Il tumore esofago: neoplasia del tubo cavo che unisce la gola (faringe) allo stomaco. Il tumore dell'esofago è causato da diversi cancerogeni ed in molti casi da esposizione professionale. In particolare alle polveri e fibre di amianto.
In questo caso, cioè di tumore esofago malattia professionale si può chiedere l'indennizzo INAIL ed i benefici contributivi amianto, anche per il prepensionamento amianto. In ogni caso questa neoplasia é favorita anche dal fumo di sigaretta e dallo stile di vita (consumo eccessivo di alcool, dieta povera di frutta e verdura, etc.), per cui l'Ona raccomanda abitudini salutistiche.
L'ONA e l'Avv. Ezio Bonanni assistono tutti coloro che, per motivi di esposizione professionale hanno contratto il tumore esofago malattia professionale. In questo modo, con la tutela legale, le vittime potranno ottenere l'indennizzo INAIL, e il prepensionamento e il risarcimento del danno. Inoltre vi é diritto al riconoscimento dello status di vittima del dovere per coloro che hanno contratto l'infermità per motivi di servizio, in particolari condizioni di esposizione.
L'ONA offre assistenza legale gratuita per tutti coloro che ne fanno richiesta, tra i quali coloro che sono affetti da neoplasia esofago, a maggior ragione se temono di essere vittime di malattie asbesto correlate.
Così da poter beneficiare di assistenza medica gratuita. Questo servizio di assistenza medica é assicurato anche prima della malattia per la sorveglianza sanitaria e diagnosi precoce. In questo caso le terapie sono tempestive ed efficaci.
L'ONA, con gli sportelli amianto in tutto il territorio nazionale e le sedi principali in Latina e Roma, e quello online assicura assistenza gratuita medica e legale.
L'ONA offre assistenza medica gratuita per perseguire l'obiettivo della prevenzione secondaria, con la diagnosi precoce del cancro all'esofago per ottenere le più efficaci e tempestive cure e quindi ottenere maggiori chance di sopravvivenza e di tumore esofago guarigione.
La diagnosi precoce del cancro all'esofago permette di intervenire in modo tempestivo, con la terapia e la cura e la tutela dei diritti. Il medico rilascia il primo certificato di malattia professionale, che, inoltrato all'INAIL, permette l'avvio del procedimento per il riconoscimento. In caso positivo di conferma dell'origine professionale, il paziente ha diritto alla rendita INAIL e le maggiorazioni contributive ex art. 13 comma 7 L. 257/92, per il prepensionamento e per la rivalutazione.
L'esofago è un organo fibromuscolare lungo circa 25–30 cm e con una larghezza di 2–3 cm a forma cilindrica. Quest'organo permette agli alimenti e ai liquidi che ingeriamo di giungere, dalla faringe allo stomaco, grazie a contrazioni peristaltiche. Durante la deglutizione, l'epiglottide si inclina all'indietro per evitare che il cibo invada la laringe e i polmoni.
Le pareti dell'esofago sono rivestite da tessuto mucoso e strati di fibre muscolari. Il tessuto mucoso, ovvero epitelio stratificato composto da cellule squamose, ha il compito di lubrificare le pareti facilitando il transito del cibo deglutito. Il tumore può colpire anche queste cellule squamose, determinando così l'insorgenza di un carcinoma squamoso esofago.
La muscolatura dell'esofago è liscia e innervata dai nervi sia involontari che volontari che, contraendosi all'atto della deglutizione, spingono il cibo verso il basso in direzione dello stomaco.
Inoltre, l'esofago possiede due anelli muscolari o sfinteri che hanno il compito di prevenire il reflusso del contenuto acido dello stomaco.
Il tumore dell'esofago, così come il carcinoma squamoso esofago è una neoplasia causata dalla crescita incontrollata delle cellule che lo rivestono internamente o delle cellule che formano le ghiandole che producono il muco. Infatti solo raramente è causata dalle cellule muscolari più esterne.
