Notizie di bonifica



Sabato 15 novembre 2014, alle ore 16:00, assemblea pubblica – incontro studio sul tema “Amianto: rischi e soluzioni”, organizzato dall’Osservatorio Nazionale Amianto presso il Centro Sociale Gorizia in Via Cuneo, 51 a Carpi (MO). Scopo dell’incontro mettere a conoscenza la popolazione locale del rischio per la salute umana determinato dalla presenza di fibre di amianto nell’acquedotto di Carpi, in cui era stata registrata la presenza di 77mila ff/ll (fibte per litro), misura accertata anche dalla stessa ASL. L’allarme era già stato lanciato dal presidente dell’ONA, avvocato Ezio Bonanni, il 26 marzo scorso, nel corso della trasmissione televisiva Metropolis ma, a distanza di mesi, la situazione non è stata ancora risolta.

 

Nel corso dell’assemblea sarà dimostrato che l’amianto, ingerito con l’acqua, va a colpire diversi organi del corpo umano e, soprattutto, per usi antropici, determina anche aerodispersione di polveri e fibre all’interno dei luoghi di vita: si pensi alla doccia, al lavaggio della biancheria, con contaminazione della stessa, oppure l’acqua usata per cucinare che con l’evaporazione determina aerodispersione e di conseguenza l’inalazione delle fibre killer.

 

All’incontro intervengono, oltre all’avv. Ezio Bonanni, i professori Giancarlo Ugazio e Grazia Canuto e la dott. Giulia Gibertoni del Comitato Tecnico Scientifico dell’ONA, la dott. Ginevra Lombardi, ricercatrice dell’Università di Firenze la dott. Fiorella Belpoggi, direttrice del Centro Ricerche Cimaltoni - Istituto Ramazzini di Bologna e Andrea Rossi, coordinatore dell’ONA di Carpi.

ONA - Osservatorio Nazionale Amianto: consulenza gratuita

Notizie di bonifica

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Amianto, Comune di Napoli e Osservatorio amianto concordi: “Solo un sistema pubblico di smaltimento può contribuire a impedire che le bonifiche alimentino le mafie”. 

 

Napoli, 27 febbraio 2017 - Si allunga la lista dei morti e malati per amianto (oggi le insegne dell’associazione sono listate a lutto per la morte di Luciano Muscetti, a causa di un mesotelioma). 6000 decessi l’anno, di cui 600 in Campania, questi i numeri di una strage, non solo annunciata (perché i tempi di latenza arrivano fino a 30/40 anni), ma soprattutto evitabile (semplicemente evitando l’uso dell’amianto, ovvero dotando i lavoratori delle misure di sicurezza).

 La conferenza (‘Il cuore di amianto della Campania’) che l’Osservatorio Nazionale Amianto ha tenuto sabato 25.02.2017 presso la Sala dei Baroni del Maschio Angioino di Napoli e che ha visto la partecipazione di scienziati, professionisti, cittadini, vittime dell’amianto e loro familiari, ha confermato quello che il Presidente dell’ONA, Avv. Ezio Bonanni, ha denunciato: 600 decessi e migliaia di malati, ogni anno, nell’intero territorio regionale a causa dell’amianto e questa macabra contabilità aumenta se si tiene conto degli altri cancerogeni.

 

Alla conferenza ha partecipato attivamente l’Assessore all’ambiente e Vicesindaco di Napoli Raffaele Del Giudice.

La Sala era affollata di persone «per il 90% vittime dell’amianto e loro familiari», come ha denunciato l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto che ha 15 mila iscritti in tutta Italia e una sede anche in città, oltre ad altre sedi in tutta la regione Campania.

Sono state confermate una serie di criticità, che vanno dall’Isochimica di Avellino fino al Porto di Napoli, dalla Sacelit di Volla a Bagnoli, dal Porto di Salerno fino ai Cantieri Navali di Castellammare di Stabia, passando per il sito B-Ticino, l’ex SOFER, e ancora nelle scuole e negli edifici pubblici, nelle Forze Armate (Marina, Esercito, Aviazione e Carabinieri) e nel comparto sicurezza (Guardia di Finanza, Polizia, fino ai Vigili del Fuoco).

