Forze Armate Comparto Sicurezza Marina Militare. Il personale della Marina Militare è stato esposto ad amianto e ad altri cancerogeni. Le vittime e i loro familiari hanno diritto al riconoscimento della causa di servizio e della qualità di vittime del dovere.
L'ONA e l'Avv. Ezio Bonanni hanno dedicato molta attenzione alla tutela delle vittime in Marina Militare. In particolare, la tutela legale per il riconoscimento di causa di servizio e dello status di vittima del dovere. In ogni caso, permane il forte impegno e il prestigio della forza armata nella sua attività per la nazione.
L'ONA non disconosce il ruolo della Marina Militare Italiana, anzi, esalta le virtù eroiche di coloro che vi hanno e vi prestano servizio. Ma, allo stesso tempo, non si può trascurare la tutela di coloro che hanno subito delle infermità tra le quali le malattie asbesto correlate. In particolare, il mesotelioma.
La marina militare rappresenta una delle quattro forze armate della Repubblica Italiana, oltre all'Esercito Italiano, Aeronautica Militare e Arma dei Carabinieri. Le funzioni della Marina Militare consistono in primo luogo nel vigilare nelle acque territoriali ed internazionali eventuali manovre e presenze delle marine di altri stati.
La Marina Militare nasce con la Repubblica, e sulle strutture della Reggia Marina e sulle poche unità navali che furono lasciate all'Italia dalle condizioni di armistizio e dal trattato di pace. Successivamente, di fronte alla minaccia indotta dagli stati del Patto di Varsavia, la Marina militare italiana ha ricevuto unità navali dagli Stati Uniti mentre altre le ha acquisite dai cantieri navali in patria.
Sul finire dello scorso secolo, la M.M. ha subito un ridimensionamento per effetto della rivalutazione dei compiti della Forza Armata: che consiste nel mantenimento di una continua e credibile presenza nell'area del Mediterraneo, nel controllo dei mari italiani con dispositivi aeronavali e relativo supporto terrestre, nel collaborare con le forze navali alleate, nel mantenere la forza di superficie e subacquea per operare autonomamente, con protezione da offese aeree, cui affiancare una componente anfibia in grado di svolgere limitate operazioni.
L'ONA ha creato il Dipartimento Forze Armate (marina militare) e Comparto Sicurezza, con il quale assiste le vittime della Marina Militare e i loro famigliari. In particolare, le attività dell'ONA e dell'Avv. Ezio Bonanni consistono nella richiesta di prevenzione primaria, anche alla luce degli sviluppi giudiziari.
Infatti, sono pendenti tre procedimenti penali, e, per di più, sono state emesse una serie di sentenze. Tutti gli accertamenti, confermano la condizione di rischio amianto e non solo. Per questi motivi, sia l'ONA che l'Avv. Ezio Bonanni hanno rivolto diversi appelli.
Per prevenire il rischio amianto e altri cancerogeni ed agenti tossico nocivi, con la bonifica e messa in sicurezza degli arsenali e delle unità navali Marina Militare.
Solo così si può realizzare e perseguire la c.d. prevenzione primaria che, però, non è sufficiente. Infatti, nel tempo, ci sono stati molti casi di esposizione ad amianto e ad altri cancerogeni. Per questi motivi, è necessario che si attivi anche la sorveglianza sanitaria che l'ONA ha richiesto alla Marina Militare.
In ogni caso, l'associazione fornisce un servizio di assistenza medica gratuita con la sorveglianza sanitaria, che permette la diagnosi precoce e l'intervento medico più tempestivo, e con visite mediche gratuite e seconda opinion, per consigliare centri medici specializzati e protocolli appropriati (prevenzione secondaria) e assistenza legale gratuita per ottenere il risarcimento dei danni e il riconoscimento di tutti i diritti e benefici appropriati, compresi quelli previdenziali e l'acquisizione dei dati epidemiologici, che fornendo il quadro della reale situazione conferma l'urgenza degli interventi preventivi (prevenzione terziaria).
