L'ONA contro l'amianto. Anche nel giugno 2011, l'Avv. Ezio Bonanni, legale dell'ONA e delle altre associazioni vittime amianto ha reso pubbliche le condizioni di rischio, nei luoghi di vita e di lavoro. L'ONA ha continuato a fornire il servizio di assistenza tecnica, per la bonifica; assistenza medica, per la prevenzione, diagnosi precoce delle patologie asbesto correlate, per permetterne le cure tempestive comunque più efficaci e difesa legale, per la tutela di tutti i diritti vittime amianto (rendite INAIL, benefici contributivi amianto, risarcimento danni), hanno permesso il raggiungimento della finalità dell'Associazione.
L'Associazione ONA ti informa sulle sue attività, convegni, iniziative e risultati ottenuti in favore dei cittadini e lavoratori esposti e vittime dell'amianto.
Legambiente e AzzeroCO2 sono i due protagonisti indiscussi della campagna “Eternit Free”. L’iniziativa è finalizzata a promuovere e agevolare la rimozione dell’eternit sulle coperture dei tetti e la sua sostituzione con impianti fotovoltaici.
E’ quindi un progetto a sostegno dell’ambiente e di tutto l'ecosistema. Questo meccanismo viene reso possibile dai contributi specifici e dagli incentivi economici del decreto ministeriale entrato in vigore dal primo gennaio del 2011.
L'intento è quello di fornire alle aziende l’opportunità di riqualificazione, di risparmio in bolletta e di trasformazione in chiave sostenibile della propria attività.
La città di Pisa ha siglato un protocollo d'intesa e ha aderito a questo progetto diventando una nuova provincia "Eternit free".
Un'avviso pubblico sul sito della Regione Puglia ha sancito l’avvio della Delibera di Giunta n. 1226 del 31 maggio 2011. In particolare viene deliberata la valutazione ambientale strategica del “Piano Regionale di protezione dell’ambiente, decontaminazione, smaltimento e bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall'amianto”.
L'obiettivo è quello di avviare un processo di consultazione preliminare tra le autorità competenti in materia ambientale. Il tema "ambiente" è perennemente l'argomento del giorno ed è bene che tutti si sensibilizzino, così da debellare per sempre questa minaccia che continua ad avanzare imperterrita.
La burocrazia italiana intralcia le operazioni di bonifica e la salute e l'ambiente non sono poi più così sostenibili.
I comuni d'Italia sono in lotta per la rimozione sicura dell'amianto che oramai domina su tutto lo stivale italiano. L'eternit è una piaga che fa breccia in tutto il territorio: si cela nelle strade, nelle scuole e spesso anche nelle nostre case. E' un'emergenza senza tempo che piega la nostra terra e semina terrore tra i suoi abitanti.
Molti dei suoi comuni sono sprovvisti di mappatura asbesto, indispensabile per contrastare l'insorgenza di patologie mortali. L'adozione di un piano comunale obbligatorio, è stato previsto con una la Legge 93/2001. Questa legge è rimasta per lungo tempo inattuata.
Tutto ciò ha portato a una grave emergenza salutare e ambientale che rende necessaria l'adozione di strumenti di prevenzione per l'insorgere di patologie asbesto correlate.
L'amianto e altri cancerogeni mietono migliaia di vittime anche all'interno di abitazioni private. Si nasconde ovunque e spesso potrebbe essere il nostro coinquilino.
Secondo i dati epidemiologici si manifesta un crescente aumento dei casi di neoplasia. Le patologie asbesto correlate sono ormai all'ordine del giorno e contaminano non solo i lavoratori.
L'ONA è in prima fila per la prevenzione primaria e per la ricerca scientifica.
Ma come ben si sa, il codice degli appalti e altre pastoie burocratiche rallentano le bonifiche amianto.
Per questo saranno approvate nuovi piani di smaltimento attraverso la mappatura di tutto il suolo, abitato e non.
L’amianto prodotto dallo stabilimento "Eternit" ha comportato la diffusione della fibra killer in svariate forme su tutto il territorio, con epicentro nella città di Casale Monferrato.
I danni causati dall’Eternit non si sono limitati agli operai che lo lavoravano, ma hanno contaminato l’ambiente e i suoi abitanti. Sono oltre 1700 i decessi che pesano sulla società con l'accusa di omicidio colposo e disastro ambientale doloso.
I morti per tumore alla pleura sono tra le 50 e le 55 all'anno (circa una alla settimana), un’incidenza spaventosa che si può spiegare solo con la presenza massiccia dell’amianto. E purtroppo siamo ancora nella fase crescente.