All’incontro ha partecipato anche Costantino Saporito, portavoce dell’Usb nazionale ei vigili del fuoco che ha puntato l’attenzione sull’assenza totale del monitoraggio. «Operiamo laddove tutti fuggono, ha detto, e non sappiamo mai a cosa andiamo incontro. Abbiamo  respirato la diossina della terra dei fuochi, i veleni delle discariche abusive, spesso senza dispositivi di protezione, quasi sempre senza neanche sapere cosa stiamo respirando».

Significativo e lungamente applaudito è stato l’intervento dell’Assessore all’Ambiente e Vicesindaco di Napoli, Raffaele Del Giudice, il quale ha lanciato una serie di proposte, oltre all’interlocuzione su quelle già poste sul tappeto dall’associazione: 

Costituzione di parte civile del Comune in tutti i procedimenti penali per disastro ambientale e per i morti per amianto; 

Una interlocuzione con l’Autorità Regionale e il Governo Nazionale per la creazione di un Fondo nazionale per il risarcimento delle vittime dell’amianto (ben oltre quello già costituito dall’INAIL che si traduce in poche decine di euro di più al mese); 

Legge di iniziativa popolare per la bonifica, la ricerca, le migliori terapie alle vittime, l’assistenza psicologica estesa anche ai familiari, e la punizione effettiva dei responsabili.

Rispetto a queste iniziative programmatiche, Raffaele Del Giudice, parlando anche a nome del Sindaco De Magistris, non solo ha dichiarato la vicinanza dell’Amministrazione comunale alle vittime e ai loro familiari, ma si è fatto portatore di una serie di proposte: 

Un’agenzia pubblica per la bonifica, per provvedere alla decontaminazione dei luoghi pubblici con presenza di amianto (scuole, ospedali, etc.), ma anche per la rimozione e lo smaltimento di quell’amianto presente nelle civili abitazioni. Il tutto affidato al pubblico. 

Non solo, Del Giudice ha sottolineato che oggi le uniche ditte ad avere la liquidità necessaria per poter affrontare smaltimento sistematico dell’amianto sono quelle private e colluse con la camorra: «Bisogna assolutamente creare un sistema pubblico di smaltimento. Altrimenti accadrà che affideremo i lavori ad aziende colluse che faranno quello che hanno fatto negli anni passati con i rifiuti tossici provenienti dal nord sotterrandoli sotto quella che conosciamo come terra dei fuochi”. L’avvocato Ezio Bonanni ha condiviso tale proposta programmatica e ha proposto il vicesindaco come socio onorario dell’Ona Napoli auspicando una «collaborazione con l’istituzione che tanto può per le bonifiche e per il monitoraggio sanitario e del patrimonio edilizio che contiene amianto».

Toccanti le testimonianze della coordinatrice Ona Campania, Dott.ssa Carla Zorzetti, vedova di un vigile del fuoco e di altre vittime presenti in sala, tra lavoratori delle Poste e parenti di personale di ditte di manutenzione degli aerei Alitalia, ora deceduti. 

Programma dell’ONA in Campania:

Presentazione della legge di iniziativa popolare per la tutela (preventiva, sanitaria e previdenziale/risarcitoria) delle popolazioni e dei lavoratori dai cancerogeni e agenti tossico-nocivi.

Organizzazione capillare degli ambulatori con medici volontari per gli screening sanitari e l’assistenza medica;

Intensificazione della interlocuzione con la Magistratura inquirente per la prevenzione e la repressione dei reati, la punizione dei colpevoli e il risarcimento dei danni subiti dalle vittime;

Organizzazione di una Conferenza Euromediterranea per la risoluzione del problema amianto con il coinvolgimento delle vittime e delle associazioni di tutti i Paesi che si affacciano nel Mediterraneo, che faccia da ponte con tutte le emergenze, non solo di quelle ambientali.

