L'ONA contro l'amianto. Nel marzo 2017, le attività dell'Associazione (convegni, manifestazioni e assistenza), si sono intensificate: è stata richiesta la bonifica e messa in sicurezza dei luoghi di vita e di lavoro (prevenzione primaria), per evitare le esposizioni presenti e future. Per coloro che sono stati esposti è stata richiesta la sorveglianza sanitaria (ricerca scientifica, diagnosi precoce, terapia e cura delle malattie asbesto correlate). L'Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell'ONA, ha guidato il pull di legali per la tutela dei diritti dei lavoratori esposti e delle vittime. I lavoratori esposti amianto hanno ottenuto significativi risultati con sentenze di condanna dell'INPS all'accredito maggiorazioni contributive ex art. 13, comma 8, L. 257/92.
In caso di danni biologici (mesotelioma, tumori del polmone, asbestosi), le vittime hanno ottenuto che si avviasse il percorso amministrativo per la liquidazione della rendita INAIL, e per l'accredito delle maggiorazioni amianto ex art. 13, comma 7, L. 257/92, e per il risarcimento dei danni a carico del datore di lavoro. In caso di decesso le tutele sono state estese anche ai famigliari (rendita di reversibilità, Fondo Vittime Amianto e risarcimento iure hereditario e iure proprio).
L'Associazione ONA ti informa sulle sue attività, convegni, iniziative e risultati ottenuti in favore dei cittadini e lavoratori esposti e vittime dell'amianto.
L'ONA è in prima fila per la prevenzione primaria e per la ricerca scientifica. Come già evidenziato dall'avv. Ezio Bonanni nel corso dei lavori della Commissione Amianto, istituita dal Ministro dell'Ambiente Gen. Sergio Costa, il codice degli appalti e altre pastoie burocratiche rallentano le bonifiche amianto. Per questo saranno approvate nuovi piani di smaltimento attraverso la mappatura di tutto il suolo, abitato e non.
Nel frattempo, mentre l'associazione si mobilita in tutti i territori, assistiamo al ritardo delle bonifiche. E' il caso della regione Campania, che finora ha 1.139 casi di mesoteliomi, censiti dal RENAM dal 1993 al 2012, che corrispondono a un'incidenza pari al 5,3% del totale nazionale.
L'ex caserma Donato di Roma, attende la sua riqualificazione da mesi. Ad oggi ancora nulla si è mosso. L'eternit presente sulla copertura dell'edificio, rappresenta una bomba a orologeria pronta ad esplodere. I cittadini sono terrorizzati e chiedono a gran voce un 'intervento risolutivo per salvaguardare l'ambiente e la propria salute.
L'Osservatorio punta a chiedere uno screening sanitario per tutti i residenti della zona. E poiché in alcuni è stato riscontrato il disturbo post traumatico da stress, si punta anche ad ottenere l’assistenza psicologica ed i danni.
Mare, sole e amianto. La scoperta choc a Bagno Irene, uno dei più noti stabilimenti balneari del Tirreno. Era già polemica in tutto il comune di Massa Carrara per le discariche abusive create da incivili sulle spiagge del litorale. Da anni l'amministrazione comunale combatte per debellare il problema rifiuti che ha inquinato la spiaggia della Versilia.
Ma oltre a siringhe, mozziconi di sigarette e pezzi di vetro, ecco che spunta anche il più dannoso dei rifiuti. Turisti e bagnanti hanno camminato per anni sopra 50 quintali di eternit, sepolti da un metro di sabbia. Le spese di smaltimento sfiorano i 40 mila euro e se queste tardano ad arrivare, il danno sarebbe enorme anche per l'economia locale.
Il rapporto tra la produzione e il consumo di rifiuti pericolosi e il loro conseguente smaltimento non è decisamente proporzionato.
Secondo una stima prodotta dall'Osservatorio Nazionale Amianto, capitanato dal Presidente Avv. Ezio Bonanni, l'incrementazione dei rifiuti illegalmente smaltiti, è direttamente proporzionale alla crescita delle patologie asbesto correlate.
Il motivo sta nel fatto che, nonostante il materiale amianto sia stato messo al bando nell'anno 1992, risulta fortemente attivo a causa del suo lungo periodo di latenza.
La soluzione più pertinente è quella di attuare rapidi ed efficaci interventi di bonifica al fine di ecosostenere il territorio e salvaguardare la salute pubblica.
L'Avv. Ezio Bonanni e l'ONA, unitamente ad altre Associazioni vittime amianto, hanno continuato a denunciare l'epidemia delle malattie asbesto correlate. E' un killer silenzioso che provoca con assoluta certezza scientifica la morte per mesotelioma, tumore del polmone, della laringe, dello stomaco o del colon. Per non parlare dei danni all'apparato respiratorio.