In caso di lesione del diritto alla salute, garantito dall'art. 2087 c.c. e dall'art. 32 Cost., il personale civile e militare ha diritto al riconoscimento di causa di servizio, e nel caso in cui fosse sottoposto a particolari condizioni ambientali, che ne hanno determinato l'esposizione ad amianto e ad altri cancerogeni, sussiste il diritto all'equo indennizzo e alle prestazioni previdenziali tutte per le vittime del dovere. Sono vittime del dovere anche coloro che hanno contratto infermità per missioni in Italia e all'estero, oltre che per esposizione amianto ed altri cancerogeni.
L'ona assiste gratuitamente le vittime, ed i loro famigliari, e per quanto possibile agisce in funzione sussidiaria con la marina militare. Il personale vittima di infermità per esposizione ad asbesto (sinonimo amianto) o esposizione a cancerogeni, in missione o in particolari condizioni ambientali ed operative, ha diritto al riconoscimento di vittima del dovere con equiparazione alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, e ad altre prestazioni e diritti:
Il personale civile e militare della marina militare riconosciuto vittima del dovere è inserito in un elenco, riportato nella relativa graduatoria marina militare.
La graduatoria marina militare delle vittime del dovere (marina militare graduatoria) è in continuo aggiornamento ed è consultabile gratuitamente dal sito della Guardia di Finanza.
Consulta la graduatoria delle vittime del dovere
L'ONA offre assistenza legale gratuita per gli appartenenti alla Marina Militare, vittime del Dovere (o gli eredi in caso di decesso) per ottenere il risarcimento danni e per:
Per saperne di più: Danni amianto: risarcimenti, rendite e benefici contributivi
In caso di decesso della vittima, sono superstiti rispettivamente il coniuge e i figli, e poi i genitori e i fratelli (superstiti vittime del dovere). In questo caso, sussiste il diritto ad ottenere le prestazioni maturate dalla vittima in vita e alla costituzione delle prestazioni in favore dei superstiti, secondo quanto sancito dall'art. 6 della L. 466/80, e con la liquidazione anche dello speciale assegno vitalizio di cui all'art. 5 L. 206/2004, pari ad €1.033,00 e dell'assegno vitalizio di cui all'art. 2 della L. 407/1998, nell'importo di €500,00, mensili, oltre perequazioni, ex art. 11 del D.L. 503/1992, nonchè gli ulteriori benefici di cui agli artt. 8, 9 e 10 della L. 206/2004.
La vedova/o e orfani di vittime del dovere hanno diritto ad ottenere queste prestazioni. Si pone il problema per i figli non nel carico fiscale del deceduto, nel caso in cui concorrano con il coniuge. L'Avv. Ezio Bonanni ha contestato questa interpretazione.
L'Avv. Ezio Bonanni, presidente ONA, è il pioniere della tutela delle vittime dell'asbesto, anche per la parificazione alle vittime del terrorismo, sia il riconoscimento delle prestazioni anche se l'erede non fosse fiscalmente a carico del deceduto al momento della morte.
Le tesi dell'Avv. Ezio Bonanni sono state accolte dal Tribunale di Cagliari (sentenza n. 917/2016), poi impugnata dal Ministero della Difesa (Ministero della Marina Militare) e confermata dalla Corte di Appello di Cagliari (Sezione Lavoro, sentenza n. 345/17), coerentemente con la giurisprudenza della Suprema Corte (SS.UU., sentenza n. 7761/2017).
Il Tribunale di Salerno, Sezione Lavoro, con sentenza 2334/2017 del 30.08.2017, ha condannato il Ministero della Difesa marina militare (Ministero della Marina Militare) a liquidare quanto dovuto a un'orfana, figlia di un appartenente alla Marina Militare riconosciuto vittima del dovere con parificazione alle vittime del terrorismo: "l’importo mensile di €500,00, oltre perequazioni ex lege, e lo speciale vittime del dovere assegno vitalizio dell’importo di €1.033,00, oltre perequazioni ex lege, a decorrere dal decesso", il tutto anche alla luce della giurisprudenza delle Sezioni Unite (SS.UU. 22753/18 e già SS.UU. 7761/17).