I lavori sono stati chiusi dall’Avv. Ezio Bonanni, il quale ha preannunciato che ci saranno altre iniziative a Napoli e nell’intera Regione.

 

Sconfiggere l’amianto si può e si deve: “bonifica, ricerca scientifica, indennizzi e risarcimenti e migliori condizioni di lavoro”. Intanto è stata già depositata un’altra richiesta all’Autorità Giudiziaria per la bonifica  dell’ala dell’Istituto Leonardo Da Vinci di Firenze, dove è stata riscontrata la presenza di amianto, e ci si prepara ad intervenire per impedire la costruzione della discarica di Ferrara Erbognone (PV). 

 

L’Osservatorio Nazionale Amianto prosegue l’azione sui territori. Lo scorso 29.01.2017, nel corso dell’assemblea pubblica di Rosignano, l’Avv. Ezio Bonanni ha pronunciato una requisitoria in piena regola, per contestare un intero sistema che nega giustizia alle vittime dell’amianto ma che, soprattutto, mette ancora a rischio l’integrità dell’ambiente e la salute di tutti i cittadini.

Per questo prosegue incessante l’azione anche degli stessi militanti sul territorio, in Toscana coordinati dalla Sig.ra Antonella Franchi, la quale ha depositato una ulteriore istanza di giustizia alla competente Autorità al fine di ottenere la bonifica dell’ala dell’Istituto Leonardo Da Vinci di Firenze, quella dove vi sono ancora materiali contenenti amianto.

Sono anni ormai che l’Avv. Ezio Bonanni invoca un intervento risolutore della questione amianto nelle scuole, e ha contestato le misure tampone, che si fondano soltanto sul tentativo di rendere minimo il rischio. Misure che poi falliscono miseramente, poiché sono in continuo aumento i casi di patologie asbesto correlate (mesoteliomi, tumori polmonari, tumori delle ovaie, tumori delle vie aeree e gastrointestinali, e altre patologie neoplastiche che si sommano a quelle fibrotiche, asbestosi, placche pleuriche, ispessimenti pleurici e complicazioni cardiovascolari), anche nel settore della scuola: sono stati diagnosticati 63 casi solo di mesotelioma e solo tra personale docente e non docente; e non sono stati fatti i controlli sui tutto il personale e sugli alunni. Ciò è inaccettabile. 

La situazione non è migliore in Lomellina. Si registrano nuovi casi di patologie asbesto correlate e decessi, e si vorrebbe realizzare una delle più grandi discariche di amianto nella città di Ferrera Erbognone, in un terreno contiguo alla Raffineria ENI (dove si sono verificati recenti gravi incendi) e alle popolazioni già martoriate da questo flagello.

L’Avv. Ezio Bonanni ha già fatto il punto della situazione con l’intervento all’assemblea pubblica dello scorso 29.01.2017 in Rosignano, nel corso della quale ha nuovamente denunciato la condizione di insicurezza dei luoghi lavorativi e di vita per presenza di amianto (40.000.000 di tonnellate di materiali che lo contengono; tra cui ancora in 2.400 scuole) con il triste bilancio di circa 6000 decessi l’anno e purtroppo con migliaia di nuovi casi di malattie professionali.

 

E’ sufficiente infatti consultare il lavoro di mappatura finora prodotto dall’Arpat – oltre 2 milioni le tonnellate d’amianto censite in Toscana, fino al 2007 – per notare come molti dei 1.145 siti da bonificare siano dislocati lungo la costa. Poi c’è l’amianto che incrociamo tutti i giorni, spesso senza averne coscienza: nelle scuole (2.400 in Italia), per capire come il problema sia di dimensioni difficilmente risolvibili, se non vengono adottate le necessarie e doverose iniziative, che sono state da tempo richieste dall’Avv. Ezio Bonanni.


