Home >> Dipartimenti >> Ricerca e cura del mesotelioma
Il mesotelioma è la neoplasia asbesto correlata dose dipendente, molto aggressiva che è associata all'esposizione ad amianto. Ancora nel 2023, il numero dei casi di mesotelioma è in esponenziale aumento. Ciò è dovuto, sia ai ritardi della bonifica, sia alla pandemia Covid-19.
L'ONA - Osservatorio Nazionale Amianto ha chiesto e chiede un maggiore impegno nella ricerca scientifica per la cura mesotelioma. Tant'è che è stato istituito il Dipartimento di assistenza e cura mesotelioma. In più, l’associazione fornisce assistenza legale gratuita vittime mesotelioma e i loro familiari.
Il mesotelioma è il tumore delle cellule del mesotelio. Infatti queste cellule del tessuto della superficie delle membrane sierose, sono aggredite dalle fibre di amianto, che provocano prima l'infiammazione e poi questo cancro. Quello più frequente è il cancro della pleura nel torace, poi in minima parte quello del peritoneo nell'addome. Infine, in alcuni casi ci sono i tumori del pericardio nello spazio attorno al cuore, e poi della tunica vaginale del testicolo. L'ONA, con il Dipartimento di Ricerca e Cura del Mesotelioma, fornisce il servizio di assistenza medica e legale alle vittime e ai familiari.
L'azione principale dell'associazione ONA APS è quella della prevenzione primaria: evitare ogni forma di esposizione alla fibra killer. Poi secondaria, e cioè, la diagnosi precoce e le terapie ritenute più efficaci. Infine, la tutela legale e risarcitoria che è la prevenzione terziaria.
L'amianto è l'unica causa delle neoplasie del mesotelio. Questi tumori sono dose dipendenti e quindi tutte le esposizioni rilevano nello scatenare il processo di infiammazione e di evoluzione in cancro (meccanismo della cancerogenesi). Il 99% dei mesoteliomi sono infatti causati dalla esposizione ad asbesto ed Eternit. Infatti, ciò è stato ribadito sia dal National Toxicology Program nel Report on Carcinogens, che dallo IARC. Così, nell’ultima monografia: IARC monographs on the evaluation of carcinogenic risks to humans, A review of human carcinogens: metals, arsenic, dusts, and fibres.
Infatti, sono rari i casi di mesotelioma, in particolare, il cancro pleurico, causati da altri agenti. Infatti, solo in minima parte questi tumori mesoteliali sono la conseguenza dell’esposizione ad erionite, fluoroedenite e altre fibre minerali asbestiformi. Ciò è confermato dalla letteratura scientifica (Residential proximity to naturally occurring asbestos and mesothelioma risk in California). In più, c'è "Cancer mortality and incidence of mesothelioma in a cohort of wives of asbestos workers in Casale Monferrato, Italy".
Quindi, se è dimostrato che l’unico agente causale del cancro delle cellule mesoteliali è l'asbesto, comprese le fibre di crisotilo, è necessario evitarne l’esposizione. In questo modo, si tutela la salute, evitando l’infiammazione e la degenerazione neoplastica dei tessuti di queste membrane che avvolgono i diversi organi. È accertato che tutte le fibre di asbesto sono cancerogene per i tessuti mesoteliali. Infatti, i mesoteliomi, tra i quali quello della pleura, del pericardio, del peritoneo e quello della tunica del testicolo sono provocati, esclusivamente, dalle fibre di amianto.
Per tali motivi, come già precisato dalla revisione del Consensus di Helsinki del 2014, vincere il mesotelioma si traduce, prima di tutto, nell’evitare l’esposizione. Infatti, l’ONA ha avviato una procedura di segnalazione dei siti in amianto e contaminati in amianto. In questo modo, è possibile, intanto, segnalare e, poi, tenersi informati sul rischio. Dunque, evitare l’esposizione e, quindi, il rischio di malattia.
L'ONA ha creato la piattaforma Re.P.a.C. (Registro Patologie Asbesto Correlate) e la Guardia Nazionale Amianto, per realizzare una mappa della presenza di patologie asbesto correlate e di amianto.
L'Avv. Ezio Bonanni e l'ONA hanno redatto il Primo Rapporto Mesoteliomi e il Secondo Rapporto Mesoteliomi, a conferma dell'asbesto quale causa unica dei tumori del mesotelio e dell'importanza fondamentale della prevenzione mesotelioma attraverso la bonifica e l'assenza di esposizioni amianto.
Tutte le esposizioni ad amianto sono dannose per la salute umana. Infatti, le fibre attivano l'infiammazione e poi inducono cancro, in particolare quello delle sierose. Infatti, proprio per la tutela dei lavoratori esposti ad amianto, in sede comunitaria, fu adottata la direttiva 477/83/CEE. Tra le varie disposizioni, spicca, nel quarto "considerando", il riferimento all’assenza di un limite di soglia innocuo dell’amianto.
Nella direttiva 148/2009/CE, che ha sostituito la precedente, è ribadito, nell’undicesimo "considerando", l’assenza di una soglia minima.
In buona sostanza, come, più volte, ribadito dall’OMS, è necessario evitare l’esposizione, al di là dell’entità della soglia. Tant’è vero che, ciò è stato ribadito anche dal Ministero della Salute nei suoi quaderni e nella pubblicazione: “Stato dell’arte e prospettive in materiali di contrasto alle patologie asbesto-correlate”.
Anche con riferimento al mesotelioma, si precisa che tutte le esposizioni sono dannose, anche quelle successive all’innesco. Questo è molto importante per la prova del nesso causale, di fronte al tentativo dell’INAIL e del datore di lavoro di negare i risarcimenti. Risulta, così, chiaro il motivo per il quale Irving Selikoff, in Asbestos and disease, già nel 1978, ammoniva sul rischio derivante dalle basse dosi o presunte tali.
