L'ONA contro l'amianto. Nel novembre 2011, l'Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell'ONA, ha intensificato l'organizzazione dell'Associazione su tutti i territori. Sono stati istituiti comitati ONA in tutte le regioni di Italia e sono stati rafforzati quelli già esistenti.
L'ONA è stata ed è il punto di riferimento dei lavoratori esposti amianto ed altri cancerogeni, e dei loro famigliari, per qualsiasi necessità, dalla assistenza tecnica, per la bonifica (prevenzione primaria); a quella medica, per la diagnosi precoce e la cura delle patologie asbesto correlate, che se tempestiva, permette di raggiungere più significativi risultati, fino alla difesa legale, per la tutela di tutti i diritti vittime amianto (rendite INAIL, benefici contributivi amianto, risarcimento danni), hanno permesso il raggiungimento della finalità dell'Associazione.
L'Associazione ONA ti informa sulle sue attività, convegni, iniziative e risultati ottenuti in favore dei cittadini e lavoratori esposti e vittime dell'amianto.
Da Trento arrivano le linee guida per definire l'indice di degrado delle coperture eternit su tutta la regione. La mappatura dell'amianto è stata resa obbligatoria in tutta Italia con la Legge 93/2001, ma da tempo questa legge è rimasta a lungo attuata. Tutto ciò ha portato a una grave emergenza salutare e ambientale che rende necessaria l'adozione di strumenti di prevenzione per l'insorgere di patologie asbesto correlate.
Il protocollo di monitoraggio redatto dalla Giunta di Trento, definisce inoltre il termine ultimo dell'obiettivo prefissato, i ruoli degli enti pubblici coinvolti, e infine promuove delle attività informative verso i cittadini per aggiornarli su ciò che è stato attuato e ciò che sarà svolto.
Aria pesante e sempre più marcata dalle fibre cancerogene dell'amianto che oramai copre i tetti delle nostre case. Succede in cinque zone di Imola. La segnalazione viene resa virale dalla rete a seguito di un video denuncia pubblicato su Facebook e YouTube dal vicepresidente del consiglio comunale Andrea Zucchini. AL Sindaco viene richiesta una mappatura di tutte le zone potenzialmente a rischio.
Viene inoltre proposta un'azione di
incapsulamento del materiale amianto nel caso in cui non sia possibile una rimozione completa. E' una procedura che rende "innocuo" il manufatto contenente fibre di amianto senza rimuoverlo, ma è un procedimento che risulta inefficiente se la componente tossica si presenta logorata o danneggiata.
La zona di Rho, nella periferia milanese, è stata protagonista di azioni illecite che si sono consumate nella notte con la complicità del buio. In un'area boschiva sono state trovate abbandonate un elevato numero di lastre di Eternit usurate.
Le forze dell'ordine locali hanno prontamente documentato l'accaduto che non resterà impunito, dal momento che lo scarico abusivo è di materiale altamente nocivo per l'ambiente e la salute altrui. Un minerale ad alta tossicità che, se inalato, porta all'insorgenza di uno dei più terribili dei tumori: il mesotelioma. E' quindi un'atto illegale che non può passare inosservato e che necessita di rigorose sanzioni.
Ritrovate lastre di amianto in un terreno appartenente al Comune di Pavia. L' amministrazione comunale non era a conoscenza di questo scempio ma intende provvedere alla bonifica della zona. Questa dev'essere obbligatoriamente attuata da una squadra tecnica specializzata iscritta alla categoria 10A dell'albo dei gestori ambientali. E' un procedimento che costoso e complesso.
Le spese ammontano infatti a un totale di 60 mila euro che andranno a gravare sulle tasche comunali. Nel frattempo i residenti della zona vivono in un stato di preoccupazione, dovuta al pensiero che, nel periodo di giacenza del materiale, le fibre possono essersi disperse nell'aria contaminandola e mettendo a rischio la loro salute.
L'amianto in Piemonte è ancora in fase crescente. Secondo i dati del RENAM, si rileva un picco di mesoteliomi nell'anno 2013 con 254 casi, molti dei quali sono stati diagnosticati a Casale Monferrato. La sua stima complessiva nel corso degli anni (dal 1993 al 2015) ha raggiunto i 4.531 casi di vittime amianto con un'incidenza pari al 16,6% del totale nazionale.
Si tratta di una sottostima della reale incidenza del mesotelioma. I morti per tumore alla pleura sono tra le 50 e le 55 all'anno (circa una alla settimana), un’incidenza spaventosa che si può spiegare solo con la presenza massiccia dell’amianto.
L'Avv. Ezio Bonanni e l'ONA, unitamente ad altre Associazioni vittime amianto, hanno continuato a denunciare l'epidemia delle malattie asbesto correlate. E' un killer silenzioso che provoca con assoluta certezza scientifica la morte per mesotelioma, tumore del polmone, della laringe, dello stomaco o del colon. Per non parlare dei danni all'apparato respiratorio.