I cittadini sono stati informati delle ultime modifiche legislative: il pensionamento anticipato dei lavoratori vittime dell’amianto, ma ciò non è sufficiente: pur esprimendo apprezzamenti nei confronti delle forze governative e anche di quelle di opposizione, che poi hanno permesso l’approvazione delle nuove norme all’unanimità, l’Avv. Ezio Bonanni, nel suo intervento pubblico che è stato trasmesso in diretta e che viene qui pubblicato anche in video, è tornato ad insistere perché ci siano le bonifiche, per evitare future esposizioni, e ci siano le diagnosi precoci e le cure più adeguate, e i risarcimenti e gli indennizzi.

“La battaglia è prima di tutto culturale - dice l’Avv. Ezio Bonanni - e poi è sociale: solo con il diretto impegno nei territori, nei luoghi di lavoro, fabbriche, uffici pubblici, etc., oltre che nelle aule dei Tribunali, si può affrontare e sconfiggere questo killer. Il silenzio e l’inerzia di tutte le forze politiche è ormai inaccettabile, ed è per questo che sono previste delle iniziative gandhiane e non violente di protesta e di disapprovazione che deve esprimersi prima di tutto nell’urna con un licenziamento dei politici incapaci che per questo debbono essere non rieletti. Va affermato il concetto del licenziamento politico per giusta causa. E’ inammissibile che un lavoratore debba morire per l’amianto presente e i politici incapaci non possano essere licenziati se non fanno il loro dovere, se tradiscono il mandato dei cittadini che peraltro li retribuiscono con stipendi che sfiorano i 20.000 euro e che spesso corrispondono allo stipendio di 20/30 operai, se non di 40/50 lavoratori con i voucher”

Territori, Rosignano, ma anche Piombino, Livorno fino all’Isola d’Elba, ancora la Val di Cecina e Firenze, che sono disseminati di amianto, ma purtroppo anche di malattie e decessi. Un vero e proprio bollettino di guerra, su cui si è soffermato anche lo stesso Avv. Ezio Bonanni: “A Rosignano continuiamo a rilevare nuovi casi di asbestosi, di tumori polmonari e mesoteliomi ma il sindaco di questo comune non si è mai pronunciato sui dati allarmanti diffusi dall’Ona ed elaborati dal professor Marabotti”, ha detto Bonanni. “Su questo territorio abbiamo casi di decessi, abbiamo riconoscimenti Inail che accertano l’origine professionale delle patologie, non ci sono invece procedimenti penali che possano accertare se ci sia stata responsabilità penale su casi sui quali abbiamo presentato denunce.

L’Ona denuncia da tempo il picco di mortalità tre volte superiore alla media nazionale, registrato nell’area di Livorno: 152 casi di mesotelioma, il tumore per eccellenza dell’amianto killer, su 156mila abitanti in quindici anni, dal 1993 al 2008. La zona di Livorno è la ventisettesima città in Italia per numero di malati e di morti da amianto. Sei casi ogni 100mila abitanti contro una media nazionale di 2 casi ogni 100mila abitanti. I dati sono quelli ufficiali pubblicati sui Quaderni della Salute del Ministero nel 2012. Ancora più che inquietante la situazione nella zona di Rosignano: 25 i casi riscontrati di mesotelioma dal 1993 al 2008 su una popolazione di circa 30mila abitanti. Anche i questo caso la media è molto più alta di quella nazionale e di quella regionale, con 5 casi ogni 100mila abitanti.

A questi numeri si aggiungono quelli di Piombino, tra i primi posti nella classifica nazionale per numero di mesoteliomi. Nella sola città di Piombino sono 22, rispetto ad una popolazione residente di 33.925 persone, con un tasso pari al 4,05. Un dato altissimo.

L’avvocato Bonanni ha chiesto al Sindaco di Rosignano di istituire una sorveglianza sanitaria per la diagnosi precoce e per verificare il tasso di incidenza del numero dei tumori e delle malattie degenerative e il tasso di mortalità. “Nei prossimi giorni invierò una lettera al sindaco con le nostre richieste, in caso di mancato riscontro inizieremo una protesta non violenta”.

