Gli effetti dell’amianto possono manifestarsi «anche dopo 20-40 anni», ricorda l'Avv. Ezio Bonanni, Presidente Osservatorio Nazionale Amianto. Oltre 100 le segnalazioni arrivate finora, fa sapere l’Osservatorio. L’attività di assistenza proseguirà nei prossimi giorni, con l’auspicio che «anche l’amministrazione comunale di Pomezia voglia collaborare con l’associazione, mettendo a disposizione un locale per permettere ai volontari di poter ricevere anche in loco».
09.05.2017 - Incendio a Pomezia, Osservatorio amianto: Effetti tra 20 anni
Spente e fiamme alla Eco X, l’emergenza resta. Una città in ginocchio a quattro giorni dal maxi rogo che ha incenerito lo stabilimento per la raccolta e il primo trattamento dei rifiuti solidi urbani della cittadina industriale alle porte di Roma. E mentre prosegue il giallo sulla presenza o meno dell’amianto, prima smentito dall’amministratore dell’azienda, poi confermato dai dirigenti della Asl, poi di nuovo messo in dubbio dalla stessa Asl e dal sindaco Fucci, almeno fino ai risultati dei campioni prelevati, la gente è terrorizzata. Ed è sempre l’Osservatorio Nazionale Amianto a spiegare i rischi per gli abitanti dei 20 e più comuni coinvolti dalla nube tossica che si è sprigionata dai capannoni sulla via Pontina vecchia venerdì mattina. “Non si muore solo di amianto - spiega l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente Osservatorio Nazionale Amianto -. La combustione di materiale plastico (PVC) provoca la formazione di diossine, cancerogene, che provocano diversi forme tumorali. L‘amianto, in particolare, provoca patologie fibrotiche e cancerogene con tempi di latenza che possono arrivare fino a 40 anni. Soprattutto non c’è una soglia al di sotto della quale il rischio si annulla e anche poche fibre possono essere sufficienti per provocare il mesotelioma e altre gravi patologie. In Italia, solo nel 2016, sono decedute più di seimila persone per esposizione ad amianto”.
Disastro di Pomezia, l’incubo dell’intossicazione di massa: «C’era amianto nella fabbrica»
L’Osservatorio Nazionale Amianto non ha dubbi: c’era amianto nello stabilimento Eco X da cui si è generato il rogo di Pomezia, la cui nube tossica ha avvolto un’ampia porzione della campagna romana e del nord della Provincia di Latina. Non a caso l’azienda è stata posta sotto sequestro dalla Procura di Velletri per capire cosa sia andato in fiamme e, soprattutto, cosa si sia disperso nell’ambiente.
Rogo di Pomezia, la procura conferma presenza amianto
Nausea, vomito, occhi che bruciano. Sono le segnalazioni più comuni arrivate negli scorsi giorni all’unità di crisi costituita dall’Osservatorio Nazionale Amianto in seguito al rogo dello stabilimento Eco X di Pomezia. Un incendio che ha generato una nube tossica percepibile a chilometri di distanza, e che potrebbe aver disperso nell’area amianto, diossine e altri agenti tossici e patogeni. Con un potenziale impatto sulla salute da non sottovalutare, soprattutto sul lungo periodo: disturbi della pelle, intossicazioni, ma anche tumori, alterazioni endocrine e disturbi della crescita. Per questo l’Ona ha attivato un'unità di crisi per assistere tutti i cittadini allarmati dal disastro, e ha diffuso una serie di raccomandazioni per affrontare al meglio l’emergenza.
Allarme amianto dopo il rogo di Pomezia: sei regole per affrontare l'emergenza
La combustione di materiale plastico (PVC) provoca la formazione di diossine, che sono cancerogene, e provocano diversi cancri (tanto è vero che è inserita dallo IARC nel Gruppo I dei cancerogeni), come Seveso insegna. Quindi l’Osservatorio Nazionale Amianto lancia l’allarme anche per quanto riguarda le diossine e gli effetti sulla salute umana che si sommano a quelli dell’asbesto e degli altri agenti patogeni e cancerogeni che si sono diffusi nell’ambiente in seguito all’enorme incendio.
