell'uranio impoverito.
Per questi motivi, oltre agli interventi parlamentari, vi invitiamo a consultare i seguenti appuntamenti della trasmissione:
Home >> Vittime del Dovere >> Esposizione uranio impoverito