Intanto l’attività di mobilitazione prosegue anche in Lomellina, dopo la recente assemblea del 14.01.2017, con la richiesta a tutte le Autorità Regionali e Governative di disporre la revoca delle autorizzazioni alla realizzazione della discarica di amianto di Ferrera Erbognone.

Sono previste anche iniziative giudiziarie, e un intervento nella procedura di ricorso al TAR a suo tempo presentata da alcuni Comuni per ottenere un provvedimento di dichiarazione di illegittimità delle autorizzazioni alla edificazione della discarica. 

 

 

Amianto in Lombardia.

 

L’ONA dice NO alla discarica di Cava Manara.

 

Intanto fissata per ottobre la conferenza regionale amianto

 

In Lombardia c’è un terzo dei mesoteliomi registrati a livello nazionale. È quindi la regione maglia “nera” d’Italia per numero di mesoteliomi, il tumore sentinella dell'amianto: circa 5mila casi in quindici anni. Ovvero circa un terzo del numero dei mesoteliomi registrati al livello nazionale con 801 casi sospetti registrati nel 2014 dal Registro Mesoteliomi Regione Lombardia.

 Secondo il ReNaM, la tabella nazionale del Registro Mesoteliomi, nel 2011 in Lombardia ci sono stati 404 casi; al secondo posto il Piemonte con 219 casi, a seguire Liguria (126) ed Emilia Romagna (159).

 La più alta incidenza di casi di mesotelioma in rapporto alla popolazione è stata registrata nella città di Broni, in provincia di Pavia, presso cui aveva sede lo stabilimento della Fibronit.

 

Il mesotelioma è, tuttavia, solo la punta di un iceberg. Se si contano anche i tumori polmonari e le altre patologie asbesto correlate (tumori agli organi delle vie respiratorie e tratto gastro intestinale, asbestosi e complicanze cardiocircolatorie) dovute all'esposizione al materiale killer, il numero dei morti in Lombardia è quello di una vera carneficina: circa 20mila dal 1 gennaio 2000 al 21 dicembre 2014, con un trend di crescita costante, con un'incidenza quindi tra i 1.300 e i 1.400 decessi l'anno.

 Ciò è emerso durante il corso della conferenza stampa che il presidente dell'Ona, avvocato Ezio Bonanni, ha tenuto a Milano lo scorso 30.06.2016, e nel corso della quale è stato fatto il punto della situazione amianto in Lombardia.

 

Si possono consultare i seguenti articoli:

Sei morti per amianto nella metro di Milano: al via i processo per due ex dg di Atm 

Dal metrò alle scuole. In Lombardia è record di morti per amianto

Amianto, Lombardia Regione martire: un terzo dei mesoteliomi italiani

Processo ATM, imputato è l’amianto

 

PROCESSO ATM

 

L'Osservatorio Nazionale Amianto chiederà di costituirsi parte civile e citerà la società dei trasporti Atm come responsabile civile nel procedimento che vede coinvolti gli ex direttori generali Elio Gambini e Roberto Massetti, nel corso dell'udienza che si svolgerà venerdì 1 luglio presso il Tribunale di Milano. Il gip Elisabetta Meyer dovrà decidere se rinviare a giudizio i due direttori, che all’epoca avevano le competenze sulla sicurezza e sull’igiene nei luoghi di lavoro, come richiesto dal pm Maurizio Ascione.

 

L'accusa è quella di omicidio colposo e lesioni colpose gravi: secondo la tesi accusatoria non avrebbero osservato la normativa in tema di amianto e non avrebbero avvertito i lavoratori dei rischi a cui sarebbero andati incontro gli ex dipendenti.