Incendio Pomezia: attiva l’unità crisi dell’Osservatorio Nazionale
Amianto
Castel Romano Outlet, USB: insieme all’Osservatorio Nazionale Amianto, richiede la chiusura della struttura commerciale fino a quando non si avranno notizie certe sulla qualità dell’aria nel sito commerciale, a seguito dell’incendio EcoX di Pomezia.
Domenica 7 maggio il personale del Nucleo Investigativo Zoofilo AgriAmbiente, insieme all'Osservatorio
Nazionale Amianto, si sono recati nel Comune di Grumo Nevano, precisamente in via Roma 18, dove sono state rinvenute diverse case sul cui tetto vi era presente amianto.
Grumo Nevano. Amianto sul tetto, blitz Agriambiente - Osservatorio Nazionale Amianto
E’ stato proprio l'Osservatorio Nazionale Amianto ad annunciare che presenterà presto un esposto denuncia per il reato di disastro ambientale, e chiederà l’applicazione della nuova legge sugli eco reati e la punizione dei responsabili, preannunciandosi già da ora parte civile nel processo penale. “Assisteremo gratuitamente tutti quei cittadini che intenderanno costituirsi parte civile per chiedere il risarcimento dei danni – dichiara l'Avv. Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto – già da tempo avevamo richiesto una maggiore attenzione delle istituzioni in chiave preventiva; infatti la pericolosità di questo sito era già stata segnalata mesi prima. L’ONA ribadisce che se ci fosse stata una maggiore attenzione, attraverso la bonifica ma anche semplicemente un servizio anti incendio all’interno dello stabilimento andato a fuoco, questo disastro non si sarebbe verificato, o quanto meno le conseguenze sarebbero state meno drammatiche”.
Incendio Pomezia, l’Osservatorio Nazionale Amianto denuncia per disastro ambientale
L'incendio sulla Pontina accende i riflettori sull'emergenza amianto in Italia. Fino al 1992 l'Italia è stato il secondo produttore europeo, dopo l'allora Unione Sovietica, e ancora ad oggi, su tutto il nostro territorio, ci sono circa 40 milioni di tonnellate di amianto e materiali che lo contengono in circa 50 mila siti e un milione di micrositi. A conti fatti, ogni italiano è minacciato da 650 chili di amianto, un record che non ci rallegra affatto, considerando i numeri della strage che esso provoca. Secondo l'Osservatorio Nazionale sull'Amianto, ogni anno nel nostro Paese avvengono 6.000 decessi per patologie asbesto-correlate; 1.900 sono i nuovi casi di mesotelioma, secondo i dati pubblicati da "I numeri del cancro in Italia 2016 di Aiom /Airtum". Gli uomini sono esposti più delle donne: uno su 234 in Italia rischia di sviluppare questa patologia mentre per le donne la percentuale è di una su 785. I decessi oncologici per mesotelioma in entrambi i sessi si attestano al 4%.I pazienti ad oggi, in Italia, con diagnosi di mesotelioma sono 2.732. Per quanto riguarda la mappa del rischio, ai primi posti ci sono purtroppo le scuole: in 2.400 istituti sono presenti materiali di asbesto. Esposti al pericolo circa 350.000 studenti e 50.000 dipendenti, tra docenti e non. Negli ospedali, negli altri edifici pubblici, negli aeromobili, nelle navi e negli altri mezzi militari l'amianto è ancora largamente presente, e purtroppo continua e continuerà a mietere molte vittime. Si stima che saranno necessari ben 1000 anni per rimuovere totalmente ogni traccia di amianto in Italia. Il Presidente dell'Inps, Tito Boeri, ha stimato, ottimisticamente, in 85 anni il tempo necessario per poter bonificare tutto l'amianto presente nel territorio nazionale.