Il cancro all'esofago è il 6° tumore più comune nei Paesi non industrializzati e il 18° nei Paesi industrializzati. In Italia, il tasso di incidenza annuo è di circa 4 casi su 100.000, con circa 2.100 casi all'anno. Sono ripartiti in 1.500 tra gli uomini e 600 tra le donne, prevalentemente dopo i 60 anni e l'aggressività di questa forma di neoplasia rende la mortalità molto elevata.
Per quanto riguarda il fattore tumore esofago età, il carcinoma all'esofago colpisce prevalentemente gli uomini di età adulta che hanno superato i 60 anni: sono rari i casi diagnosticati in giovane età (tumore esofago 30 anni).
Le neoplasie dell'esofago, secondo quanto affermato dalla Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) possono essere patologie asbesto correlate, prevalentemente di natura occupazionale.
Tanto é vero che nell'ultima monografia: "There is sufficient evidence in humans for the carcinogenicity of all forms of asbestos [...]. Asbestos causes mesothelioma and cancer of the lung, larynx and ovary. Also positive associations have been observed between exposure to all forms of asbestos and cancer of the pharynx, stomach, and colorectum" - Volume 100C - IARC Monographs).
L'esposizione ad asbesto provoca tumore all'esofago, come dimostrato da studi di coorte su popolazioni di lavoratori esposti ad amianto per motivi professionali (Selikoff & Seidman, 1991; Sluis-Cremer et al., 1992; Reid et al., 2004; Pira et al., 2005).
Il tumore esofago o carcinoma esofago nei lavoratori esposti ad amianto va riconosciuto come malattia professionale e indennizzata dall'inail. In questo modo anche con le prestazioni del Fondo Vittime Amianto. In più, con il rilascio della certificazione di esposizione, utile per il prepensionamento e per l'aumento della pensione. Inoltre sussiste a carico del datore di lavoro l'obbligo di risarcimento del danno.
Il cancro all'esofago è causato da diversi fattori. L'esposizione lavorativa e/o ambientale ad amianto (sinonimo asbesto) è uno dei principali fattori di rischio. Tant'è vero che il tumore all'esofago è stato inserito nelle Liste delle malattie professionali INAIL (lista III).
Inoltre tra le altre possibili cause ci sono anche fattori genetici, in particolare nella forma carcinoma squamocellulare esofago, nei pazienti colpiti da tilosi palmare e plantare (tilosi esofago). Inoltre il consumo di alcolici e tabacco aumenta drasticamente la probabilità di ammalarsi. Infatti i fumatori hanno un rischio di malattia di 5-10 volte maggiore rispetto ai non fumatori, e gli effetti del tabacco sono moltiplicati dal consumo di alcol.
Tanto che i due fattori di rischio, insieme, hanno un effetto moltiplicatore. Quindi chi consuma alcol ed ha abitudine al fumo di sigaretta corre un rischio di ammalarsi di cancro esofageo di 100 maggiore volte rispetto a chi non fuma e non beve.
Anche l'infiammazione cronica della mucosa che riveste l'esofago aumenta il rischio di insorgenza del cancro e di malattie di quest'organo. In particolare di esofagite peptica, cioè l'infiammazione cronica della parte terminale dell'esofago che si manifesta a causa del reflusso di succhi gastrici acidi (difetto del cardias).
Questa firma di infiammazione che a sua volta può portare alla costituzione del cosiddetto esofago di Barrett, una condizione precancerosa che può sfociare in tumore esofageo maligno.
Inoltre è stato altresì dimostrato che una dieta povera di frutta e verdura e con un ridotto apporto di vitamina A e di metalli come zinco e molibdeno, può favorire l'insorgenza del cancro esofageo. Così come l'obesità, che, oltre ad influire sul livello di molti ormoni che creano l'ambiente favorevole per l'insorgenza dei tumori, porta al manifestarsi di reflusso gastroesofageo e dell’esofago di Barrett.