 

I casi di morti per mesotelioma dovuti a prolungata esposizione ad amianto, ammonterebbero a sei: un autista di bus, un elettricista, un addetto al segnalamento ferroviario della metropolitana, un meccanico incaricato della riparazione di autobus, un tecnico elettricista e un falegname. I due episodi di lesioni sono invece relativi alle "placche pleuriche" riscontrate su due addetti in servizio al reparto armamento di ATM. Ma all'Osservatorio Nazionale Amianto sono giunte nuovi segnalazioni di casi sospetti di patologie asbesto correlate che sono in corso di verifica: circa 15 nell'ultimo anno e mezzo.

 

L’Avv. Ezio Bonanni, in data 01.07.2016, ha formalizzato la costituzione di parte civile per alcuni famigliari di una delle vittime e la causa è stata rinviata alla prossima udienza del 05.07.2016, nel corso della quale il Tribunale deciderà se accettare o meno la richiesta di citazione di ATM come responsabile civile per rispondere in solido con gli imputati per tutti i danni subiti in seguito al reato. L’Avv. Ezio Bonanni ha anticipato che prima dell’inizio del dibattimento anche l’associazione si costituirà parte civile per sostenere le istanze di giustizia delle vittime e dei loro famigliari.

L’ONA proseguirà nel suo impegno, in Lombardia come nel resto d’Italia, per far accertare tutte le responsabilità e per ottenere il risarcimento dei danni

QUESTIONE CASE POPOLARI

 

Sono 1.400 gli edifici censiti dalla stessa Aler, appartenenti al patrimonio di edilizia residenziale pubblica, che contengono materiali in amianto. 800 solo tra Milano e la sua provincia. E nel rapporto non sono censiti tutti gli edifici che negli anni sono stati venduti ai privati. All'Ona sono arrivate circa venti segnalazioni di casi di malati tra gli abitanti delle case popolari milanesi nell'ultimo anno e mezzo.

QUESTIONE IMPIANTO ENI SANNAZZARO DE' BURGUNDI

A dare la sua testimonianza, è stato il figlio di una delle vittime da amianto, deceduto dopo aver lavorato 35 anni come operaio nella sede di Sannazzaro dei Burgondi, la più grande raffineria d'Italia. Fabio Fabretti è deceduto per mesotelioma pleurico nel giugno del 2012. Dalla sua denuncia è scaturita l'indagine del pm Maurizio Ascione.

QUESTIONE DISCARICA CAVA MANARA

 

Presenti all'incontro i sindaci dei comuni interessati al progetto presentato alla Regione Lombardia che prevede la realizzazione di una discarica di amianto nell'area dell'ex Cava Villa, nel territorio di Cava Manara; un territorio già provato dal punto di vista ambientale per la presenza della raffineria si Sannazzaro de' Burgundi e della Fibronit e Broni.

 

 

Nel corso della riunione organizzativa del 30.06.2016, che si è tenuta a Milano, sono altresì intervenuti i sindaci di Cava Manara, Michele Pini, di Carbonara al Ticino, Stefano Ubezio, di San Martino Siccomario, Alessandro Zocca, di Sommo, Paola Ferrari, di Travacò Siccomario, i Domizia Clensi e di Zinasco, Massimo Nascimbeni. Le istanze dei 7 comuni del Pavese le cui popolazioni hanno espresso preoccupazione e diniego alla costruzione di una nuova discarica di amianto saranno sostenute dall’Osservatorio Nazionale sull’Amianto e dal suo presidente, Avv. Ezio Bonanni, che lo ha già precisato nel corso della conferenza stampa.

 


 

Si consulti anche il servizio del TG3

 

Regione Lombardia nell'intervallo di tempo 13.22.