In Italia ci sono ancora 650 chili di amianto per cittadino
Forza Italia e tutti i gruppi di minoranza del Consiglio regionale vogliono fare chiarezza sulla presenza d’amianto e di sostanze chimiche inquinanti in Sardegna per le quali è indispensabile procedere con una adeguata bonifica. Così è stata presentata oggi, in Consiglio Regionale la richiesta d’istituzione di una Commissione d’inchiesta finalizzata a stabilire, con chiarezza, la “Presenza d’amianto in Sardegna, le conseguenze e ripercussioni sulla salute dei lavoratori”. Che l’amianto sia pericoloso per gli uomini in quanto causa di gravi conseguenze per la salute è un dato di fatto. Dall’inalazione di fibre del minerale potrebbero verificarsi patologie come il mesotelioma, il tumore al polmone e altri cancri delle vie aeree e del
tratto gastrointestinale.
Sardegna, sos amianto: Forza Italia chiede una commissione d'inchiesta
L'incendio divampato nell'azienda "Eco X" a Pomezia, comune alla periferia di Roma, ha riacceso il dibattito sull'amianto e la sua presenza negli edifici in cui viviamo e lavoriamo. L’intera copertura del tetto dell'azienda Eco X era realizzata con questo materiale che, pur essendo stato incapsulato, potrebbe aver rilasciato le fibre letali a causa delle forti temperature determinate dall’incendio. L’Osservatorio Nazionale Amianto evidenzia che anche l’amianto crisotilo, oggi ancora al centro di dibattiti europei sul suo impiego o meno, come tutti gli altri minerali asbestiformi, è cancerogeno e provoca oltre alle patologie fibrotiche come asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti pleurici, con complicazioni cardiovascolari e cardiocircolatorie, anche quelle neoplastiche: mesotelioma, tumore polmonare, alla laringe e all’ovaio, e allo stato attuale delle conoscenze anche i tumori del tratto digerente - faringe, stomaco e colon. In base allo studio e al censimento effettuato dall’ONA sono circa 6000 i decessi per patologie asbesto correlate. Infatti ai più 1500 decessi a causa del mesotelioma, vanno aggiunti almeno 3000 decessi in seguito a tumori polmonari causati dall’amianto, e a questa drammatica contabilità debbono essere poi aggiunte tutte le altre patologie, che portano l’Associazione a tale stima. 1.900 sono i nuovi casi di mesotelioma, secondo i dati pubblicati da “I numeri del cancro in Italia 2016 di Aiom /Airtum.
Pericolo amianto: i numeri in Italia
Mentre la Asl, sollecitata a più livelli rassicura circa il superamento dell’emergenza legata alla nube tossica sui comuni di Anzio e Nettuno e invita a riaprire le finestre nelle scuole, arriva ora la conferma che nessuno voleva ma che tutti si aspettavano: sono state rilevate tracce di amianto nel capannone della Eco X andato letteralmente bruciato. Sono stati, infatti, comunicati poco fa i primi risultati delle analisi svolte dalla Asl Roma 6 che ha rilevato la presenza del minerale altamente tossico sul materiale campionato; in particolare, come già nei giorni scorsi aveva denunciato l’Osservatorio Nazionale Amianto (Ona), di amianto era il tetto
dell’azienda che si occupa dello stoccaggio e smaltimento di rifiuti speciali a Pomezia. A renderlo noto poco fa è stato il procuratore di Velletri Francesco Prete.
Incendio Ecox, confermata la presenza di amianto nei capannoni andati a fuoco
Dopo un'ordinanza del sindaco di Pomezia, Fabio Fucci, oggi riaprono alcune scuole, quelle dove sono state terminate le pulizie straordinarie. In totale, sono 12 quelle oggi riaperte, mentre 19 restano chiuse. L’Osservatorio Nazionale Amianto rimane in prima linea per assistere i cittadini e le popolazioni colpite da questo disastro. "Non ci riferiamo soltanto al rischio amianto, ma anche alle diossine e alle altre sostanze inquinanti e cancerogene”, ricorda l'Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto. Ecco quindi anche una sintesi delle raccomandazioni diffuse dall’ONA (Dipartimento di Prevenzione – Coordinato dal Prof. Giancarlo Ugazio), in parte simili a quelle diffuse dal Comune di Pomezia.