Cancro esofago sintomi: il cancro esofago colpisce soprattutto maschi adulti sopra i 60 anni e ha tra i suoi agenti eziologici l'esposizione a polveri e fibre di asbesto (sinonimo amianto). Altri fattori scatenanti del carcinoma dell'esofago sono il tabacco, l'abuso di alcol, dieta sbilanciata e altri agenti cancerogeni di natura occupazionale e ambientale (cause cancro in gola).
Quindi la conoscenza di questi fattori di rischio é il campanello di allarme in caso di sintomi tumore esofago che sono diversi e all'apparenza possono non destare sospetti.
Sintomi tumore stomaco esofago: i sintomi del cancro all'esofago come ispessimento esofago, spesso si limitano a un mal di gola, esofago ingrossato o linfonodi ingrossati. I primi sintomi tumore esofago vengono spesso trascurati, con conseguente diagnosi tardiva.
Però se questi sintomi cancro esofageo si protraggono per più di 2 settimane senza mostrare segni di miglioramento è opportuno rivolgersi al proprio medico curante.
Sintomi cancro esofago: il cancro esofago sintomi più comuni e generali sono:
Rispetto ai tumori esofago sintomi, il carcinoma corde vocali può provocare una alterazione della voce e per questo motivo tendono ad essere diagnosticati precocemente (tumore corde vocali sintomi). I tumori della base della lingua e dell'epiglottide hanno come possibili sintomi una vaga sensazione persistente di corpo estraneo con un dolore irradiato all'orecchio. Quindi, occorre avere attenzione per tutti gli organi del tratto gastrointestinale.
Tumore esofago metastasi: in caso di formazione di metastasi del cancro all'esofago (cancro esofago metastasi), in particolare in forme avanzate, possono manifestarsi anche dolori ossei e/o ingrossamento del fegato. Quindi é necessaria la diagnosi precoce.
La sopravvivenza tumore esofago è di 5 anni in caso di diagnosi precoce (tumore esofago sopravvivenza).
La diagnosi tumore esofago è possibile attraverso esofago-gastroscopie periodiche e, in caso di tumore esofago sintomi sospetti, attraverso una radiografia dell'esofago con mezzo di contrasto, per escludere la presenza di malattie similari e associate, e un'endoscopia esofagea (esofago-gastroscopia).
Inoltre l'esame decisivo é quello istologico, solo così é possibile ottenere la certezza diagnostica di escludere o confermare la neoplasia con le sue caratteristiche. Occorre, quindi, effettuare una biopsia. Questo esame consiste nel prelievo di un frammento di tessuto al fine di valutare la presenza di cellule tumorali e quindi se si tratta di displasia lieve, media o severa.
Per verificare la presenza di infiltrazioni e/o linfonodi affetti da metastasi (cancro esofago metastasi), il paziente deve essere sottoposto all'eco-endoscopia.
Mentre per verificare la presenza di tumore esofago metastasi estese ad altri organi deve essere effettuata una tomografia computerizzata (TC) dell’encefalo, del torace e dell'addome e la PET.
Solo così si potrà valutare l’estensione loco-regionale del cancro all'esofago e la presenza di eventuali metastasi non rilevate dall'esame TC, e decidere l'approccio terapeutico.
Nei casi in cui la mucosa esofagea si è trasformata in mucosa gastrica è consigliata un'endoscopia ogni due o tre anni.
In base al tipo di tessuto in cui si forma il cancro all'esofago, questo si può dividere in carcinoma a cellule squamose ed adenocarcinoma.
Il carcinoma esofageo a cellule squamose, conosciuto pure come carcinoma squamocellulare esofago (squamocellulare o spinocellulare) è il tipo più comune (60% dei cancro dell'esofagei). Questa neoplasia si sviluppa nelle cellule di rivestimento della parte superiore e centrale del canale.