Questo avvertimento di Selikoff è stato male tradotto in Italia, come l’ONA ha dimostrato nelle diverse conferenze e pubblicazioni. Infatti, l’insigne scienziato, come chiarito da Cass., IV Sez. pen., n. 33311/2012, voleva ammonire su questo rischio, non certo escludere la dannosità delle esposizioni successive. Per questo motivo, tutte le esposizioni debbono essere evitate e, soprattutto, è necessaria la bonifica, prima di tutto, con lo smaltimento amianto poi, con il confinamento e, se non è possibile, con l'incapsulamento.
Coloro che sono stati esposti alle fibre asbesto debbono sottoporsi a controlli periodici (sorveglianza sanitaria), che permettono la diagnosi precoce e quindi la tempestività delle terapie. I lavoratori esposti ad asbesto, se ancora in attività, debbono rivolgersi al medico competente, se in pensione al medico curante, per la prescrizione degli esami diagnostici (prevenzione secondaria).
In questo modo, è possibile tenere sotto controllo coloro che hanno subito le esposizioni e che sono a rischio. In modo particolare, con l’esecuzione di alcuni esami diagnostici, è possibile verificare se ci siano infiammazioni. In particolare, quelle pleuriche come, per esempio, le placche e gli ispessimenti pleurici, che anticipano il mesotelioma. Questo è stato recentemente ribadito dalla Cass., IV Sez. pen., n. 45935/2019.
La sorveglianza sanitaria deve essere modellata sulla base della condizione di rischio e delle condizioni del paziente. In questo modo, si potrà ottenere la diagnosi precoce, utile per istituire idonee terapie, anche se, per mesotelioma prognosi rimane infausta, soprattutto nel caso di mesotelioma pleurico maligno prognosi.
L'ONA fornisce il servizio di assistenza medica gratuita. I sanitari dell'ONA, tra i quali il Prof. Marcello Migliore, e dal punto di vista medico legale il Dott. Arturo Cianciosi, sono al servizio di tutti i cittadini che si rivolgono all'associazione.
L'ONA offre assistenza legale gratuita per ottenere il riconoscimento di tutti i diritti spettanti alle vittime e, in caso di decesso, ai famigliari. Contatta l'ONA anche attraverso lo Sportello Amianto per una prima consulenza gratuita.
Il tumore del mesotelio, detti mesoteliomi, in base alla localizzazione, si distinguono in:
Inoltre, esistono due classificazioni in base al tipo di cellule che fanno parte dei mesoteliomi: mesotelioma epitelioide e mesotelioma sarcomatoide. Nel caso in cui le cellule coinvolte sono di entrambe le tipologie, si parla di mesotelioma bifasico.
Le cellule tumorali epitelioidi sono il tipo più comune di cellule riscontrate nei mesoteliomi rispetto a quelle sarcomatoidi (del tumore sarcomatoide), e sono molto spesso correlate ai mesoteliomi peritoneali.
Il mesotelioma pleurico o cancro della pleura, e le altre malattie del mesotelio possono essere guarite. Se non è possibile tumore pleura guarigione, i mesoteliomi possono essere bloccati nella loro progressione per prolungare tumore pleura sopravvivenza con migliori condizioni di salute.
L'ONA si avvale della collaborazione di centri specializzati per la cura mesotelioma e ha istituito l'Ambulatorio Oncologico, per visite mediche gratuite con il Dott. Arturo Cianciosi, il Prof. Vittore Pagan e il Prof. Marcello Migliore. La chirurgia toracica dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre (centro medico specializzato cura mesotelioma) è diretta dal Prof. Pagan che, insieme al Dott. Fontana, pratica la tecnica chirurgica del “calzino”. Infatti, nei mesotelioma centri specializzati, questa pratica chirurgica, è così definita, perché consiste nel “rivoltare” la pleura malata per asportarla (pleurotomia). In questo modo, si conservano tutti gli organi del torace e la loro funzionalità.
Le attività dell’ONA hanno trovato autorevole riscontro nella partecipazione del Prof. Antonio Giordano, alla conferenza del 18.06.2018. Questo intervento è consultabile in video.
Inoltre, l’ONA anche grazie all’impegno del medico legale Dott. Arturo Cianciosi, ha sintetizzato i vari protocolli di cura mesotelioma nel c.d. trattamento multi modale. Il protocollo ONA cura mesotelioma consiste nell’azione sinergica di chirurgia e mesotelioma chemioterapia. Nonché, nell’utilizzo della chemioterapia e di altri trattamenti della cura del mesotelioma.
In particolare, sono evitati gli interventi chirurgici se privi di efficacia terapeutica, in termine di guarigione mesotelioma o, quantomeno, di effetti benefici. Infatti, in molte occasioni, si praticano interventi chirurgici laddove sono veramente sconsigliabili. Quindi, per tale motivo che l’ONA ha chiesto ed ottenuto la collaborazione del Prof. Marcello Migliore, al quale ci si può rivolgere gratuitamente.
Infatti, il Prof. Marcello Migliore nel corso della conferenza ONA del 19.06.2018, ha sostenuto che, in molte occasioni, l’intervento chirurgico può essere inutile. Inoltre, provoca sofferenze al paziente e, in molte occasioni, anche delle complicazioni che possono essere mortali.
Quindi, come già chiarito dal Prof. Marcello Migliore, prima di dare il consenso per la chirurgia, occorre fare delle verifiche:
Solo con questa verifica iniziale è possibile decidere quale tipo di protocollo adottare e, soprattutto, verificare, o meno, la possibilità di un approccio chirurgico.