08.05.2017 - Rogo di Pomezia, amianto sul tetto della EcoX. Migliaia di ettari di coltivazioni danneggiati
A poche ore dalla notizia diffusa dal direttore del dipartimento prevenzione della Asl Roma 6, Mariano Sigismondi, circa la presenza di amianto sul tetto dei capannoni della Eco X di Pomezia, l’avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto dichiara “Purtroppo il nostro sospetto circa la presenza di amianto sul tetto dei capannoni della ECO X di Pomezia risulta aver trovato conferma anche dai dati diffusi poco fa dalla ASL e ormai le fibre si sono aerodisperse; gli effetti sulla salute si vedranno nei prossimi 20-30-40 anni a causa della lunga latenza delle patologie asbesto correlate (mesotelioma, tumore al polmone e altri cancri delle vie aeree e del tratto gastrointestinale). L’Osservatorio Nazionale Amianto insiste affinché tutte le istituzioni competenti adottino le giuste misure precauzionali, in particolare il divieto di consumo dei cibi prodotto nelle zone circostanti, le pulizie delle strade e dei locali pubblici con getti d’acqua per combattere le fibre di amianto, e la dotazione di maschere con il filtro di protezione P3 per evitare l’inalazione delle fibre". Già dalle prime battute, non appena l’incendio è divampato, si è parlato della possibilità che il tetto dello stabilimento della EcoX – che smaltisce rifiuti speciali - fosse coperto da lastre di amianto. L’Osservatorio Amianto riferisce che alcuni cittadini hanno accusato malori, più di 100 sono stati assistiti dall’ unita’ di crisi costituita dall’Osservatorio, e molti altri temono di aver inalato e di continuare a inalare le fibre di amianto cancerogene. Uno dei problemi maggiori è che intorno alla EcoX ci sono zone coltivate: quali danni all’agricoltura, dovute alla ricaduta al suolo dei materiali bruciati?
Pomezia, nube tossica. Pericolo amianto? Scontro sui controlli
“E’ probabile che ci possa essere stata una dispersione di microfibre di amianto nell’atmosfera”. Ad affermarlo all’ANSA è il direttore dell’Istituto per l’inquinamento atmosferico del Cnr, Nicola Pirrone, commentando la notizia della presenza di amianto incapsulato nelle coperture del tetto dell’azienda Eco X andata a fuoco sulla Pontina, vicino Roma, nella mattinata di venerdì 5 maggio. Intanto, l’Osservatorio Nazionale Amianto (Ona) rende noto che “più di 100 cittadini sono stati assistiti dall’unità di crisi costituita dall’Ona ed alcuni hanno già accusato malori”. L’Osservatorio Nazionale Amianto, annuncia il Presidente Ezio Bonanni, “presenterà un esposto denuncia per il reato di disastro ambientale e chiederà l’applicazione della nuova legge sugli eco reati”. La richiesta, conclude, è che “le istituzioni competenti adottino tutte le giuste misure precauzionali”.
Rogo di Pomezia, amianto sul tetto della EcoX. Migliaia di ettari di coltivazioni danneggiati
A poche ore dalla notizia diffusa dal direttore del dipartimento prevenzione della Asl Roma 6, Mariano Sigismondi, circa la presenza di amianto sul tetto dei capannoni della Eco X di Pomezia,
l’avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto dichiara “Purtroppo il nostro sospetto circa la presenza di amianto sul tetto dei capannoni della ECO X di Pomezia risulta aver
trovato conferma anche dai dati diffusi poco fa dalla ASL e ormai le fibre si sono aerodisperse; gli effetti sulla salute si vedranno nei prossimi 20-30-40 anni a causa della lunga latenza delle
patologie asbesto correlate (mesotelioma, tumore al polmone e altri cancri delle vie aeree e del tratto gastrointestinale). L’Osservatorio Nazionale Amianto insiste affinché tutte le istituzioni
competenti adottino le giuste misure precauzionali, in particolare il divieto di consumo dei cibi prodotto nelle zone circostanti, le pulizie delle strade e dei locali pubblici con getti d’acqua
per combattere le fibre di amianto, e la dotazione di maschere con il filtro di protezione P3 per evitare l’inalazione delle fibre". Già dalle prime battute, non appena l’incendio è divampato, si
è parlato della possibilità che il tetto dello stabilimento della EcoX – che smaltisce rifiuti speciali - fosse coperto da lastre di amianto. L’Osservatorio Amianto riferisce che alcuni cittadini
hanno accusato malori, più di 100 sono stati assistiti dall’ unita’ di crisi costituita dall’Osservatorio, e molti altri temono di aver inalato e di continuare a inalare le fibre di amianto
cancerogene. Uno dei problemi maggiori è che intorno alla EcoX ci sono zone coltivate: quali danni all’agricoltura, dovute alla ricaduta al suolo dei materiali bruciati?