L’adenocarcinoma, invece, rappresenta il 30% dei carcinoma esofago e origina dalle ghiandole della mucosa o da isole di mucosa gastrica fuori sede o da ghiandole del cardias o della sottomucosa esofagea. Quest'ultimo si manifesta più di frequente nell'ultimo tratto (terzo inferiore), quello vicino alla giunzione con lo stomaco.
In base alla sua posizione, il tumore esofageo viene trattato con diverse opzioni terapeutiche. Per la classificazione dei tumori dell'esofago viene applicato il sistema TNM (dove la sigla T si riferisce al tumore primitivo, la N è relativa all'interessamento dei linfonodi e la M alla presenza di metastasi a distanza), mentre per la classificazioni questi tumori si dividono le diverse radiazioni. In particolare lo stadio:
Il tumore esofago dev'essere trattato caso per caso a seconda dello stadio e del tipo istologico e delle condizioni generali e dell'età del paziente. Quindi, l'approccio é innanzitutto chirurgico e poi con radioterapia e/o chemioterapia. Infatti, solo la rimozione della neoplasia può assicurare la sopravvivenza a lungo termine, anche se con postumi invalidanti.
Ci sono diverse tecniche chirurgiche. Quindi la rimozione del tratto interessato dal tumore può essere effettuata con la chirurgia laparoscopica, con la resezione del tratto interessato dal cancro.
Oppure può essere utilizzata la tecnologia laser (esofago-gastrectomia parziale con linfoadenectomia regionale), meno invasiva. Evidentemente, la decisione sul tipo di intervento chirurgico dipende anche dal tipo istologico della neoplasia e dalla sua stadiazione.
Inoltre, deve essere deciso il protocollo sull'uso, o meno, di sedute di radioterapia e/o di somministrazione di chemioterapia (terapia neoadiuvante).
Per quanto riguarda la chemioterapia, il trattamento che è risultato più efficace, è il trattamento ECF. Con l'acronimo ECF si indica una combinazione di chemioterapici a base di 5FU - 5-fluorouracile, epirubicina e cisplatino.
In altri casi, purtroppo, il tumore non é operabile, perché troppo esteso per via delle metastasi. Nei casi di tumore esofago non operabile il paziente può essere trattato con radioterapia e chemioterapia al fine di aumentare le chance di sopravvivenza (tumore esofago sopravvivenza) e a migliori condizioni di vita.
Inoltre, nei casi in cui i trattamenti chemioterapici e radioterapici per il cancro all'esofago non fossero applicabili, le cure palliative possono alleviare i tumore esofago sintomi. Tra questi la laser-terapia o di applicazione per via endoscopica di protesi espansibili per consentire o ricreare il passaggio del cibo.
Prima di tutto, occorre tener conto delle radiazioni ionizzanti che sono inserite nella lista 1 gruppo 6 per quanto riguarda il tuo il tumore dell'esofago. Quindi in questo caso sussiste il diritto al riconoscimento con la presunzione legale di origine. Inoltre, tra gli agenti causa li, anche le attività dell' industria della gomma, con l'inserimento nella lista due dell'INAIL.
In questo caso, non sussiste la presunzione legale di origine. Tuttavia, Il fatto stesso che ci sia questo riferimento, autorizza a verificare se la vittima ha svolto attività nell'industria della gomma. In caso positivo, si potrà procedere alla certificazione di malattia professionale e ad avviare il percorso INAIL.
Poi, evidentemente, ci sono gli ulteriori rischi tra i quali quelli delle fibre di asbesto. I minerali di asbesto, infatti, sono altamente cancerogeni per il tratto gastrointestinale, per cui, non è escluso il nesso causale con dette esposizioni. Le polveri e fibre di amianto (significato asbesto) sono altamente cancerogene per l'essere umano, come già ribadito e unanimemente condiviso dal mondo medico e scientifico. L'INAIL ha ricompreso alcune malattie da amianto di origine professionale in 3 Liste (lista malattia professionale INAIL).
Se, quindi, le radiazioni ionizzanti sono inserite nella lista I, invece, l'asbesto è inserito nella lista III. Questo si traduce nel fatto che, almeno per l'indennizzo INAIL, vi è la presunzione di origine per chi è stato esposto a radiazioni ionizzanti.
