L'ONA contro l'amianto. Nel settembre 2012, l'Associazione ha proseguito le sue attività in tutte le regioni di Italia. I comitati ONA, presenti in tutte le regioni di Italia, hanno organizzato convegni, manifestazioni, ed hanno assistito gratuitamente, nel territorio, tutti i lavoratori e cittadini che ne hanno fatto richiesta. Sono stati assicurati, gratuitamente, i servizi di assistenza tecnica, per la bonifica (prevenzione primaria); a quella medica, per la diagnosi precoce e la cura delle patologie asbesto correlate, che se tempestiva, permette di raggiungere più significativi risultati, fino alla difesa legale, per la tutela di tutti i diritti vittime amianto (rendite INAIL, benefici contributivi amianto, risarcimento danni), hanno permesso il raggiungimento della finalità dell'Associazione.
L'Associazione ONA ti informa sulle sue attività, convegni, iniziative e risultati ottenuti in favore dei cittadini e lavoratori esposti e vittime dell'amianto.
Molti Comuni italiani sono sprovvisti di mappatura asbesto, indispensabile per contrastare l'insorgenza di patologie mortali. L'adozione di un piano comunale obbligatorio, è stato previsto con una la Legge 93/2001. Questa legge è rimasta per lungo tempo inattuata. Tutto ciò ha portato a una grave emergenza salutare e ambientale che rende necessaria l'adozione di strumenti di prevenzione per l'insorgere di patologie asbesto correlate.
L’Osservatorio Nazionale Amianto tiene alti i livelli di guardia e cerca ancora una volta di sollecitare le istituzioni al rispetto delle Leggi.
Una prima mappatura dell’amianto presente in Italia è stata presentata in un incontro tenutosi a Casale Monferrato dal Ministro del lavoro Elsa Fornero, il Ministro dell'Ambiente Corrado Clini e il Ministro della Salute Renato Balduzzi.
E'atteso per questa mattina il processo in Liguria che richiede la condanna per l'ex direttore dell'Inail Genova Pietro Pastorino. Assieme a lui anche dei dirigenti, tutti accusati di aver concesso le pensioni con i benefici della legge sull'amianto, a persone che non avevano il diritto.
Il maxi risarcimento ammonterebbe a una somma di 36 milioni di euro, e mette sotto una cattiva luce anche il mondo del sindacato e del patronato.
Ma gli avvocati della difesa potrebbero chiedere un rinvio a giudizio in attesa del pronunciamento penale sulla vicenda. Questa è soltanto una tranche della maxi-inchiesta sul sistema dei bonus concessi con facilità, per favorire esordi di massa da grandi aziende.
Spiaggia, conchiglie e amianto. E' stato lanciato l'allarme su una delle spiagge più belle della Sardegna. Ci troviamo a Marina Arbus, sulla costa occidentale dell'isola, dove sono stati rinvenuti i resti di materiale amianto di alcuni casotti demoliti anni prima.
Si tratta di casotti costruiti abusivamente in tutta la costa e successivamente smontati dopo l'ordine di censimento da parte della Regione sarda. Ad oggi sono ancora visibili i residui delle coperture di eternit in cemento amianto lungo tutta la costa.
Data l'elevata resistenza del materiale, se il l'amministrazione comunale non intenderà approvare dei piani di bonifica immediati, i manufatti continueranno ad inquinare la spiaggia compromettendo l'aria e la salute pubblica.
Dal latino "aeternitas", chiamato in questo modo per sottolineare la sua elevata resistenza. Il suo materiale a base amianto del tutto incorruttibile, è stato il sogno eterno dell'azienda che ne assunse il nome.
L'Italia ha fatto un uso indiscriminato di materiale amianto dal dopoguerra fino agli anni '70. E' stato utilizzato in centinaia di applicazioni, soprattutto in edilizia (coperture, coibentazioni, etc.).
Nel nostro Paese ci sono ancora un milione di micrositi, di cui almeno 50.000 siti di una certa rilevanza con presenza di amianto e materiali contenenti amianto.
Secondo la stima ottimistica del prof. Boeri, Presidente Inps, se le bonifiche attuali non avranno dei tempi e delle azioni più efficaci, verranno portate a termine nei prossimi 85 anni con costi inaccettabili.ù
E' un killer silenzioso che provoca con assoluta certezza scientifica la morte per mesotelioma, tumore del polmone, della laringe, dello stomaco o del colon. Per non parlare dei danni all'apparato respiratorio.
Secondo le stime dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Salute), ogni anno perdono la vita circa 107.000 persone (sottostima). In Italia più di 6.000 persone muoiono per tutte le patologie asbesto correlate.
L'ONA ha chiesto di porre fine alla strage (Il libro bianco delle morti di amianto in Italia, di cui è autore l'Avv. Ezio Bonanni).
L’amianto è stato a lungo utilizzato in campo edilizio perché è un materiale molto resistente. Il problema è che non esistono quantitativi oltre i quali l’amianto faccia male: basta anche una semplice fibra.
A 25 anni dalla Legge 257/92 che in Italia ha stabilito il divieto di estrazione, lavorazione e commercializzazione dei materiali di amianto e contenenti amianto, ce ne sono ancora in circolazione 40 milioni di tonnellate in 50 mila siti. Di amianto si muore e si continuerà a morire.
Questo perché si tratta di una neoplasia con un tempo di latenza molto elevato, che oscilla tra i 15 e i 45 anni.
Tenendo conto che l'impiego dell'amianto, in particolare nell'edilizia e nella metalmeccanica, si è concentrato soprattutto fino agli anni '80, gli esperti sostengono che il livello di incidentalità potrà arrivare fino al 2020.
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