L'ONA contro l'amianto. Anche nel luglio 2011, l'Avv. Ezio Bonanni, legale dell'ONA e delle altre associazioni vittime amianto ha reso pubbliche le condizioni di rischio, nei luoghi di vita e di lavoro. L'ONA ha continuato a fornire il servizio di assistenza tecnica, per la bonifica; assistenza medica, per la prevenzione, diagnosi precoce delle patologie asbesto correlate, per permetterne le cure tempestive comunque più efficaci e difesa legale, per la tutela di tutti i diritti vittime amianto (rendite INAIL, benefici contributivi amianto, risarcimento danni), hanno permesso il raggiungimento della finalità dell'Associazione.
L'Associazione ONA ti informa sulle sue attività, convegni, iniziative e risultati ottenuti in favore dei cittadini e lavoratori esposti e vittime dell'amianto.
Legambiente e il gruppo Intesa San Paolo hanno siglato un accordo per la campagna “Provincia Eternit Free”. L'accordo sarà operativo inizialmente in Piemonte, per poi estendersi al resto d'Italia. L’iniziativa è finalizzata a promuovere e agevolare la rimozione dell’eternit sulle coperture dei tetti e la sua sostituzione con impianti fotovoltaici. E’ quindi un progetto a sostegno dell’ambiente e di tutto l'ecosistema.
Questo meccanismo viene reso possibile dai contributi specifici e dagli incentivi economici del decreto ministeriale entrato in vigore dal primo gennaio del 2011. L'intento è quello di fornire alle aziende l’opportunità di riqualificazione, di risparmio in bolletta e di trasformazione in chiave sostenibile della propria attività.
Ha preso il sopravvento la rabbia e la disperazione di alcuni residenti di Buccinasco, in provincia di Milano. I condomini che abitano il palazzo di proprietà Aler, lamentano infatti la presenza di amianto in uno stabile della zona. Lo stato di abbandono che lo caratterizza, unitamente alla presenza del materiale cancerogeno, pregiudica in maniera drammatica la vita dei cittadini che non possono più accettare questa condizione.
L'ex assessore comunale dell'ambiente interviene su questa situazione di precarietà, ma a distanza di anni, nessuna azione di riqualificazione è stata ancora attuata. L’unico sistema per permetterebbe di utilizzare tutte le risorse legislative e normative d’urgenza per attivare in tempi brevissimi la bonifica.
E' polemica sul caso dell'ex Cinema Palazzo di San Lorenzo a Roma. L'edificio è stato occupato per scongiurare la sua trasformazione in un casinò. L'iniziativa di ristrutturazione vorrebbe dare vita a uno spazio polifunzionale. La società proprietaria del terreno ha indetto una conferenza stampa per illustrare nel dettaglio la sua posizione e ribadire le accuse mosse agli attivisti. Questi ultimi sono accusati di occupazione abusiva di una proprietà privata che oltretutto non risulta in regola con le norme di sicurezza. La copertura del tetto si presenza infatti in materiale eternit. Prima di ogni azione di riqualifica bisogna quindi bonificare tutto lo stabile.
Buone nuove per il piccolo Comune di Cappella Cantone, in provincia di Cremona. Dopo oltre tre anni dall'inizio della lotta contro il progetto della discarica di rifiuti speciali, il presidente della provincia annuncia la bocciatura di questa iniziativa. Le discariche di amianto, seppur osservano tutte le norme di sicurezza, sono potenzialmente pericolose e devastanti per l'ambiente e la salute dei cittadini. E' bene salvaguardare il territorio e non permettere che l'animo storico delle nostre città venga profanato da discariche e rifiuti.
L’ONA e l’Avv. Ezio Bonanni intervengono anche su questo tema. L’Osservatorio Nazionale Amianto infatti ha instituito l’Osservatorio Nazionale dei rifiuti proprio per fronteggiare l’emergenza e arginare la contaminazione del territorio e dei suoi abitanti.
