L'ONA contro l'amianto. Nel gennaio 2017, le attività dell'Associazione (convegni, manifestazioni e assistenza), si sono intensificate: è stata richiesta la bonifica e messa in sicurezza dei luoghi di vita e di lavoro (prevenzione primaria), per evitare le esposizioni presenti e future. Per coloro che sono stati esposti è stata richiesta la sorveglianza sanitaria (ricerca scientifica, diagnosi precoce, terapia e cura delle malattie asbesto correlate). L'Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell'ONA, ha guidato il pull di legali per la tutela dei diritti dei lavoratori esposti e delle vittime. I lavoratori esposti amianto hanno ottenuto significativi risultati con sentenze di condanna dell'INPS all'accredito maggiorazioni contributive ex art. 13, comma 8, L. 257/92.
In caso di danni biologici (mesotelioma, tumori del polmone, asbestosi), le vittime hanno ottenuto che si avviasse il percorso amministrativo per la liquidazione della rendita INAIL, e per l'accredito delle maggiorazioni amianto ex art. 13, comma 7, L. 257/92, e per il risarcimento dei danni a carico del datore di lavoro. In caso di decesso le tutele sono state estese anche ai famigliari (rendita di reversibilità, Fondo Vittime Amianto e risarcimento iure hereditario e iure proprio).
L'Associazione ONA ti informa sulle sue attività, convegni, iniziative e risultati ottenuti in favore dei cittadini e lavoratori esposti e vittime dell'amianto.
Il mesotelioma è la più diffusa patologia asbesto correlata che colpisce le cellule del mesotelio, il tessuto che avvolge le membrane seriose degli organi interni. L'Avv. Ezio Bonanni e l'Osservatorio Nazionale Amianto, di cui è Presidente, sostengono tutte le vittime dell'amianto, il cui numero è in forte crescita. Secondo un sistema di ricerca attiva e di analisi standardizzata di ogni singolo soggetto ammalato, si è potuto definire un Registro Nazionale dei Mesoteliomi (ReNaM) sull'intero territorio nazionale. L'archivio comprende tutte le informazioni raccolte dal 1993 al 2015 relative ai 27.356 casi diagnosticati.
Il mesotelioma è la patologia asbesto correlata più aggressiva ed è in uno stato di crescita in tutto il territorio italiano. Secondo i dati del RENAM, in Emilia Romagna si rileva un picco massimo di incidenza nell'anno 2012 con 160 casi. La sua stima complessiva nel corso degli anni ha raggiunto i 2.451 casi di vittime amianto con un'incidenza pari al 9,0% del totale nazionale. Si tratta di una sottostima della reale incidenza del mesotelioma e sono le conseguenze di un uso eccessivo e improprio della fibra killer devono ancora manifestarsi in tutta la loro gravità e lo faranno nei prossimi anni.
L'Avv. Ezio Bonanni e l'ONA, unitamente ad altre Associazioni vittime amianto, hanno continuato a denunciare l'epidemia delle malattie asbesto correlate. E' un killer silenzioso che provoca con assoluta certezza scientifica la morte per mesotelioma, tumore del polmone, della laringe, dello stomaco o del colon. Per non parlare dei danni all'apparato respiratorio.
Secondo le stime dell'OMS (Organizzazione
Mondiale della Salute), ogni anno perdono la vita circa 107.000 persone (sottostima). In Italia più di 6.000 persone muoiono per tutte le patologie asbesto correlate.
L'ONA ha chiesto di porre fine alla strage (Il libro bianco delle morti di amianto in Italia, di cui è autore l'Avv. Ezio Bonanni).
Dal latino "aeternitas", chiamato in questo modo per sottolineare la sua elevata resistenza. Il suo materiale a base amianto del tutto incorruttibile, è stato il sogno eterno dell'azienda che ne assunse il nome: "Eternit". Ma da "fabbrica dei sogni, divenne presto "fabbrica degli incubi", una piaga che a distanza di anni continua a mietere vittime e rende difficile la sua demolizione.