Secondo le stime dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Salute), ogni anno perdono la vita circa 107.000 persone (sottostima). In Italia più di 6.000 persone muoiono per tutte le patologie asbesto correlate.
L'ONA ha chiesto di porre fine alla strage (Il libro bianco delle morti di amianto in Italia, di cui è autore l'Avv. Ezio Bonanni).
Ottana è un comune italiano di Nuoro ed è al centro di molte polemiche riguardanti la presenza di amianto negli stabilimenti delle sue fabbriche. L'allarme venne lanciato una quindicina di anni fa quando alcuni operai iniziarono a manifestare gravi patologie legate all'asbestosi.
La maggior parte degli esposti sono infatti lavoratori che per anni hanno maneggiato e respirato l'amianto senza alcuna protezione, ma si registra anche un picco di malati tra i residenti. Nonostante ciò la città di Ottana non è ancora stata inserita nell'elenco dei siti di interesse nazionale. Nasce quindi la necessità di nominare un consulente tecnico per monitorare, e nel caso bonificare, tutto lo stabilimento.
Il 28 aprile ricorre la giornata mondiale delle vittime per amianto. In questa occasione, il 27 marzo si è tenuto il convegno "Amianto, Stato dell'arte a 25 anni dalla Legge 257/92", presso la Sala della Regina a Palazzo Montecitorio.
Hanno partecipato all'iniziativa il Ministero dell'Ambiente, il Ministero della Salute, l'ISPRA e l'Osservatorio Nazionale Amianto.
Di seguito i video degli interventi del Dott. Giordano Bruno e dell'Avv. Ezio Bonanni.
L'amianto si trova ovunque: nelle raffinerie, nei vagoni ferroviari, sulle navi, ed ora anche nelle lanterne cinesi.
Si tratta dell'ultimo allarme lanciato dalle forse dell'ordine, che dopo aver effettuato un sopralluogo nella ditta "Leone d'Oro" di Roma, ha sequestrato un numero imprecisato di lanterne. Secondo recenti rilevamenti presso la ditta, le lanterne volanti cinesi conterrebbero amianto allo stato puro.
Nella classificazione dell'amianto, il suo stato puro è possibile trovarlo in forma tessuta o sotto forma di cartone. A seguito di questa recente scoperta, Il Ministero della Salute ne ha disposto il divieto di vendita su tutto il territorio nazionale nonché il ritiro e il richiamo dal mercato dei prodotti.
Il 1992 è l'anno della messa al bando dell'amianto con l'Art. 13, Comma 7 L. 257/92.
Recenti scoperte hanno dimostrato che la cupidigia di denaro ha portato diversi imprenditori alla violazione della legge fino all'anno 2016. La scoperta è stata fatta dalla Asl di Viterbo, durante un sopralluogo presso l'azienda "Minerali industriali" di Civita Castellana. Il dato inquietante è che il materiale amianto ritrovato veniva lavorato come materiale di produzione delle ceramiche.
Lo stabilimento è il maggiore produttore di ceramiche sanitarie e di rivestimento (piastrelle) in tutta italia, ciò vuol dire che la maggior parte delle abitazioni italiane convivono inconsapevolmente con l'amianto. Il materiale usato è la tremolite: uno dei più aggressivi tipi di amianto. La storia desta sgomento e finisce addirittura nella Commissione Parlamentare d'inchiesta sui rifiuti.
Dal latino "aeternitas", chiamato in questo modo per sottolineare la sua elevata esistenza. Il suo materiale a base amianto del tutto incorruttibile, è stato il sogno eterno dell'azienda che ne assunse il nome. Ma da "fabbrica dei sogni, divenne presto "fabbrica degli incubi", una piaga che a distanza di anni continua a mietere vittime e rende difficile la sua demolizione.
La bonifica, seppur per certi versi complicata e a costo elevato, resta l'unico modo efficace per debellare questo killer silenzioso.
Il Ministro dell'ambiente, Gen. Sergio Costa, ha istituito una speciale commissione (Commissione Nazionale Amianto), di cui l'Avv. Ezio Bonanni fa parte. Nel nostro Paese ci sono ancora un milione di micrositi, di cui almeno 50.000 siti di una certa rilevanza con presenza di amianto e materiali contenenti amianto. La bonifica è quindi un tema attuale di estrema urgenza se si vuole un futuro migliore.
E' allarme rifiuti lungo il fiume Pescara. E' stata ritrovata una discarica abusiva contente materiale amianto friabile. Lo sfaldamento del manufatto in amianto risulta essere letale se disperso nell'aria, e le operazioni di bonifica dovranno quindi essere più meticolose. Nella zona sono in forte aumento queste segnalazioni e c'è chi inizia a chiamare questa città la "nuova terra dei fuochi".