Infatti, in molti casi, l’intervento chirurgico è molto invasivo e demolitivo, e provoca complicazioni, spesso, mortali. Il paziente, se sopravvive a questo tipo di interventi, specialmente quando lo stadio è avanzato, come nel caso di tumore pleura quarto stadio, ha condizioni di vita peggiori. Per questo motivo, è necessaria una selezione a monte e sottoporre ad interventi chirurgici solo quando c’è la possibilità di estirpare completamente il cancro.
Però, per quanto riguarda i mesoteliomi, spesso la diagnosi è tardiva e il tumore è avanzato, ed in altri casi, se si estirpa completamente, vi è la ripetizione di malattia. Per questi motivi, nel corso dell’ottava puntata di ONA TV "Mesotelioma nelle forze armate e tutela degli orfani". Infatti, nel corso della quale è intervenuto anche l’oncologo ONA Dott. Carmine Luigi Roma. L’oncologo ha, quindi, sottolineato la necessità di aumentare il numero di studi su nuovi farmaci per la cura mesotelioma.
Tuttavia, pur con un tumore amianto così aggressivo, come lo sono tutti i tumori amianto, i risultati ottenuti dai medici ONA cura mesotelioma, sono significativi. Il Prof. Marcello Migliore, in molti casi, ha ottenuto una maggior sopravvivenza e, in altri, tumore alla pleura guarigione. Le ultime novità sulla terapia e cura del mesotelioma sono state illustrate dal Prof. Marcello Migliore nel corso del suo intervento al convegno del 23.11.2023 "Amianto e Uranio, in guerra e in pace: ricchezza e povertà dall’energia alla salute".
Grazie all'mpegno del Prof. Marcello Migliore, le vittime dell'amianto hanno ottenuto la possibilità di una più efficace risposta terapeutica. Ciò in modo particolare per quanto riguarda il mesotelioma della pleura, anche grazie all'impegno del Prof. Marcello Migliore. Tanto è vero che le aspettative di vita di coloro che si ammalano di mesotelioma sono notevolmente aumentate. Nel corso della trasmissione di ONA TV "Mesotelioma, amianto e malattie del lavoro" è intervenuto il Prof. Marcello Migliore il quale ha confermato che la chemioterapia intrapleurica è molto efficace combinata con la chirurgia toracica.
Il mesotelioma insorge in modo subdolo. I tempi di latenza sono molto lunghi. Inizialmente, il processo infiammatorio colpisce la pleura con le placche e gli ispessimenti. Allo stesso modo, per il mesotelioma del peritoneo che insorge in modo altrettanto subdolo. Mesotelioma sintomi possono essere confusi con altre patologie. È fondamentale quindi anche l'anamnesi lavorativa.
In particolare mesotelioma della pleura sintomi sono respiro corto, tosse persistente, pressione o dolore al torace e alla schiena, dispnea, difficoltà respiratorie, febbre, sudorazione notturna, stanchezza, perdita di peso e versamento pleurico. La sintomatologia è via via ingravescente.
La diagnosi precoce aumenta le chance di un efficace intervento terapeutico (come il protocollo elaborato dal Dott. Arturo Cianciosi oncologo e coordinatore del Dipartimento di ricerca e cura del mesotelioma ONA), con più efficaci standard di mesotelioma terapia, cura e guarigione.
Per la cura del cancro della pleura e delle altre sierose è necessario rivolgersi al Servizio Sanitario Nazionale o si può chiedere assistenza gratuita all'ONA. Il Sistema Sanitario Nazionale e le Aziende Sanitarie Locali hanno l'obbligo di sottoporre gli esposti asbesto a controlli sanitari, secondo l'art. 259 D.L.vo 81/2008 e ai seguenti esami specifici per la diagnosi mesotelioma:
L'Osservatorio Nazionale Amianto ha istituito questo dipartimento, al fine di coordinare la ricerca scientifica sul mesotelioma. In questo modo si ottengono risultati come maggiori aspettative di vita, a migliori condizioni, per i pazienti e vittime mesotelioma. È fondamentale anche l'indipendenza della ricerca scientifica: "What can independent research for mesothelioma achieve to treat this orphan disease?".
La pleura è la membrana che avvolge i polmoni ed è composta dalla pleura viscerale e dalla pleura parietale, che permettono ai polmoni di dilatarsi negli scambi respiratori. La pleura viscerale è legata ai polmoni, mentre la pleura parietale alla gabbia toracica. Entrambe hanno uno strato di cellule piatte ed estese (mesotelio) ed uno strato di fasci di collagene.
La pleura può essere colpita da processi infiammatori (pleurite), da versamento pleurico, da pneumotorace, e da processi fibrosi, come le placche pleuriche e gli ispessimenti pleurici, e da neoplasie. Si tratta della neoplasia delle cellule mesoteliali più frequente. Infatti, in più del 93% dei casi, il cancro di queste membrane colpisce la pleura e solo raramente le altre sierose.
Il mesotelioma pleurico è il tumore maligno della pleura. I polmoni sono rivestiti dalla pleura, che si distingue in pleura viscerale, che li riveste, e quella parietale, per la parte verso i polmoni. L'amianto è la causa del mesotelioma della pleura, salve rare eccezioni. Il mesotelioma della pleura è una neoplasia aggressiva, che si diffonde nei tessuti circostanti, infiltra il pericardio. Nel mesotelioma metastasi invadono gli altri organi del corpo umano, compreso quelli distanti dalla pleura (metastasi mesotelioma).