Riguardo la sentenza amianto Genova, la Corte di Appello di Genova, Sezione IV Lavoro, con sentenza n. 575 del 13.12.2019, ha condannato il Ministero della Difesa ad erogare in favore di Garosi Lorenza, a partire dal decesso del padre, lo speciale assegno vitalizio, di cui all'art. 5 co. 3 della L. 206/2004, l'assegno vitalizio di cui all'art. 2 L. 407/1998, nell'importo di €500,00 mensili oltre perequazioni, ex art. 11 D.L. 303/92, nonchè gli ulteriori benefici di cui agli artt. 8, 9 e 10 della L. 206/2004 e, per l'effetto, condanna il Ministero della Difesa a pagare le provvidenze, oltre agli accessori di legge. Sono state rigettate le tesi dell'Avvocatura dello Stato che voleva negare l'indennizzo perchè figlia non a carico (riconoscimento prestazioni vittima del dovere figli non a carico).
Il personale civile e militare della marina italiana (marina militare sito ufficiale) riconosciuto vittima del dovere ha diritto a ottenere i relativi benefici e prestazioni previdenziali in caso di patologia asbesto correlata causata dalla attività di servizio o svolgimento di missioni Marina Militare. Le principali malattie amianto riconosciute di origine professionale sono:
Poi vi sono i mesoteliomi:
Infine, i tumori:
Il personale civile e militare della Marina (militare marina) è stato lungamente esposto al rischio amianto sia nelle basi a terra che per amianto navi militari, già prima della seconda guerra mondiale. Le unità marina militare navali della marina militare (marinamilitare) sono state infatti realizzate con componenti in asbesto, utilizzato come isolante dal calore: gli stessi militari erano dotati di guanti e altri indumenti in asbesto come protezione dal calore.
Nella consulenza della Procura della Repubblica di Padova risulta che l’asbesto è stato utilizzato:
Sulle imbarcazioni e sui mezzi marina militare, l'asbesto era quindi pressoché ubiquitario, presente nelle aree operative, negli alloggi, nelle mense, nei locali motori, nei corridoi, nei vani scala, e perfino nelle cucine.
La coibentazione a spruzzo e i pannelli amianto (utilizzati al posto del legno) sono stati utilizzati per isolare rapidamente ed efficacemente grandi superfici (vano motori, sala macchine, stive, alloggi, etc.), e l’applicazione a spruzzo fu utilizzata a partire dagli anni '30. Solo le navi marina italiana (marina militare navi) entrate in servizio negli anni ’90 son state realizzate con tecniche che non prevedevano l'utilizzo di amianto a spruzzo.
Le condizioni di rischio per motivi di servizio in Marina Militare (marina militare sito ufficiale) sono state comunque accertate dalla Commissione Parlamentare d’Inchiesta della Camera dei Deputati, in cui è riportato in sintesi l’accertamento del Prof. Silvestri, CT della Procura della Repubblica di Torino.
Il personale della Marina Militare è stato esposto anche ad altri agenti cancerogeni, patogeni e tossico-nocivi oltre all'asbesto, come per esempio l'uranio impoverito. L'esposizione a uranio impoverito in particolare provoca gravi patologie e danni.
L'ONA tutela le vittime di esposizione a uranio impoverito attraverso il Dipartimento per la tutela del personale civile e militare esposto a uranio impoverito.
Il Giornale dell'Amianto, testata giornalista dell'ONA, ha approfondito il tema dell'uranio impoverito con l'articolo "Militari: oltre l'amianto, l'uranio impoverito".
Inoltre, i militari della Marina Militare sono stati esposti anche ad altri agenti nocivi che la stessa IARC (International Agency for Research on Cancer) ha riepilogato in:
La Procura della Repubblica di Padova ha avviato indagini in ordine al rischio amianto nella Marina Militare, con particolare riferimento ai casi di morti e malattie asbesto correlate, nel corso delle quali è stata ribadita la presenza di asbesto nelle unità marina militare navali.
Queste indagini hanno portato allo svolgimento di 2 procedimenti penali. Entrambi i procedimenti pendono presso la Corte di Appello di Venezia. Il procedimento Marina III è stato avocato e, quindi, è in indagine presso la Procura Generale.