Quindi, in questi casi, è sufficiente dimostrare anche un minimo di esposizione. Si pensi, per esempio, a chi lavora negli ospedali, ed in particolare ai radiologi. Contrariamente, invece, per chi è stato esposto ad amianto, occorre rendere la prova dell'esposizione causale. Infatti, l'inserimento nella lista III, si traduce nel rendere tale neoplasia asbesto correlata solo "possibile".
Quindi, la prova è a carico del lavoratore vittima di tumore all'esofago. Il nesso causale deve essere dimostrato con meno rigore rispetto al profilo penalistico, ovvero civilistico. In sede previdenziale, infatti, rileva anche il dato epidemiologico.
In caso di conferma dell'esposizione professionale ad asbesto, o ad altri cancerogeni, ed in seguito a valutazione medico legale e certificazione di malattia professionale. Così, si avvia il procedimento amministrativo presso l'INAIL. In questo modo, l'ente verifica la situazione di rischio, sottopone a visita il paziente e formula il suo giudizio, con accoglimento o rigetto.
Nel primo caso, si ottiene l'indennizzo, in proporzione all'entità della lesione, e comunque rendita a partire dal 16%, l'indennizzo del danno biologico a partire dal 6%. Invece in caso di rigetto della domanda amministrativa, si può impugnare il provvedimento con ricorso amministrativo, cui fa seguito la fissazione della collegiale medica. Il lavoratore può farsi assistere dal medico legale.
Nel caso di ulteriore rigetto o di riconoscimento con grado invalidante non soddisfacente, si può agire in sede giudiziaria, con ricorso al giudice del lavoro. Inoltre, in caso di decesso della vittima, queste prestazioni sono reversibilità al coniuge superstite e agli eredi, comma costituzione della rendita in reversibilità.
Le vittime di cancro all'esofago hanno diritto alla rendita INAIL e al calcolo della rendita INAIL (invalidità civile per tumore). Nello specifico, i diritti sono:
Chiaramente queste prestazioni sono solo degli indennizzi, rispetto al maggior avere, ad integrale ristoro dei danni, nel caso di riconoscimento INAIL di malattia professionale.
Inoltre, in caso di decesso, le prestazioni maturate in vita dalla vittima debbono essere erogate agli eredi. Il coniuge, i figli se minorenni o studenti, e in alcuni casi anche altri famigliari, in caso di morte, hanno diritto alla rendita di reversibilità. In questo caso, va depositata la domanda all'INAIL, con il certificato necroscopico che dimostri la causa della morte per l'infermità riconosciuta. Anche in questo caso, si avvia il percorso amministrativo, ed, in caso di rigetto, la fase giudiziaria.
L'ONA assiste i lavoratori esposti amianto vittime di cancro dell'esofago per la tutela dei loro diritti (prevenzione terziaria), per ottenere la rendita INAIL, l'indennizzo INAIL, il rilascio del certificato di esposizione ad asbesto, il prepensionamento amianto INPS e il risarcimento dei danni.
Il tumore dell'esofago è inserito nella lista III dell'INAIL, per esposizione ad asbesto. Per questo motivo, l'onere della prova dell'origine professionale di questa neoplasia è a carico del lavoratore. Ottenuto il riconoscimento INAIL dell'origine professionale del tumore dell'esofago, sussiste il diritto ai benefici amianto con l'art. 13, co.7, L. 257/92. Con questi benefici contributivi, il lavoratore guadagna il diritto al prepensionamento, nella misura del 50% del periodo di esposizione.
Inoltre, coloro che sono già pensionati, sussiste il diritto alla ricostituzione della posizione contributiva e alla riliquidazione della pensione con adeguamento dei ratei e liquidazione delle differenze sui ratei arretrati.