Il versamento pleurico raccolta di liquido nel cavo pleurico superiore a quella fisiologica, è dovuto al mesotelioma della pleura, oltre che a scompenso cardiaco, tubercolosi, polmonite, carcinoma broncogeno, adenocarcinoma polmonare. Il liquido pleurico deve essere rimosso con la toracentesi, e poi sottoposto ad esame per verificarne l'origine e per la diagnosi.
Con le terapie interdisciplinari tra chirurgo toracico, oncologo, patologo e pneumo-logo con tumore pleura aspettativa vita maggiore (relazione del Prof. Benvenuti), anche se il tumore alla pleura si può guarire solo in rari casi. Il mesotelioma pleurico epitelioide è meno aggressivo con maggiori mesotelioma cure sperimentali. Perciò aumentano mesotelioma epitelioide aspettative di vita.
Per quanto riguarda la cura mesotelioma pleurico, il trattamento dei tumori alla pleura prevede il ricorso a diverse combinazioni tra chirurgia, chemioterapia e radioterapia. L’approccio è sempre è multidisciplinare, con il chirurgo, oncologo e radioterapista. Il trattamento chirurgico comporta diversi tipi di intervento, a seconda della diffusione della malattia e dalle condizioni generali del paziente, che vanno valutati caso per caso insieme ai colleghi oncologi e radioterapisti.
I trattamenti curativi comprendono l'intervento chirurgico, chemioterapia, radioterapia o chirurgia. Queste cure mesotelioma amianto comunque migliorano le condizioni del paziente e la sopravvivenza perché riducono le cellule tumorali nel corpo e ne rallentano la diffusione. I farmaci più usati, in combinazione sono il pemetrexed (Alimta®) e il cisplatino, oltre a carboplatino, raltitrexed (Tomudex®), mitomicina, vinorelbina e gemcitabina.
I trattamenti sperimentali, come mesotelioma nuove cure, sono quelli a cui gli scienziati stanno lavorando senza sosta per trovare una cura del tumore amianto: dall'immunoterapia, alla terapia genica, dalla terapia fotodinamica alla antiangiogenesi.
Il mesotelioma epitelioide, conosciuto anche come mesotelioma epiteliale o mesotelioma epiteliomorfo, è una forma maligna della patologia che colpisce specificamente le cellule epiteliali che costituiscono il tessuto che riveste la parete esterna degli organi interni. Circa il 50-70% di tutti i casi diagnosticati sono di tipo mesotelioma pleurico epitelioide. La caratteristica che contraddistingue la neoplasia epiteliomorfa è che le cellule epitelioidi iniziano a funzionare in modo non corretto e successivamente a riprodursi in maniera incontrollata, diventando così cellule tumorali.
Inizialmente, il mesotelioma maligno epitelioide era considerato molto frequente, in quanto esso veniva scambiato con un'altra forma di tumore, l’adenocarcinoma, a causa della forma delle cellule, per cui si giungeva ad una errata diagnosi al microscopio. I sintomi del mesotelioma epiteliale dipendono dalla zona o dall’organo in cui si trova il tumore (stomaco, polmoni, addome), e da un’eventuale diffusione nell'organismo.
I trattamenti curativi sono multimodali, in quanto sono da valutare più fattori quali: lo stato di progressione del tumore, lo stato della salute generale e l'età del paziente.
Se possibile si procede con la resezione del mesotelioma epiteliale (intervento chirurgico). Si devono rimuovere quelle parti del mesotelio che sono state aggredite dalle fibre di asbesto e che hanno sviluppato cellule tumorali. In alcuni casi, l'asportazione riguarda l'intera pleura intorno al polmone. Con o senza intervento chirurgico, il trattamento per curare questa particolare forma di tumore, richiede una combinazione di chemioterapia e radioterapia, e a volte, un primo trattamento viene effettuato con delle radiazioni lanciate durante l’intervento chirurgico.
La chemioterapia rallenta il progresso del tumore. I farmaci chemioterapici interferiscono con la sintesi di DNA e RNA. Le cellule tumorali si riproducono in modo incontrollato: la chemioterapia blocca o rallenta questo processo e quindi aumenta il periodo di sopravvivenza del paziente.
Il mesotelioma peritoneale è una neoplasia anch'essa provocata esclusivamente dalle fibre di asbesto. Questi minerali provocano, prima di tutto, infiammazione e, poi, successivamente, il cancro del peritoneo, detto mesotelioma peritoneale.
Mesotelioma peritoneo sintomi sono nausea, vomito, perdita di appetito, perdita di peso, pressione o dolore all'addome, blocco intestinale, febbre, sudorazioni notturne, affaticamento.
Sintomi mesotelioma pericardico sono pressione o dolore del torace, tosse persistente e secca, febbre, sudorazione notturna, perdita di peso e stanchezza.
Quindi, questa neoplasia provocata, anch'essa, esclusivamente dalle fibre di asbesto, provoca il tumore che è quasi sempre mortale. Soltanto meno dell'1% dei casi di neoplasie del mesotelio sono del pericardio, perché, come già, più volte, ribadito, già il 93% di questi tumori sono quelli della pleura.
Per mesotelioma testicolare sintomi sono tumefazione dolente e/o non dolente, dolore testicolare ginecomastia (sviluppo delle mammelle composte da tessuto ghiandolare e grasso nell'uomo).
Il cancro sarcomatoide è la seconda forma di tumore alla pleura (dal 7 al 20%). Questo tipo di cancro è difficilmente trattabile con chemioterapia e per di più aggredisce vari punti del mesotelio. Ha cellule ovali ed irregolari, con un nucleo dai contorni non bene distinti e poco visibili. Come il mesotelioma epitelioide, anche quello sarcomatoide può essere confuso con altri tipi di cancro. L'entità dei sintomi mesotelioma sono proporzionali all'estensione e progressione della patologia.