Parimenti nella relazione della Commissione d’Inchiesta, si fa riferimento al fenomeno epidemico e alla violazione delle condizioni di sicurezza sul lavoro nelle Forze Armate: “... la Procura della Repubblica di Padova è giunta ad accertare che solo nell'ambito della Marina Militare 1101 persone sono decedute o Risono ammalate per patologie asbesto-correlate (circa 570 i mesoteliomi). Ed allarmano le prospettive di ordine generale delineate dal Direttore del RENAM Alessandro Marinacelo, medito il 19 ottobre 2017: "il picco dei casi di mesotelioma, sia il numero di casi sia il numero di tassi, è presumibile sia nel periodo tra il 2015 e il 2020 ... come si desume da una relazione tecnica di Marinaccio ... sono stati identificati 830 casi di mesotelioma maligno con esposizione in tale settore".
Gli alti ufficiali sono processati nel procedimento Marina Bis per aver causato la morte per patologie asbesto correlate di personale del Ministero della Difesa impiegato sia a bordo nave che nelle basi della Marina Militare. La morte è intervenuta per mesotelioma e per tumore del polmone:
Le vittime patologie asbesto correlate e i familiari dei deceduti sono costituiti parte civile con l'Avv. Ezio Bonanni, che ha chiesto ed ottenuto l’autorizzazione alla citazione del Ministero della Difesa (Ministero Della Marina Militare) come responsabile civile e, attraverso l'ONA, sollecitato i vertici della forza armata Marina Militare a provvedere alla bonifica delle unità della flotta militare e delle installazioni a terra che, in alcuni casi, presentano ancora materiali in asbesto.
Il Tribunale di Padova, in primo grado, ha assolto gli Alti Ufficiali imputati. La sentenza di assoluzione è stata impugnata dal Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Venezia, oltre che dai familiari delle vittime, molti dei quali assistiti dall'Avv. Ezio Bonanni. Il processo di appello Marina Bis è iniziato il 06.02.2020.
La Corte di Cassazione, III Sezione Penale, sentenza n. 3446/2019, ha annullato per la seconda volta l'assoluzione degli imputati nel processo Marina I. Il procedimento penale è ora pendente presso la Corte di Appello di Venezia. Il 06.02.2020, avrà inizio l'altro procedimento penale presso la Corte di Appello di Venezia (Marina Bis).
La Corte di Cassazione ha annullato per ben due volte la decisione di assoluzione della Corte di Appello di Venezia, dando ragione alla Procura Generale di Venezia, che anche per il Marina Bis ha impugnato la sentenza assolutoria del Tribunale di Padova. Questo tira e molla giudiziario ha alimentato la resistenza del Ministero anche nella sede previdenziale e civile. Tuttavia in sede civile si susseguono, giorno dopo giorno, le condanne. In particolare, la Corte di Appello di Genova, con sentenza n. 575 del 13.12.2019, ha condannato il Ministero all'indennizzo in favore di Garosi Lorenza, anche se non a carico del padre al momento della morte.
Il processo di primo grado si è concluso con l’assoluzione degli imputati, pronunciata dal Tribunale di Padova. Il processo di appello Marina Bis è poi iniziato a dicembre 2019. Recentemente la Corte di Appello di Venezia si è pronunciata e ha ribaltato la sentenza di assoluzione, grazie all'azione legale dell'Avv. Bonanni.
La Corte di Appello di Venezia, III^ Sez. Pen., proc. n. 2905/2019 RG CAPP ha, infatti, riconosciuto la responsabilità penale della Marina Militare per la morte di due militari vittime dell’amianto. Ha così confermato la sussistenza del nesso causale tra l’esposizione delle vittime e l’insorgenza della patologia.