Secondo le stime dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Salute), ogni anno perdono la vita circa 107.000 persone (sottostima). In Italia più di 6.000 persone muoiono per tutte le patologie asbesto correlate.
L'ONA ha chiesto di porre fine alla strage (Il libro bianco delle morti di amianto in Italia, di cui è autore l'Avv. Ezio Bonanni).
La Uil Puglia ha lanciato un'iniziativa popolare per presentare una proposta di legge. E' un progetto che ha manifestato numerosi consensi dal momento che è relativo alla bonifica dei siti contaminati dall'amianto. Ad oggi la Puglia sembra estranea alle normative previste dalla Legge 257/92 che in Italia bandiva l'amianto.
L'eternit continua a dominare indisturbato su tutta la regione. Eppure le testimonianze Fibronit e Ilva dovrebbero servire da monito. Sono oltre 859 i decessi ufficiali nel registro regionale dei mesoteliomi, 39.000 i lavoratori pugliesi che hanno ottenuto il riconoscimento dei benefici previdenziali INAIL e un numero sconsiderato di cittadini che continuano ad ammalarsi a causa della loro vicinanza ai siti contaminati.
Lavorare non è mai stato così difficile. Operai costretti a condizioni di assoluto stato di degrado e pericolosità, minacciati inoltre dalla presenza eternit. Le strategie industriali non hanno impedito la strage di operai a contatto con l’amianto e si pretende quindi la massima diligenza per la protezione dei luoghi di lavoro.
Si pensi al caso di Casale Monferrato, sede del più grande stabilimento Eternit d'Europa, dove l'amianto ha ucciso più degli infortuni sul lavoro. Sono oltre 1700 i decessi verificatisi. I morti per tumore alla pleura sono tra le 50 e le 55 all'anno (circa una alla settimana), un’incidenza spaventosa che grava anche sugli abitanti, esposti a causa della loro vicinanza all'area contaminata.
Il mesotelioma peritoneale, è una patologia tumorale che ha origine dall'ingestione di acqua potabile con presenza di amianto. L'Osservatorio Nazionale Amianto, informa di aver ricevuto numerose segnalazioni e invita gli organi del governo a fare una verifica generale su tutte le regioni d'Italia. Se all'interno dei vecchi tubi c'è realmente una condizione di presenza amianto nei termini segnalati dal WWF, è necessario rinnovare l'intero sistema di tubazioni.
L'ONA ha costituito l'applicativo internet attraverso il quale invita tutti coloro che hanno cognizioni di casi asbesto correlato a darne segnalazione, anche anonima. Riuscire a debellare l'amianto rappresenterebbe il coronamento dell'impegno dell'ONA e porrebbe fine a una vera e propria epidemia.
Pirelli è una società multinazionale italiana che opera nel settore automobilistico. L'azienda è ora nel mirino delle inchieste per la morte di amianto di una ventina di dipendenti. Si è infatti verificata l'insorgenza di casi di mesotelioma plurimo. Le sostanze nocive della fibra killer sarebbero state utilizzate nella lavorazione delle gomme.
E' quindi sospetta una correlazione tra l'esposizione amianto e attività lavorativa svolta. Si riprende un nuovo filone di indagini lasciate in sospeso dallo scorso 23 settembre quando stati rinviati a giudizio undici dirigenti della società. L'accusa è di omicidio colposo, aggravato dalla violazione della normativa sulla sicurezza sul lavoro.
L'impresa Ticosa è stata un'azienda tessile operante a livello europeo. Nei primi anni duemila viene inaugurato l'inizio della demolizione dello stabile in previsione di un progetto di recupero. L'iniziativa destava grandi preoccupazioni a causa della presunta presenza di amianto nello stabile.
In seguito ad alcune analisi effettuate dall'ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale), si è riscontrata la presenza di amianto crisolito tra i detriti pronti ad essere triturati. I valori erano superiori alle norme stabilite e l'area viene posta a sequestro. La faccenda tuttavia è avvolta da alcune incongruenze, ma il comune rassicura i cittadini sulla sicurezza del territorio.
La Bridgestone è un'altra azienda di pneumatici, come la Pirelli, implicata nello scandalo amianto. Si è aperto un nuovo fascicolo di inchiesta per l'insorgenza di malattie mortali causate da amianto alla Bridgestone di Modugno. Si cerca di stabilire il nesso tra patologia e attività lavorativa. Per ordine della procura di Bari, sono da verificarsi le condizioni ambientali all'interno dello stabilimento.
La decisione è avvenuta dopo la richiesta di archiviazione della prima inchiesta già avviata nel 2007 che non avrebbe portato a risultati penalmente rilevanti. Lo stesso Osservatorio Nazionale Amianto ha spronato le autorità ad intervenire sulla messa in sicurezza dello stabile.
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