La diagnosi del mesotelioma sarcomatoide è molto difficile per una serie di motivi. I primi sintomi manifestati sono simili a molti altri, le condizioni sono meno gravi e possono essere facilmente attribuiti a qualcos'altro. Per ottenere una diagnosi precisa sono necessarie sofisticate procedure diagnostiche. Talvolta, viene utilizzata l’analisi immunoistochimica, con enzimi, coloranti, per marcare le sostanze prodotte dalle cellule sarcomatoidi.
Il tumore sarcomatoide può essere confuso con altri tipi di cancro. Se si è stati esposti all'asbesto ed è stato diagnosticato il carcinoma sarcomatoide, è bene chiedere un secondo parere, in quanto ricevere una diagnosi corretta è fondamentale. Infatti, dal momento che il tumore sarcomatoide è considerato incurabile, mentre invece altri tipi di cancro possono essere trattati più facilmente, l'esatta diagnosi del tipo istologico è importante per scegliere i trattamenti terapeutici.
Inoltre l'esattezza della diagnosi è fondamentale anche per la tutela dei diritti della vititma e dei suoi familiari. Il trattamento curativo di solito non si discosta dal trattamento per altri tipi di mesoteliomi, in realtà non esiste una vera e propria cura, ma si effettuano dei trattamenti per cercare di ridurre la quantità di cellule tumorali che ci sono nel corpo, rallentando così la progressione del tumore, per cercare di rendere gli ultimi mesi di vita del paziente il più piacevole possibile attraverso delle cure palliative. I trattamenti curativi sono: la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia, o una combinazione di una di queste. Ci sono poi altri trattamenti sperimentali.
Il mesotelioma bifasico è invece diagnosticato in quei pazienti in cui si ha un riscontro sia di cellule epitelioidi e sia di cellule sarcomatoidi miste fra loro o in aree separate del tumore. I sintomi mesotelioma bifasico sono simili ad altri tipi, a quello epitelioide e sarcomatoide, e quindi dipendono dalla zona in cui esso si trova. I mesoteliomi bifasici rappresentano circa il venti, trentacinque per cento dei mesoteliomi in totale.
Non esistono forme benigne di questo tipo di tumore. Si tratta di casi di pachipleuriti, ed in ogni caso l’esito di questa neoplasia è quasi sempre infausto. I rarissimi casi di mesotelioma benigno offrono una prognosi molto più positiva, ma comunque pur sempre severa. Inoltre le cellule del mesotelioma benigno non tendono a diffondersi ad altri organi, sebbene esse si riproducano comunque in maniera incontrollata. Ma purtroppo non sempre i casi interessati sono di mesotelioma peritoneale benigno o di mesotelioma pleurico benigno. Ci sono diversi tipi di mesoteliomi maligni, a seconda della posizione del corpo in cui il tumore si sviluppa in principio.
Il mesotelioma maligno può essere curato trattamenti palliativi, curativi o sperimentali, come già anticipato nel paragrafo riservato al tumore della pleura. La cura palliativa conforta il paziente e allevia il dolore e include farmaci antidolorifici, chirurgia e altre terapie per ridurre il dolore e il gonfiore, con la rimozione di liquidi o tumori di grandi dimensioni.
Le cure palliative mesotelioma non mediche, la cui efficacia nel rallentare o guarire tumore non è dimostrata, ma possono alleviare le sofferenze, sono costituite da speciale dieta, yoga, meditazione, integratori alimentari, terapia con ossigeno e altri trattamenti. Tutti i tipi di mesotelioma possono essere trattati con la chemioterapia, la radioterapia oltre che, quando possibile, con la chirurgia. Non sempre la chirurgia è lo strumento migliore. Per questo motivo sono state istituite le linee guida sul trattamento del mesotelioma. Sono in corso diverse sperimentazioni. L'ONA assiste tutti i pazienti vittime di mesotelioma, ed ha elaborato delle linee guida per la cura del mesotelioma.
Recentemente sono state dettate le nuove linee guida per la cura del mesotelioma, che hanno ottimizzato l'utilizzo dei diversi strumenti ed approcci:
I tumori maligni del mesotelio hanno aspettative di vita sono di circa un anno dalla diagnosi (da alcuni mesi a fino a cinque anni), ed è per questo motivo che è fondamentale la ricerca sul mesotelioma, ovvero la ricerca scientifica indipendente che possa permettere di utilizzare al meglio gli strumenti diagnostici e terapeutici e di percorrere nuove strade nella cura di queste neoplasie, che siano il risultato della ricerca scientifica sul mesotelioma.
La percentuale di sopravvivenza al mesotelioma dipende dalla diagnosi precoce che permette più opzioni di terapia e cura, in particolare l'intervento chirurgico, ma essendo i mesoteliomi neoplasie rare non ci sono statistiche epidemiologiche collegate allo stadio della neoplasia. Ci sono dei casi di mesotelioma pleurico guarigione, ovvero mesotelioma pleurico sopravvivenza.
Tumore alla pleura si può guarire: l'Office for National Statistics, in Cancer Survival in England: patients diagnosed between 2010 and 2014 and follone up to 2015, in caso di malattia localizzata, ha stimato le aspettative di vita mesotelioma per almeno un anno nel il 35% dei pazienti e del il 5% a cinque anni. In caso tumore della pleura non localizzato, le stime di sopravvivenza si riducono al 15% dei pazienti ad un anno e solo nell’1% nei cinque anni.