Coloro che, nello svolgimento dell'attività di servizio e nelle missioni, hanno contratto infermità (tra le quali quelle legate all'esposizione ad asbesto), hanno diritto, oltre al riconoscimento di causa di servizio e quindi all'equo indennizzo e alle prestazioni di Vittima del Dovere, anche all'integrale risarcimento del danno:
Per approfondire:
Il Ministero della difesa militare (Ministero della Marina Militare) insiste per ottenere la cosiddetta compensatio lucri cum damno. L'ONA insiste nel rilevare che non si può compensare il danno che la vittima ha subito con le prestazioni di natura prevalentemente assistenziale e previdenziale costituite dalla speciale elargizione, dall'assegno vitalizio e dallo speciale assegno vitalizio.
L'ONA da anni si impegna per la tutela delle vittime amianto nella Marina Militare Difesa. A questo scopo è stato istituito il Dipartimento di tutela per gli appartenenti alle Forze Armate e al Comparto Sicurezza, che offre agli esposti amianto nelle navi marina militare, navi marina italiana, mezzi marina militare e ai loro famigliari assistenza medica, tecnica e legale gratuita.
Lo scorso 23 novembre 2017, durante la trasmissione Fuori TG del TG3, l'Avv. Ezio Bonanni ha spiegato la situazione di rischio per il personale della Marina Militare per la presenza di asbesto sotto coperta militare italiana.
Il processo Marina Bis (amianto marina militare), in primo grado, è terminato con l'assoluzione degli imputati. L'Avv. Ezio Bonanni ha chiesto al Procuratore Generale della Corte di Appello di Venezia di impugnare anche ai fini penali. Il Procuratore Generale ha impugnato la sentenza di assoluzione e quindi il processo di appello del Marina Bis si terrà il prossimo 14.01.2021. L'Avv. Ezio Bonanni chiederà che la Corte di Appello condanni gli imputati per il reato di omicidio colposo per la morte per mesotelioma, tumore del polmone, e altre patologie asbesto correlate, di molti tra coloro che hanno svolto servizio imbarcati nelle unità navali e a terra.
Il Tribunale di Cagliari, Giudice del Lavoro, con sentenza n. 917 del 22.06.2016, ha equiparato le vittime del dovere alle vittime del terrorismo, ai fini delle prestazioni previdenziali, in caso di insorgenza di patologie asbesto-correlate e in favore dei familiari nel caso di decesso, con accoglimento, quindi, delle tesi sempre sostenute dall’ONA e dall’Avv. Ezio Bonanni.
L’art. 20 del D.Lgs. 183/10 prevede espressamente la equiparazione di coloro che hanno contratto patologie asbesto correlate sulle navi marina italiana, navi marina militare , nel corso e a causa dello svolgimento del servizio nella Marina Militare difesa alle vittime del dovere con estensione dei benefici previsti per le vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.
Il Consiglio di Stato ha reso un parere con il quale ha stabilito che “ai fini del riconoscimento della condizione di equiparato alla vittima del dovere, è necessario e sufficiente che il militare abbia contratto l’infermità in occasione o a seguito dello svolgimento della attività di servizio a bordo di unità navali, ovvero su mezzi o in infrastrutture militari nei quali era documentalmente presente amianto”.
L'ONA, con ONA TV, si è preoccupata di accertare le condizioni di esposizione amianto militari. In particolare, quelli della Marina Militare. Nel corso della quarta puntata, Uranio impoverito, la dura battaglia dei militari italiani è intervenuto Lorenzo Motta. Lorenzo è il coordinatore del dipartimento, ed è stato vittima di uranio impoverito e di altri cancerogeni, proprio per il servizio nella Marina Militare. Proprio nella successiva puntata, Vittime del dovere: serve maggiore attenzione, è intervenuto il Sottoufficiale Gaetano D’Onofrio.
Nella puntata Orfani delle vittime del dovere, dimenticati o discriminati?, è intervenuto il precedente Ministro della Difesa, Dott.ssa Elisabetta Trenta, che ha sottolineato la necessità di risolvere il problema del riconoscimento delle vittime del dovere dei familiari.
"Morire per amianto è come morire per terrorismo". La sentenza
Condannato il Ministero della Difesa
La Marina affonda sull'amianto. Già morti in 150: chiesto il giudizio
Padova, 14 ex ufficiali della Marina Militare a giudizio per i morti da amianto
>> Home Page >> Dipartimenti >> Forze armate e comparto sicurezza >> Marina Militare