 


 

Bonifiche, ricerca scientifica e processi infiniti

 

L'Ona chiede la condanna dell'Italia e nomina portavoce in Europa

 

la Dott.ssa Giulia Gibertoni, il Dott. Fabio Desilvestri, il Dott. Giovanni Ghirga

 

(che i cittadini hanno chiamato alla competizione elettorale con il Movimento 5 Stelle)

 

 

 

Il caso amianto arriva in Europa: Conferenza stampa del giorno 15.05.2014 presso il Senato della Repubblica dell’Osservatorio Nazionale sull'Amianto - ONA Onlus, con l’Avv. Ezio Bonanni e con i Parlamentari del Movimento 5 Stelle (clicca sul video per vedere la diretta streaming della conferenza)

Alla vigilia dell’appuntamento elettorale che chiamerà i cittadini comunitari ad eleggere i nuovi rappresentanti del Parlamento Europeo, l’Osservatorio Nazionale sull'Amianto - ONA Onlus, con il sostegno del Movimento 5 Stelle, denuncia la situazione italiana alle istituzioni europee. Due le azioni che l'Ona ha messo in campo per catapultare il dramma dell'amianto nell'agenda politica dell'Europa che verrà ridisegnata nella prossima tornata elettorale.

 

- Il ricorso alla Corte Europea per i diritti dell’uomo promosso dall’Osservatorio Nazionale Amianto per i mancati riconoscimenti dei benefici contributivi e sorveglianza sanitaria specifica per gli ex esposti, con particolare attenzione al caso dei lavoratori di Vasto, finalizzato ad ottenere la condanna dello Stato italiano, in quando il beneficio contributivo del prepensionamento, era stato adottato per risarcire questi lavoratori per il tardivo recepimento delle direttive comunitarie, e successivamente alla condanna della Corte di Giustizia.

 

 - Petizione Popolare con istanza di infrazione dell’Italia

 

per via delle mancate bonifiche, per la carenza nella ricerca, terapia e cura delle patologie asbesto correlate, e per i mancati riconoscimenti dei diritti delle vittime.

 

Le iniziative sono state presentate dall'avvocato Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio Nazionale sull'Amianto -ONA Onlus, durante la conferenza stampa di giovedì 15 maggio che si è tenuta nella Nassirya del Senato della Repubblica, alla quale hanno partecipato l'on. Alberto Zolezzi del Movimento 5 Stelle, membro della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, il sen. Gianluca Castaldi, membro della Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato e l’On.le Carlo Sibilia.

 

In particolare l'ONA Onlus chiede al Parlamento europeo una mozione di condanna dello Stato Italiano e una diffida, perché vengano rispettati i diritti dei cittadini: un gesto forte affinché l'Italia predisponga tutte le procedure per avviare le bonifiche e decontaminazione dei siti di vita e di lavoro ancora contaminati, che secondo le stime contengono circa 34 milioni di tonnellate di amianto compatto e alcuni milioni di tonnellate di amianto friabile, causando ogni anno almeno 5mila decessi per patologie asbesto correlate.

 

L'ONA Onlus chiede inoltre che la ricerca scientifica e l'assistenza sulle malattie da amianto in Italia vengano affidate secondo criteri obiettivi di merito e con bandi pubblici, come avviene in tutto il mondo occidentale, oltre ad una tutela efficace delle vittime anche sotto l'aspetto di durata dei processi.

 

L’Avv. Ezio Bonanni, nel corso della conferenza stampa, ha ribadito come il Governo Nazionale e le istituzioni siano inadempienti, innanzi ad un vero e proprio bollettino di guerra di circa 5.000 morti ogni anno per patologia asbesto correlate, che si potrebbero evitare e che quindi sono ancora più inaccettabili; il Sig. Riccardo Tagliapini, responsabile del dipartimento bonifiche dell’ONA Onlus ha illustrato un progetto pilota per riqualificare un’area contaminata, trasformandola, con la collaborazione dei privati e delle associazioni e degli ordini professionali; il Dott. Ennio Pietrangeli è intervenuto sia come responsabile dell’Ufficio Confederale UGL Amianto oltre che come responsabile dell’ONA Onlus Dip. Nazionale Forze dell’Ordine, ribadendo la necessità di un più forte impegno delle forze sindacali per la bonifica, la ricerca e cura delle patologie asbesto correlate, e per la repressione dei crimini ambientali.