07.05.2017 - Incendio Pontina: per l'Osservatorio Amianto si rischia un disastro ambientale
"Mi auguro che non ci sia amianto in questo sito, in quanto in caso contrario le fibre sarebbero già sparse per un’ampia area a sud di Roma e con un rischio che coinvolgerebbe decine e decine di migliaia di persone, arrecando un serio pericolo per la loro salute. Noi come Osservatorio Nazionale Amianto ricordiamo che non esiste una soglia la di sotto della quale il rischio si annulla e che per il mesotelioma, patologia tipica dell’esposizione da amianto, possono bastare anche solo poche fibre per determinare a distanza di 30-40 anni l’insorgenza di una patologia asbesto correlata, che nel 95% dei casi è mortale nell’arco di pochi mesi dalla sua diagnosi. Ecco perché l’Osservatorio Nazionale Amianto ha già da tempo chiesto che tutti i siti vengano bonificati, specialmente dove vi è il rischio di incidenti e incendi”, dichiara l'Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, in seguito al rogo che ha avvolto l'EcoX. Ogni anno in Italia, muoiono oltre 6.000 persone per patologie correlate all’amianto e oltre 107.000 nel mondo.
Incendio Pontina: l’Osservatorio Amianto costituisce un’unità di crisi
A seguito dell’incendio divampato ieri mattina presso lo stabilimento “ECO X” di Pomezia, l’Osservatorio Nazionale Amianto, associazione rappresentativa delle vittime e dei familiari esposti ad amianto, ha costituito un’unita’ di crisi, con medici, tecnici ed esperti per supportare qualsiasi richiesta delle popolazioni interessate.
Incendio a Pomezia, nuovi focolai nel sito di stoccaggio rifiuti. In campo anche l’Ona“
Ancora fiamme all’interno del sito di stoccaggio rifiuti di Pomezia interessato da un devastante incendio nella giornata di venerdì 5 maggio. “Nel comunicato stampa diffuso dalla ASL - dichiara
l’Osservatorio Nazionale Amianto -, si legge della ‘possibile la presenza di coperture in cemento amianto sui capannoni dell’impianto. Spetterà ora all’Arpa Lazio estendere le attività di
campionamento ambientale, al fine di determinare l’eventuale presenza di fibre aerodisperse; contestualmente è stato contattato il Centro Regionale Amianto della Asl VT per concordare l’analisi
dei campioni ed eventuali ulteriori accertamenti da effettuare”. Inoltre – aggiunge l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’ONA - chiediamo che la Magistratura faccia piena luce sulla vicenda.
Riteniamo che l’incendio dell’Eco X rappresenti un vero e proprio disastro ambientale, le cui conseguenze, specialmente in riferimento al rischio amianto, si cominceranno ad avvertire soltanto
nei prossimi decenni”.