E' cominciata l'attesa requisitoria del procuratore Guariniello nel processo contro i titolari della fabbrica "Eternit".
Stefan Schmidheiny, magnate svizzero e proprietario della fabbrica, ha innescato una morte ad orologeria in ognuno dei suoi operai e non ha fatto niente per evitarlo. Era questo il capo di accusa per Schmidheiny e per il suo collega belga Jean Louis De Cartier De Marchienne, anch'esso proprietario della fabbrica.
Il Pm tuttavia contesta anche il disastro doloso e omissione volontaria di cautele sul luogo di lavoro. Secondo Guarinello infatti l'attribuzione del dolo è frutto di un'analisi meditata. "Il disastro per volontà dei proprietari". Apre così la maxi requisitoria.
Scoperte pasticche di amianto nei thermos venduti in Italia, di origine cinese. Le utilizzavano per garantire l’isolamento termico ed evitare la rottura del vetro. Si tratta di una pasticca rotonda posta come distanziatore tra le due pareti. Il suo calore evita il surriscaldamento impedendo così la rottura del vetro.
La Cina è ancora oggi, con Russia e Canada, grande produttrice di amianto, e Pechino lo considera legale tanto da non ostacolare l’esportazione di prodotti dov'è presente. Ma l'Italia ha vietato questo minerale già nel 1992 perché considerato cancerogeno, quindi la loro commercializzazione è stata immediatamente bloccata dalle forze dell'ordine italiane.
Diffidate quindi dei thermos importati con la sigla "made in RPC" (Repubblica Popolare Cinese).
E' stata segnalata una grave condizione di abbandono di un capannone nel centro urbano di Aosta. Tra ratti e insetti spunta anche la minaccia più terribile: l'amianto.
Ancora devono essere effettuati i rilievi per attestare il rischio del pericolo contaminazione, intanto gli abitanti sono in subbuglio. Alcuni residenti della zona riferiscono di vedere continuamente della polvere che si solleva dalla struttura. Se sia veramente amianto ancora dev'essere accertato, ma se così fosse la sua aerodispersione provocherebbe dei danni non indifferenti a chi le inala.
L'amministrazione comunale sembrerebbe aver approvato dei piani di ristrutturazione e di bonifica dello stabile, nel frattempo la preoccupazione cresce.
Fincantieri è una grande azienda italiana, prima in Europa e nel mondo per il settore della cantieristica navale.
Uno studio sui cantieri dell’area triestina, monfalconese e veneziana, restituisce un quadro molto pesante per i lavoratori. La sua storia ha infatti tante pagine di infortuni e malattie professionali legate a patologie asbesto correlate.
Sulla società grava l'accusa di omicidio colposo per la morte di dieci operai e gravi lesioni ad altri cinque lavoratori.
L’ONA ha costituito lo Sportello amianto online per le vittime Fincantieri per assicurare loro la più ampia tutela dei diritti, estesa anche ai famigliari. Il Presidente dell'Associazione, avvocato Ezio Bonanni, ha già attivato numerosi procedimenti civili a tutela delle numerose vittime dei diversi cantieri navali di Fincantieri, da quello di La Spezia a quello di Monfalcone.
Nel giugno 2011 la sentenza della Corte d'Appello di Ancona, obbliga l'azienda a risarcire 168mila euro alla moglie e 93mila a ciascuno dei due figli di un operaio di 60 anni morto nel 2002.
Il vero problema della situazione citata poc'anzi, sono i ritardi delle bonifiche. Ma non sono più tollerate azioni di inefficienza e di approssimazione quando l'amianto entra in case e in edifici scolastici.
Sono necessari urgenti interventi di risanamento per assicurare un domani migliore alle future generazioni. L'edificio scolastico Ellera di Viterbo, è stato più volte segnalato all'amministrazione comunale per la presenza del materiale amianto.
Queste denunce risalgono già nell'anno 2003. Ad oggi si richiedono ancora dei controlli per ribadire la criticità dello stato di degrado. Se si parla di scuola Ellera si sottolinea quindi l'effettiva inefficienza e approssimazione che fa spesso da padrona in tutti i quadri politici.
L'amianto urta la sensibilità anche dei più piccoli. Oltre 2500 alunni delle scuole superiori e medie di Casale Monferrato, hanno sfilato nelle strade della città uniti contro la minaccia amianto. È la nuova performance partita e ideata dagli studenti per testimoniare la consapevolezza di un dramma che colpisce
un'intera comunità, sottraendo i padri ai figli e i figli alle madri. Casale Monferrato è la casa del più grande stabilimento Eternit d'Europa. Sono oltre 1700 i decessi causati dall'esposizione amianto. I morti per tumore alla pleura hanno un'incidenza spaventosa: sono tra le 50 e le 55 all'anno (circa una alla settimana).