Lo smaltimento illegale dei rifiuti provoca seri danni al nostro ecosistema e compromette la nostra salute. L’impegno di ogni cittadino è quello di denunciare queste azioni illecite per salvaguardare il proprio territorio.
Le richieste di assistenza e segnalazione possono essere effettuate attraverso lo sportello dell'Osservatorio Nazionale Amianto. L'ONA assiste gratuitamente cittadini e lavoratori esposti ad asbesto e altri cancerogeni.
Il Piemonte è noto per essere la sede di grandi impianti di smaltimento eternit, ma non grandi abbastanza da contenere la quantità che riserverà il futuro. Si prevede infatti un triplice aumento del materiale da smaltire (da 500 mila metri cubi a 2 milioni), ragion per cui si sono individuate altre quattro zone limitrofe disponibili ad ospitare delle discariche specializzate.
Alcuni comuni della regione si dicono contrari a questo progetto, ritenuto dannoso per l'ecosistema. La Regione invece vede un'affare vantaggioso che andrebbe a risanare le casse dello Stato. Finora infatti la bonifica del minerale veniva effettuata presso miniere d'Europa, e questo comportava gravava sulle finanze.
Dei vari reati di cui è stata accusata la famiglia Bianchini nell'inchiesta Aemilia (maxi-processo che ha portato al banco degli imputati la ‘ndrangheta in Emilia Romagna) c'è anche l'accusa di inquinamento ambientale relativo all'utilizzo di materiale contenente amianto.
Nella ditta Bianchini sono state rinvenute una decina di tonnellate di amianto che tutt'ora dominano la pianura modenese di San Felice sul Panaro. La loro rimozione infatti non è mai avvenuta a causa dei suoi costi elevati. La soluzione più idonea, secondo l'amministratore giudiziario, è stata quella di ricoprire la montagna di rifiuti tossici con un telo, affinché le sue fibre non si aerodisperdano. A distanza di due anni la situazione è invariata.
E' una storia ultracentenaria quella di Solvay Group. L'azienda belga opera nel settore chimico dal 1863 e nasce in Italia, nel comune di Rosignano, nella prima decade del 1900. Sono anni incoscienti dove l'utilizzo della fibra amianto veniva adoperata in modo massiccio.
I dati epidemiologici evidenziano un elevato rischio di esposizione per molti operai della Solvey che hanno lavorato a contatto con l'amianto per oltre trent'anni, molti dei quali hanno contratto patologie mortali asbesto correlate. Si evidenzia infatti un picco di mesoteliomi pari a 152 casi nella zona di Livorno, dati preoccupanti secondo l'Osservatorio Nazionale Amianto.
L'avv. Ezio Bonanni, Presidente ONA, è il legale dei famigliari di molte vittime e ha promosso più di 200 azioni nei confronti dell'Inail, sia in sede legale che amministrativa.
Prorogata la scadenza del bando per le bonifiche amianto. Perché? La spiegazione è quasi paradossale!
I fondi stanziati dal Ministero dell’Ambiente per la bonifica del materiale amianto si sono rivelati inutilizzabili. Dei 5,6 milioni stanziati nel 2016 per la bonifica da parte dei Comuni, solo 368.000 euro sono stati utilizzati.
Sono infatti arrivate solo 59 domande: appena il 6,5% della disponibilità. Il motivo sta nel fatto che le risorse comunali sono limitate per l'esecuzione di questi lavori. Inoltre non ci sono abbastanza siti di smaltimento, e non si saprebbe dove portare l'amianto bonificato. Questo problema deriva da una sottostima del numero dei siti contaminati a causa dei ritardi dei rilevamenti.
Terzo Valico: il progetto consiste nel collegare Genova e Novi Ligure attraverso una linea ferroviaria, i cui lavori di attuazione terminerebbero nell'anno 2023. Il sito è stato il protagonista di numerosi dibattiti e controversie a causa della presunta presenza di amianto al suo interno. Secondo un rilevamento prodotto dai modelli geologici, sussiste un'alta probabilità di trovare amianto nelle rocce che tracciano il corridoio del Terzo Valico. La sua effettiva presenza è soltanto un'ipotesi che può essere certa durante i lavori di scavo. La sua realizzazione non viene quindi cessata ma si adottano tutti i sistemi di precauzione notificati dall'Asl per la salute dei lavoratori.
Si aggiunge un'altra triste pagina sul filone d'inchiesta del Terzo Valico. E' emerso un traffico illecito di materiale amianto che salta all'occhio ai magistrati genovesi che hanno svolto l'indagine. Secondo le dichiarazioni dell'ex direttore ai lavori Giampiero de Michelis, parte delle rocce amiantifere non sono state rimosse secondo i piani di smaltimento. Parte quindi un'indagine per truffa. La tesi accusatoria sostiene che siano finite in una discarica e rimesse sul mercato come detriti.
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