Il tumore alla pleura e alle altre sierose costituisce il 4% della mortalità globale per il cancro, per tutte le età e per entrambi i sessi. Nel corso di questi ultimi anni il numero dei casi è in continuo aumento a causa dei ritardi nello smaltimento e bonifica Eternit e quindi al perdurare delle esposizioni. Nei casi di diagnosi precoce, c'è un prolungamento delle aspettative di vita e un miglioramento delle condizioni di salute e, raramente, anche la guarigione.
La frequenza delle malattie del mesotelio è maggiore tra gli uomini (2/3 dei casi) poiché sono stati esposti a dosi più elevate di fibre di asbesto, in maggior misura nelle regioni del nord Italia: dall’hinterland milanese, tra cui l’oltre Po pavese e la provincia di Alessandria, in particolare nella città di Casale Monferrato e nella Regione Liguria, sede di importanti cantieri navali e installazioni militari.
L'ONA stima il picco di queste neoplasie asbesto correlate in Italia nel 2030, poiché fino alla fine degli anni '80 furono impiegate circa 5.649.435 tonnellate di amianto, di cui 3.748.550 prodotte e 1.900.885, importate. Tenendo conto della miscela dei minerali di asbesto con altri materiali tra i quali il cemento e delle scarse quantità bonificate, ci sono ancora 40.000.000 di tonnellate di materiali contenenti amianto nel nostro Paese, e conseguentemente ulteriori esposizioni che porteranno ad altre malattie e tumori (Predictions of mortality from pleural mesothelioma in Italy: a model based on asbestos consumption figures supports results from age-period-cohort models).
I lavoratori esposti ad asbesto hanno diritto alla sorveglianza sanitaria per la diagnosi precoce, che permette terapie tempestive e migliori chance di guarigione. L’Osservatorio Nazionale Amianto ha chiesto di uniformare i protocolli di sorveglianza sanitaria. L'iniziativa ONA è stata sostenuta dall'allora vice presidente della Camera dei deputati, On.Luigi di Maio.
L'assenza di sorveglianza sanitaria ritarda la diagnosi e pregiudica la possibilità delle diverse opzioni terapeutiche, in particolare quella chirurgica, la sola che può essere risolutiva. La diagnosi mesotelioma al I o al II stadio assicura il 73% di chance di vivere oltre un anno dal trattamento e del 23% oltre i 3 anni, con riduzione dei periodi di intervallo liberi da malattia in chi è stato sottoposto a chemioterapia, successiva all'intervento.
L’ONA ha chiesto l'istituzione di servizi di sorveglianza sanitaria per tutti gli esposti ad asbesto e, in caso di omissione e di danni subiti dai pazienti, sono state intraprese azioni civili di responsabilità medica per ottenere il risarcimento dei danni per responsabilità contrattuale ed extracontrattuale della ASL competente (per i lavoratori già in pensione) e dei datori di lavoro (per quelli in attività).
In caso di malasanità e di errore medico i pazienti si possono rivolgere al Dipartimento ONA Malasanità e chiedere assistenza sanitaria gratuita e assistenza legale gratuita.
Se si sceglie l'opzione del trattamento chirurgico occorre però comprendere i rischi e i benefici della chirurgia del mesotelioma. L’American Cancer Society ha calcolato la sopravvivenza media dei pazienti affetti da mesotelioma trattati chirurgicamente nel periodo 1995-2009, distinti in base allo stadio.
Al primo stadio, la sopravvivenza mesotelioma asbesto media è di 21 mesi, che si abbassa a 12 mesi se il tumore è al IV stadio. I dati più recenti del pattern riportati in "Advances in the diagnosis, treatment and prognosis of malignant pleural mesothelioma". Nello studio di J. Faig, "Malignant Mesothelioma Survival", sono stati analizzati 380 casi diagnosticati dal 1992 al 2012: la percentuale di sopravvivenza a 1, 3, 5 e 10 anni e stata pari, rispettivamente al 73,1%, 22,9%, 12% e 4,7%.
Pubblicazioni ancora più recenti, hanno evidenziato più elevate percentuali di sopravvivenza mesotelioma a 5 anni pari al 15% dei pazienti (Current Treatment of Mesothelioma: Extrapleural Pneumonectomy Versus Pleurectomy/Decortication). Il VII Rapporto Mesoteliomi dell'INAIL ha confermato i dati dell'ONA contenuti nel II Rapporto Mesoteliomi.
È importante comprendere i diritti legali dei pazienti affetti da mesotelioma. L'ONA fornisce il servizio di assistenza legale gratuita per le vittime amianto, tra le quali quelle del mesotelioma: è sufficiente chiedere l'assistenza all'associazione per ottenere la tutela legale gratuita, per l'indennizzo INAIL, il riconoscimento di causa di servizio, e le altre prestazioni previdenziali, tra cui il prepensionamento. Tutte le vittime di mesotelioma e i loro famigliari, possono chiedere anche l'integrale risarcimento di tutti i danni.
L'ONA, grazie al team di avvocati gratis online coordinati dall'Avv. Ezio Bonanni, offre assistenza e tutela dei diritti delle vittime e dei loro famigliari per ottenere il riconoscimento dei loro diritti: prepensionamento, rendita Inail e risarcimento di tutti i danni, patrimoniali e non patrimoniali, sia a titolo di responsabilità contrattuale, sia a titolo di responsabilità extracontrattuale, diretta e vicaria.
In caso di danno biologico dal 6% al 15%, la vittima ha diritto a un indennizzo del danno biologico e del pregiudizio economico da diminuite capacità di lavoro. Con un grado invalidante dal 16% si ha la rendita mensile (indennizzo per inabilità permanente) e integrazione della rendita diretta.