06.05.2017 - Rogo Pomezia, Osservatorio Amianto: "Ecco
i rischi per la salute"
Una colonna di fumo nero ha avvolto l’EcoX di Pomezia e le zone circostanti e, da ulteriori indagini. Secondo il Procuratore della Repubblica di Velletri sembra proprio che ad andare a fuoco
siano anche materiali di amianto, in particolare le coperture di alcuni tetti. Di fronte ad un tale possibile rischio, anche l’Osservatorio Nazionale Amianto, associazione rappresentativa delle
vittime e dei familiari esposti ad amianto, è scesa in campo costituendo un’unità di crisi, con medici, tecnici ed esperti per supportare qualsiasi richiesta che giungesse dalle popolazioni
interessate. Tutti i cittadini potranno contattare l’associazione all’indirizzo e-mail osservatorioamianto@gmail.com e la coordinatrice nazionale Sig.ra Antonella Franchi al n. 328/4648451 e il
Sig. Antonio Dal Cin al n. 0773/511463. “Se dovesse essere confermata la presenza di materiali in amianto, specialmente nelle coperture, sui capannoni, i danni sarebbero irreversibili, con
miliardi di fibre che hanno ormai contaminato tutto il territorio e che semineranno malattie e morte in tutto il circondario. Per tali motivi ci chiediamo le ragioni per le quali gli impianti ad
alto rischio non abbiano ricevuto dalla ASL e dalle altre autorità le doverose disposizioni di rimuovere questi materiali a rischio, in particolare quelli di amianto”, dichiara l’Avv. Ezio
Bonanni, Presidente ONA.
05.05.2017 - Terzo Valico, la gestione del rischio amianto spiegata ai cittadini
E’ iniziata giovedì 4 maggio la distribuzione dell’opuscolo informativo sulla gestione del rischio amianto nei lavori per il Terzo Valico. Nell’arco di due o tre settimane l’opuscolo sarà
recapitato in tutte le cassette delle lettere degli abitanti dei 14 comuni piemontesi e liguri tra Alessandria e Genova interessati dal passaggio della nuova linea ferroviaria. 16 pagine scritte
con linguaggio semplice e chiaro, con infografiche e foto esplicative, fitte di informazioni sui temi principali.
03.05.2017 - Amianto killer, la denuncia: "Le lobby lucrano sul commercio del crisotilo"
Sono in corso di svolgimento a Ginevra i lavori della Convezione di Rotterdam: si discute l’inserimento dell’amianto crisotilo nella lista dei materiali pericolosi e quindi la limitazione del
loro commercio: l’Osservatorio Nazionale Amianto dice basta e che il Governo italiano intervenga anche sollecitando il sostegno dell’Unione Europea. L’Osservatorio Nazionale Amianto evidenzia che
anche l’amianto crisotilo, come tutti gli altri minerali asbestiformi, è cancerogeno e provoca oltre alle patologie fibrotiche (asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti pleurici, con
complicazioni cardiovascolari e cardiocircolatorie) anche quelle neoplastiche (mesotelioma, tumore polmonare, alla laringe e all’ovaio, e allo stato attuale delle conoscenze anche i tumori del
tratto digerente – faringe, stomaco e colon), con tempi di latenza che possono raggiungere anche i 50 anni e con 107.000 decessi ogni anno per i soli casi di mesotelioma e tumore polmonare, come
accertato dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità e confermato dalle Monografie IARC. Nonostante questo tragico bollettino non si riesce a ottenere il bando totale dell’amianto. Ancora
oggi soltanto 60 Paesi nel mondo hanno posto al bando il minerale. Abbiamo preso in prestito il nostro pianeta e quindi lo dobbiamo restituire ai nostri figli integro” – dichiara l’Avv. Ezio
Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
01.05.2017 - Augusta, l'amianto per le strade, e padre Prisutto celebra Messa per la vita
Venerdì, 28 aprile, in occasione della XII Giornata Mondiale Vittime dell’Amianto, Don Palmiro Prisutto durante la consueta messa per la vita, presso la Chiesa Madre di Augusta, in provincia di
Siracusa, ha rivolto una preghiera a tutte le vittime colpite da malattie derivanti dall’esposizione all’amianto. L’Osservatorio Nazionale Amianto, attraverso il suo Presidente, l’Avv. Ezio
Bonanni, insieme al comitato tecnico scientifico, rappresentato dall’Onorevole, Dott. Pippo Gianni e Calogero Vicario (Coord. Regionale Ona Sicilia), ringrazia, pubblicamente, Don Palmiro
Prisutto per la sensibilità che ha dimostrato nei confronti di tutti coloro che ogni giorno combattono per ottenere la giustizia che gli spetta.