A Casale Monferrato c’era lo stabilimento eternit più grande d’Europa. Dal latino "aeternitas", chiamato in questo modo per sottolineare la sua elevata resistenza. Il suo materiale a base amianto del tutto incorruttibile, è stato il sogno eterno dell'azienda che ne assunse il nome: “Eternit”. Ma da "fabbrica dei sogni”, divenne presto "fabbrica degli incubi". L’amianto prodotto dallo stabilimento ha comportato la diffusione della fibra killer in svariate forme su tutto il territorio, con epicentro nella città di Casale Monferrato. I danni causati dall’Eternit non si sono limitati agli operai che lo lavoravano, ma hanno contaminato l’ambiente e i suoi abitanti.
Gli imputati del più grande processo per amianto d'Europa sono ora nel Tribunale di Torino davanti il Pm Guariniello. Stephan Schmidheiny e Jean Louis Marie Ghislain de Cartier de Marchienne sono gli alti dirigenti della multinazionale "Eternit" accusati di omicidio colposo per omissione volontaria di cautele sul luogo di lavoro, e disastro ambientale doloso. Su di loro gravano le morti di oltre duemila operai e un numero imprecisato di persone che hanno contratto patologie asbesto correlate. Dopo un'attenta lettura del fascicolo, Guariniello chiede 20 anni di condanna per i due imputati affermando "In tanti anni non avevo mai visto una tragedia come questa".
Sulla Regione Piemonte gravano le spese del disastro amianto causato dalla multinazionale "Eternit" di Stephan Schmidheiny e Louis de Cartier. Il danno patrimoniale ammonta a 60 milioni per le spese di bonifica degli stabilimenti di Casale Monferrato e Cavagnolo. A questi vanno aggiunti 9 milioni per le cure ai malati di patologie asbesto correlate. In occasione del maxi processo più grande d'Europa, la Regione ha chiesto ai massimi dirigenti della società imputati nel processo, un risarcimento di 69 milioni per risanare le tasche pubbliche. La Corte dovrà inoltre stabilire se sia il caso di inserire nelle accuse anche il danno all'immagine.
L'Inail si costituisce parte civile nel maxi processo Eternit di Torino. L'Inail ha stimato una somma di indennizzi per il totale dei 1651 lavoratori malati che hanno lavorato negli stabilimenti Eternit di Rubiera, Casale Monferrato, Bagnoli e Cavagnolo. Dopo l'accertata correlazione tra l'attività lavorativa svolta e l'insorgenza della patologia, l'Inail ha chiesto un risarcimento alla società di oltre 272 milioni di euro. Si riferisce ai ratei di rendita pagati nel complesso dall'istituto, pari a 185 milioni di euro, mentre i restanti 87 milioni si riferiscono invece alla capitalizzazione delle rendite. I legali di alcune delle 6 mila vittime, hanno inoltre avanzato la domanda di risarcimento per "danno da esposizione".
Il maxi processo Eternit non è il solo ad occuparsi dei casi delle morti bianche. Sempre nella città di Torino sono stati condannati per omicidio plurimo due ex direttori dello stabilimento di Alpignano della Philips. Inizialmente gli imputati erano quattro, tutti direttori nelle varie fasi di crescita. Uno di loro è stato assolto, e un altro è venuto a mancare durante il processo.
I restanti due sono accusati della morte di dieci dipendenti dello stabilimento per causa esposizione ad amianto e agli
idrocarburi policiclici aromatici dello stabilimento, all'interno del quale venivano prodotte lampadine a incandescenza.
E' stato anche stabilito il pagamento di provvisionali per 800.000 euro.
Per la prima volta abbiamo portato in Senato la tragica storia di Broni e dell’amianto». Silvio Mingrino, presidente dell’Avani (Associazione vittime amianto nazionale italiana), insieme a Giovanni Belloni (presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Pavia) e all'avvocato Ezio Bonanni (presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto), sono stati protagonisti, ieri pomeriggio, dell’audizione in Senato da parte della Commissione sulle morti bianche. E' stata portata per la prima volta la storia della città di Broni, colpita dalla tragedia amianto per aver ospitato la Fibronit, meglio conosciuta come la "fabbrica dei veleni". Ciò che si evidenzia, come fa osservare l'avv. Bonanni, è il ritardo dell'iter giudiziario.
L'amianto continua a fare paura, nonostante sia stato dichiarato fuori legge da quasi vent'anni. Nella città di Bari, profondamente ferita dalle polveri killer, si è tenuta una conferenza che ha visto la partecipazione del Presidente dell'Osservatorio Amianto, avv. Ezio Bonanni.
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