Le vittime hanno altresì diritto all'assegno Inail per assistenza personale continuativa: in caso di una o più condizioni menomative per le quali necessitano di assistenza personale continuativa. L'assegno Inail costituisce una integrazione della rendita e viene corrisposto mensilmente, non è soggetto a tassazione Irpef e non è cumulabile con altri assegni di accompagnamento corrisposti dallo Stato o da altri Enti pubblici. In caso di decesso, l'indennizzo Inail è reversibile ai famigliari superstiti.
Il Fondo Vittime Amianto, istituito con l'art. 1 commi 241/246 L. 244/2007, ha trovato il definitivo assetto nel 2021. Infatti, le prestazioni del Fondo Vittime Amianto sono ora accreditate mese per mese. Così nella Circolare INAIL n.25 del 27 settembre 2021. Il Fondo quindi è pari al 15% della rendita INAIL. Inoltre, nel Fondo Vittime Amianto è prevista la tutela delle vittime del mesotelioma per esposizione amianto ambientale. Questa misura è stata istituita con l'art. 1, comma 116 L. 190/2014, e consiste nel versamento di una tantum pari ad €10.000.
La Legge 197/2022, all'art 1 comma 293, prevede un aumento delle prestazioni a favore di coloro già titolari di rendita. In particolare la percentuale che sarà aggiunta alla rendita mensile come parte del Fondo Vittime Amianto, dal 1 gennaio 2023, arriverà al 17%. Inoltre ai malati di mesotelioma, causato da esposizione familiare o ambientale, è aumentata a 15mila euro la prestazione una tantum.
I lavoratori esposti ad amianto affetti da tumore del mesotelio hanno diritto ai benefici contributivi amianto, con il coefficiente 1,5, ex art. 13 comma 7 L. 257/1992, con anticipazione del pensionamento per un periodo pari al 50% di quello in esposizione. Nel caso di mancato raggiungimento dei requisiti per la pensione con i benefici contributivi, è possibile chiedere il prepensionamento (art. 1, comma 250, Legge 232/2016).
Il personale civile e militare delle Forze Armate e del Comparto Sicurezza, che ha subito delle esposizioni ad amianto asbesto in particolari condizioni ambientali ed operative eccedenti l’ordinarietà. La normativa è stata originariamente introdotta per la tutela delle vittime dell'amianto nella Marina Militare italiana. Successivamente l'ambito di tutela, ai sensi dell’art. 1, co. 564, L. 266/2005, e art. 1 del d.p.r. 243/2006, è stato esteso a tutte le vittime dell'amianto.
Nella successiva giurisprudenza, anche recente, hanno ottenuto tutela tutte le vittime con riferimento ai cancerogeni. Sono vittime coloro che hanno subito un danno biologico per motivi di esecuzione del dovere. Tra questi coloro che hanno svolto sergizio in esposizione ad amianto. Sono vittime del dovere tutti coloro che hanno contratto mesotelioma per esposizione ad amianto in servizio. Infatti, con Cass. Civ., Sez. lavoro, Ord., (data ud. 03/11/2020) 19/01/2021, n. 823, ha trovato assetto definitivo la Giurisprudenza della Suprema Corte con riferimento ai danni da cancerogeni.
Quindi l'impegno dell'ONA prosegue anche nella tutela dei diritti per le vittime del mesotelioma per esposizione per motivi di servizio. Per tali motivi, ove l'attività di servizio sia svolta in queste condizioni, in caso di insorgenza di neoplasia mesoteliale, sussiste il diritto al riconoscimento dello status di vittima del dovere. In questi casi, oltre al risarcimento di tutti i danni, sussiste il diritto alle prestazioni previdenziali. Tra queste ultime, la speciale elargizione, lo speciale assegno vitalizio e l'assegno vitalizio. In caso di decesso della vittima, queste prestazioni sono riconosciute ai superstiti, in particolare il coniuge e gli orfani.
Tutti i danni debbono essere integralmente risarciti. La rendita INAIL, ovvero le prestazioni di vittima del dovere, e gli altri diritti di natura previdenziale, costituiscono solo indennizzo e non risarcimento. Le vittime di patologie asbesto correlate, assicurate INAIL, hanno diritto anche al risarcimento dei danni, complementari e differenziali.
La rendita INAIL malattia professionale costituisce soltanto l'indennizzo del danno patrimoniale per diminuire capacità di lavoro e del danno biologico, che deve essere risarcito integralmente. La vittima subisce anche dei danni morali ed esistenziali, che debbono essere integralmente risarciti (Cass., sez. Lav., sent. n. 777 del 2005). Le vittime, quindi, possono rivolgersi all'ONA per essere assistite anche per il risarcimento dei danni. L'Avv. Ezio Bonanni ha ottenuto significativi risultati nella tutela delle vittime di mesotelioma. L'integrità psicofisica e la salute di tutti i cittadini sono garantiti dall'art. 32 Cost. e negli ambienti lavorativi dall'art. 2087 c.c. e dalle norme del D. Lgs. 81/2008.
In caso di lesione dell'integrità psicofisica per malattia professionale (tumore del mesotelio e altre malattie asbesto correlate), la vittima ha diritto anche al risarcimento di tutti gli altri danni per lesione dei diritti costituzionali, dalle sofferenze morali (danno morale), fino alle modificazioni dei programmi e progetti di vita (danno esistenziale). La vittima subisce dei pregiudizi anche per la modificazione della sua identità personale e per i rapporti con i familiari.
Le vittime di mesotelioma, nel caso in cui ci sia stata esposizione professionale, hanno diritto al risarcimento dei danni amianto. La vittima del tumore del mesotelio e di altre patologie asbesto correlate, subisce i danni patrimoniali e quelli non patrimoniali. Gli stessi familiari subiscono dei pregiudizi.