Nel caso in cui dette contribuzioni non fossero sufficienti per far maturare il diritto a pensione, a questo punto, il lavoratore può chiedere la c.d. pensione inabilità tumore all'esofago.
Infatti, con l'art. 41-bis della legge 58 del 2019 é stata ampliata la tutela dei lavoratori vittime di patologie asbesto-correlate, ed estesa anche alle vittime di tumore esofago. Tanto che all'art. 1, comma 250, della legge 232 del 2016, che prevedeva il diritto alla pensione di inabilità per le sole vittime di asbestosi, mesotelioma e tumore del polmone, sono stati così aggiunti i commi 250, bis e ter.
Ora, invece, anche coloro che ottengono il riconoscimento di malattia professionale per tumore dell'esofago possono accedere la pensione di invalidità. La domanda deve essere depositata entro il prossimo 31 marzo 2022, secondo i terni della circolare INPS n. 34 del 2020. Qualora non si rispettasse questo termine, la domanda verrà esaminata l’anno successivo, a partire da aprile. Si ricorda poi che la pensione d'inabilità non è cumulabile con la rendita INAIL.
L'Avv. Ezio Bonanni ha rilasciato l'intervista al Giornale Sull'Amianto, organo ufficiale dell'ONA:
Occorre osservare, prima di tutto, che le prestazioni INAIL sono dei meri indennizzi. Quindi, sussiste il diritto della vittima primaria ad ottenere il risarcimento di tutti i danni. Innanzitutto, ci sono quei pregiudizi non contemplati nell'indennizzo INAIL, come danni morali ed esistenziali.
Poi ci sono le differenze rispetto ai pregiudizi indennizzati dall'INAIL, come il danno biologico e il danno patrimoniale per diminuite capacità di lavoro. La differenza degli importi per questi pregiudizi deve essere richiesta al datore di lavoro, scomputando quanto ottenuto dall'INAIL a titolo di ristoro previdenziale.
Il calcolo dell'entità dei danni complessivamente subiti dalla vittima, presuppone l'applicazione del criterio di equità, sulla base di quanto dedotto e dimostrato. Per questi motivi, sia l'Osservatorio Nazionale Amianto, che l'avvocato Ezio Bonanni, raccomandano di raccogliere tutte le prove circa i danni, comprese le sofferenze fisiche e morali.
Inoltre, la malattia e, eventualmente, la morte della vittima, provocano dei danni anche degli stretti congiunti e, in particolare, nei familiari. In questo caso, quanto maturato in vita dalla vittima, deve essere liquidato in favore degli eredi legittimi, a titolo di danno iure hereditario.
Inoltre, in quest'ultimo caso, sussiste il diritto dei familiari, in particolare della vedova e dei figli, se minorenni o studenti, ad ottenere l'indennizzo INAIL. In particolare la rendita di reversibilità e l'assegno funerario.
Infatti, in caso di decesso per cancro all'esofago per esposizione professionale ad asbesto e ad altri cancerogeni, oltre alla rendita inail in reversibilità (rendita inail superstiti), poi sono dovuti i risarcimenti anche iure proprio. Quindi, in questo caso, è dovuto il risarcimento danno iure hereditario e quello dei danni direttamente sofferti da ognuno degli stretti congiunti - risarcimento danno iure proprio.
Inoltre, é possibile che l'esposizione al rischio che provoca il tumore dell'esofago si sia verificata nelle attività di servizio. In questo caso, è dovuto anche il riconoscimento di Vittima del dovere.
Infatti, sono vittime del dovere tutti coloro che contraggono tumore dell'esofago per esposizione ad amianto, radiazioni ionizzanti, etc., in servizio. Ci si riferisce, in particolare, a coloro che sono stati imbarcati nelle unità navali della Marina Militare, piuttosto che impegnati nelle missioni in Italia e all'estero.
ll personale civile e militare che per motivi di missione o nello svolgimento delle mansioni di servizio in esposizione ha contratto il carcinoma esofageo, ha diritto al riconoscimento di Vittima del Dovere. Per approfondire:
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