La demolizione dello stabilimento Belligotti è l'evento più atteso della città di Pesaro. La struttura rappresentava una vera e propria barriera tra i due quartieri, ma soprattutto era interamente ricoperta di amianto e questo destava grandi preoccupazioni tra i residenti. Occupava quasi 15.000 metri quadri per 2.800 quintali di peso, un suolo che terreno che verrà predisposto per un polo commerciale. L'amministrazione comunale ha ingaggiato una ditta specializzata per l'operazione di bonifica che ha provveduto ad incapsulare, rimuovere e smaltire le copertura in Eternit del tetto. Questa procedura ha impegnato quasi due mesi di lavoro a causa dell'impressionante quantità di amianto all'interno.
Il considerevole aumento dell'abbandono illecito di rifiuti (speciali e non) è segno di un messaggio sbagliato che si sta diramando tra imprenditori e comuni cittadini. Non si deve pensare che sia meglio disfarsi quanto prima e in malo modo di tali rifiuti per non incappare in delle sanzioni. L'Amministrazione comunale dispone di piani di smaltimento che non sempre intaccano le tasche altrui.
Lo stesso evento si è infatti verificato nel Comune di Chieuti, dov'è stata ritrovata una discarica abusiva di rifiuti speciali e pericolosi. La Guardia di Finanza ha provveduto al sequestro del terreno e alcuni responsabili sono stati denunciati per aver violato l'Art. 208 del Testo Unico sull'Ambiente.
La periferia di Bastia Umbra, è stata protagonista di azioni illecite che si sono consumate nella notte con la complicità del buio. In un'area boschiva sono state trovate abbandonate un elevato numero di lastre di Eternit usurate.
Le forze dell'ordine locali hanno prontamente documentato l'accaduto che non resterà impunito, dal momento che lo scarico abusivo è di materiale altamente nocivo per l'ambiente e la salute altrui.
Un minerale ad alta tossicità che, se inalato, porta all'insorgenza di uno dei più terribili dei tumori: il mesotelioma. E' quindi un'atto illegale che non può passare inosservato e che necessita di rigorose sanzioni.
C'è poca sensibilità e poco rispetto verso l'ambiente. I rifiuti vengono abbandonati ovunque da incivili che si comportano come se alcuni spazi della terra non gli appartengano. E' successo nel comune di Forlì, dove lastre di eternit sono state trovate abbandonate sul ciglio di una strada.
Questi manufatti, se usurati, possono provocare la fuoriuscita delle loro fibre cancerogene e contaminare l'aria circostante. E' quindi bene informare, chi ancora non ne è a conoscenza, che lo smaltimento illegale di rifiuti speciali provoca seri danni alla salute di tutti.
In particolare a quegli incivili che lo hanno abbandonato e che si sono trovati a stretto contatto con quel materiale.
A seguito della messa al bando dell'amianto con la Legge 257/92, ogni edificio pubblico e privato era obbligato a segnalare la presenza di tale materiale entro i termini prestabiliti. Nella città di Aosta l'amministrazione comunale aveva avviato un censimento di tutti gli stabili con coperture in eternit per prevenire il rischio amianto.
Tuttavia sono state rilevate alcune strutture che ad oggi non sono ancora a norma. L'assessore comunale all'ambiente di Aosta non intende tollerare queste inadempienze, e afferma che adopererà il pugno di ferro per i proprietari d’immobili che non hanno presentato un certificato dello stato di conservazione di tali coperture.
Nella scuola "Newton" di Varese era stato presentato un progetto all'avanguardia per prevenire il rischio amianto. Le lastre in eternit presenti sulle coperture dei tetti, sarebbero state tolte per far spazio ai pannelli fotovoltaici, che avrebbero reso la scuola energeticamente indipendente.
Tuttavia l'iniziativa presenta lunghi mesi di tardi. Dopo continui solleciti, un'insegnante della scuola, nonché responsabile provinciale dell'Associazione ONA, ha deciso di usare le maniere forti. E' stato infatti presentato un esposto all'ufficio servizio igiene e sicurezza sul lavoro dell'Asl e alla Procura della Repubblica di Varese.
La speranza è quella di vedere osservate le norme di sicurezza per eviatare pericoli di esposizione agli studenti.
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