In caso di decesso, le somme maturate dalle vittime debbono essere liquidate ai loro familiari. Gli stretti congiunti hanno diritto al risarcimento anche dei danni subiti direttamente per la malattia e la morte (danni iure proprio). L'azione di risarcimento danni può essere promossa con la costituzione di parte civile nel procedimento penale o con un ricorso al Giudice del lavoro per ottenere la condanna del datore di lavoro.
Recentemente, il Tribunale di Firenze ha stabilito il diritto al risarcimento, anche dei danni non patrimoniali, agli eredi di Rolando Cerri, operaio dell'Enel vittima dell’esposizione ad amianto. In più, come invece sostiene la sentenza 35228/2022 della Corte di Cassazione, l'integrale risarcimento dei superstiti delle vittime deve comprendere "danno biologico terminale o di danno morale terminale o danno catastrofale, trasmissibile iure hereditatis".
Nel corso della conferenza ONA, tenutasi presso l'Istituto dell'Enciclopedia Italia, dal titolo "Come la ricerca può sconfiggere i tumori da amianto", l'Avv. Ezio Bonanni ha presentato la sua pubblicazione "Il libro bianco delle morti da amianto in Italia - Ed.2022", che rileva la gravità della situazione in Italia: 6000 decessi, di cui 1.900 neoplasie delle sierose, 600 asbestosi, 3.600 tumori polmonari.
L'Avv. Ezio Bonanni è autore anche della pubblicazione "Come curare e sconfiggere il mesotelioma e ottenere le tutele previdenziali e il risarcimento dei danni", un manuale operativo e una guida per la prevenzione, la diagnosi, la cura del mesotelioma e la tutela legale dei diritti delle vittime e dei loro familiari.
Per ottenere il risarcimento dei danni è necessario dimostrare il nesso causale. I datori di lavoro, per sfuggire alle loro responsabilità, avevano sostenuto, distorcendo il pensiero e il messaggio scientifico di Irving Selikoff, la cosiddeta teoria della "Trigger dose", secondo la quale anche una solo fibra poteva causare il cancro del mesotelio, mentre le altre erano irrilevanti. In questo modo sarebbe stato praticamente impossibile qualsiasi affermazione di responsabilità e quindi ottenere il risarcimento dei danni.
Al contrario, è quasi impossibile che una singola fibra di amianto provochi il cancro della pleura, tumori pleurici o di altre sierose, e tuttavia anche una bassa dose può essere letale: per questo occorre evitare tutte le esposizioni alla fibre di asbesto. In caso di mesotelioma, le responsabilità sussistono anche con esposizioni a basse dosi (Cass. IV sez. penale 49215/2012), tanto più che l'asbesto è l' unico agente causale.
Il carattere ormai universale ed unanime della teoria multi-stadio della cancerogenesi e della dose dipendenza del cancro del mesotelio ha permesso di dimostrare le responsabilità di chi ha provocato l'esposizione, dando la possibilità a tutte le vittime di far valere loro diritti.
La giurisprudenza è ormai univoca nell'affermare che è sufficiente la concausa per imputare l'evento a coloro che hanno provocato esposizione ad asbesto amianto. Tanto è vero che si applica il principio della concausa ovvero della equivalenza causale. Recentemente la Corte di Cassazione, III Sez. Pen. n. 10209/2021, ha confermato il principio della rilevanza di tutte le esposizioni ad amianto, che si sono verificate entro i 10 anni dalla diagnosi. La legge scentifica della dose dipendenza è ormai un'acquisizione fondamentale anche nella giurisprudenza.
Cassazione, IV Sezione Penale, nella sentenza n. 33311 del 27.08.2012, testualmente: «non assume rilievo decisivo l’individuazione dell’esatto momento di insorgenza della patologia». E ha aggiunto: «dovendosi reputare prevedibile che la condotta doverosa avrebbe potuto incidere positivamente anche solo sul suo tempo di latenza, ampiamente motivata appare la statuizione gravata nella parte in cui giudicata inattendibile la teoria della cosiddetta trigger dose, assume che il mesotelioma è patologia dose dipendente... correttamente la sentenza impugnata ha chiarito come da una conclusione scientificamente non contestabile dello studioso [Irving Selikoff] si era giunti ad elaborare l’inaccettabile tesi secondo la quale poiché l’insorgenza della patologia oncologica era causata anche dalla sola iniziale esposizione (c.d. “trigger dose” o “dose killer”), tutte le esposizioni successive, pur in presenza di concentrazioni anche elevatissima di fibre cancerogene, dovevano reputarsi ininfluenti».
Negli Stati Uniti, l’epidemiologo David Michaels, a lungo consulente del Presidente Barack Obama e capo dell’OSHA, nel suo libro Doubt is their product - How industry’s assault on science threatens your health, testimonia di un vero e proprio assalto alla scienza, con specifico riferimento al caso asbesto.
L'ONA ha contribuito, con la collaborazione di numerosi scienziati e l'impegno dell'avv. Ezio Bonanni, a far riconoscere dalla giurisprudenza l'unanime consenso scientifico sulla teoria multistadio della cancerogenesi e quindi della dose dipendenza anche per il cancro del mesotelio. Per cui tutte le esposizione, proporzionalmente alla loro intensità e durata, sono rilevanti per l'aumento del rischio, l'abbreviazione dei tempi di latenza e l'accelerazione dell'insorgenza della malattia con l'eventuale esito mortale (omicidio colposo e responsabilità civile e obbligo di risarcimento dei danni).
Conferenza internazionale "Il diritto incontra la scienza":