 

Tutti i relatori hanno ringraziato il Movimento 5 Stelle per il sostegno alle iniziative dell’Osservatorio Nazionale Amianto e delle vittime dell’amianto.

 

L’Avv. Ezio Bonanni, nel trarre le conclusioni, ha voluto ringraziare anche il sindaco di Mira per l’impegno in favore delle vittime dell’amianto e per la bonifica delle scuole, e per la possibilità di un progetto condiviso con ONA Onlus di bonifica integrale del territorio dall’amianto e i vari associati che sono stati chiamati dai cittadini ad essere candidati con il Movimento 5 Stelle in Europa e nelle varie amministrazioni territoriali.

 

I parlamentari del Movimento 5 Stelle presenti hanno preannunciato che in Europa ci sarà un forte intervento dei cittadini eletti perché il problema amianto in Italia venga alla luce nella sua drammatica realtà, e perché l’Europa non sia più soltanto la rappresentanza della lobby dei banchieri per costituire la casa comune dei cittadini.

 

Ne hanno dato notizia:

 

Affari italiani

Panorama.it -  L’Osservatorio Nazionale Amianto denuncia la situazione italiana all'Europa

Wall Street Italia - L’Osservatorio Nazionale Amianto denuncia la situazione italiana all'Europa

Sassarinotizie.it L’Osservatorio Nazionale Amianto denuncia la situazione italiana all'Europa

Corriere nazionale – Il Cittadino Oggi - L’Osservatorio Nazionale Amianto denuncia la situazione italiana all'Europa

LIBERO.IT L’Osservatorio Nazionale Amianto denuncia la situazione italiana all'Europa

 ADNKRONOS L’Osservatorio Nazionale Amianto denuncia la situazione italiana all'Europa 

Firma la petizione popolare compilando l’attestazione di adesione il cui modello si allega e  manda un e-mail all’indirizzo

osservatorioamianto@gmail.com

 


 

L'ONA  Onlus torna a chiedere la bonifica degli ospedali dalla presenza di amianto. L'iniziativa è sostenuta dall'On.le Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio, oltre dalle energiche iniziative del Presidente Nazionale, Avv. Ezio Bonanni.

La presenza di amianto anche negli ospedali porta l'Osservatorio Nazionale sull'Amianto - ONA Onlusa reiterare l'appello al Capo dello Stato, On.le Giorgio Napolitano, affinchè levi la sua voce sul rischio morbigeno per presenza di amianto negli ospedali oltre che nelle scuole.

  

La notizia della presenza di amianto all'Ospedale S. Camillo di Roma ha avuto risalto anche nei mezzi di informazione, ed anche nel servizio dell'emittente RomaUno, che ha riportato la dichiarazione dell'Avv. Ezio Bonanni: 

 

“E’ necessario che le Pubbliche Istituzioni si facciano carico oltre che di mappare, sicuramente di bonificare tutti i siti ospedalieri rispetto alla presenza di amianto e non solo il caso venuto oggi alla luce, poiché qualsiasi esposizione all’amianto è dannosa per l’organismo umano e si somma alle altre esposizioni, potendo risultare decisiva nell’insorgenza del mesotelioma, che purtroppo è ad esito quasi sempre infausto oltre che di altre gravissime patologie, come la scienza unanime”.

 Si tratta di un'ulteriore pressante richiesta, che si aggiunge a quella di decontaminare dalla presenza di asbesto le scuole, gli aerei, e tutti i mezzi di trasporto e i luoghi di vita e di lavoro dove è ancora presente l'amianto.

 

Appelli purtroppo che fino ad ora sono caduti nel vuoto, in quanto le istituzioni non ritengono allo stato di intervenire per le bonifiche rispetto alla segnalata presenza di amianto, cancerogeno completo in grado di determinare gravissime patologie in assenza di qualsiasi soglia al di sotto della quale venga meno il rischio.

Segue il servizio della Dott.ssa Valentina Renzopaoli, trasmesso nel telegiornale dell'emittente RomaUno.


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