29.04.2017 - Cgil, presidio davanti al Tribunale
Venerdì 28 aprile, ricorre la giornata mondiale dedicata alle vittime dell'amianto che in tutto il mondo ha seminato vittime e tragedie alla classe dei lavoratori costretti inconsapevolmente al contatto con i materiali industriali dove l'amianto era predominante. "Un bilancio impietoso che sale, purtroppo, a più di 6.000 decessi ogni anno calcolando l'insorgenza di altri tumori correlati (circa 3.500 tumore al polmone a cui si aggiungono tutte le altre patologie neoplastiche - tumore della laringe, dell'ovaio, della faringe, dello stomaco e del colon retto e quelle fibrotiche - asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti pleurici e per complicazioni cardiocircolatorie)", dichiara l'Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell'Osservatorio Nazionale sull'Amianto -. "L'emergenza amianto è ben più vasta di quello che raccontano i dati epidemiologici: secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, purtroppo ogni anno, solo per il mesotelioma e per il tumore al polmone, perdono la vita più di 107.000 persone e decine di migliaia sono coloro che si ammalano".
10.04.2017 -
Conferenza sui danni dell’amianto alla
Saletta rossa
L’Osservatorio Nazionale Amianto segnala che la città di Piombino è l’epicentro di un fenomeno epidemico di patologie asbesto correlate, dovute ad esposizione professionale a
polveri e fibre di amianto, nell’acciaieria ex Italsider, nell’attività mineraria e nel settore del trasporto marittimo (isola d’Elba). I numeri del mesotelioma riferiti alla provincia di Livorno
e che comprendono anche i casi di Piombino (e di Rosignano), sono allarmanti: 441, pari al 23,8% del numero complessivo dei casi della Toscana a fronte di una popolazione di circa 160.000
abitanti, che rappresenta circa il 4%. L’ONA lamenta la non uniformità nella concessione dei benefici contributivi ai fini del prepensionamento e un coefficiente ridotto all’1,25, mentre invece
questa norma aveva tra le sue finalità quella di permettere il prepensionamento; e torna a chiedere che detta norma si applichi anche ai lavoratori delle ditte dell’indotto e dei servizi
esternalizzati; o tuttalpiù che il coefficiente 1,5, utile per il prepensionamento sia riconosciuto sulla base dell’art. 1, co. 115, L. 190/20.
09.04.2017 - Osservatorio Nazionale Amianto: sportello aperto a Massa
Creato lo Sportello Amianto a Massa: l’Osservatorio Nazionale Amianto, in collaborazione con il Comune di Massa, ha istituito una sede nel Comune, presso Villa Cuturi. In questa sede, i volontari dell’ONA riceveranno i cittadini che ne faranno richiesta, per qualsiasi loro necessità, anche per le domande amministrative relative ai benefici contributivi per esposizione ad amianto, ai fini del prepensionamento, ovvero della rivalutazione delle prestazioni pensionistiche. I Sindaci di Massa e Carrara hanno accolto la richiesta dell’Osservatorio Nazionale Amianto della creazione di un tavolo interistituzionale. I Sindaci di Massa e Carrara hanno ben accolto questa richiesta che permetterà di tutelare vittime e familiari dell’amianto nonché a riconoscere i loro diritti.
04.04.2017 - ONA: Antonio Dal Cin vittima del dovere. Il Ministero tentenna ma l'avv. Bonanni insiste
Ex finanziere ormai in congedo, Antonio Dal Cin, da oltre dieci anni combatte una duplice battaglia sia contro l’asbestosi, contratta durante lo svolgimento delle sue mansioni militari, sia contro le istituzioni che continuano a tacere il pericolo della presenza di amianto anche all’interno delle caserme della Guardia di Finanza. Il Ministero dell’Interno, dopo una lunga battaglia legale iniziata da Dal Cin, grazie al sostegno dell’avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell’Ex finanziere ormai in congedo, Dal Cin, da oltre dieci anni combatte una duplice battaglia sia contro l’asbestosi, contratta durante lo svolgimento delle sue mansioni militari, sia contro le istituzioni che continuano a tacere il pericolo della presenza di amianto anche all’interno delle caserme della Guardia di Finanza.