Nei 5 stabilimenti eternit italiani (Bagnoli, Cavagnolo, Rubiera, Siracusa, Casale Monferrato) sono morti migliaia di lavoratori, esposti anche i loro familiari. L'ONA e l'Avv. Ezio Bonanni sono in prima fila per la tutela dei diritti delle vittime di amianto.
Nonostante il materiale amianto sia stato messo al bando nell'anno 1992 con la Legge 257, risulta fortemente attivo a causa del suo lungo periodo di latenza. Infatti l'esposizione all'amianto provoca l'insorgenza della malattia tra trent'anni. E' la stessa giustificazione che si sono sentiti dire gli operai del Terzo Valico. Secondo un rilevamento prodotto dai modelli geologici, sussiste un'alta probabilità di trovare amianto nelle rocce che tracciano il corridoio del Terzo Valico (galleria da Genova e Novi Ligure). La sua effettiva presenza è soltanto un'ipotesi che può essere certa durante i lavori di scavo e la sua realizzazione non viene quindi cessata.
Legambiente è un ente da sempre attivo per la difesa e la tutela del territorio. Prosegue il suo impegno per avviare nuove iniziative di salvaguardia della terra e della salute comune.
Il progetto "Liberi dall'amianto" si rivolge direttamente ai cittadini e ai consumatori, ed ha l'obiettivo per illustrare i pericoli per la salute e l'ambiente derivanti dall'esposizione all'amianto, al fine di aumentare la consapevolezza sul fenomeno e le conoscenze sugli strumenti per ridurre e prevenire i rischi. Saranno messi a disposizione degli sportelli informativi, incontri con esperti, opuscoli e sopralluoghi gratuiti.
Sono tutte azioni che Legambiente offre per arginare i danni dell’amianto.
L'Italia ha fatto un uso indiscriminato di materiale eternit dal dopoguerra fino agli anni '70. Sono perciò esposti ai danni per la salute non solo tecnici e operai che ne sono venuti a diretto contatto, ma anche tutti coloro che a vario titolo sono presenti, vivono o lavorano in ambienti che lo contengono.
Il Ministro dell'Ambiente, Gen. Sergio Costa, ha istituito una speciale commissione (Commissione Nazionale Amianto), di cui l'Avv. Ezio Bonanni fa parte. Nel nostro Paese ci sono ancora un milione di micrositi, di cui almeno 50.000 siti di una certa rilevanza con presenza di amianto e materiali contenenti amianto: urgente la bonifica e messa in sicurezza.
L'ormai ex Ilva è al centro di un dibattito di grande criticità. I primi solleciti per l'immediata bonifica di tutta l'area giungono dal lontano 1995. L'atto di Intesa della Regione Puglia aveva accordato un piano per la rimozione progressiva e definitiva dell'amianto, ma tutt'oggi la fibra amianto domina ancora su gran parte dello stabilimento.
È stato specificato a riguardo che nello stabilimento siderurgico di Taranto sono presenti ancora circa 3820 tonnellate di amianto, di cui 3700 tonnellate in matrice friabile e 120 in matrice compatta.
I commissari straordinari dell'Ilva hanno quindi trasmesso al Ministero dell'Ambiente la mappa amianto per ogni reparto di produzione relativa agli stabilimenti di Taranto, Genova, Novi Ligure e Racconigi.
La pericolosità dell'amianto deriva dalle fibre che si liberano facilmente nell'aria e che sono potenzialmente inalabili. Inoltre i rifiuti radioattivi producono radiazioni, che possono avere effetti negativi sull'ambiente e sull'uomo.
Ma non si possono tollerare azioni di inefficienza e di approssimazione quando l'amianto entra nelle case e negli edifici scolastici mettendo in pericolo anche la salute dei bambini. Sono necessari interventi di risanamento per assicurare un domani migliore alle future generazioni.
L’Associazione ONA ha censito (per difetto) una stima di oltre 2.400 scuole contaminate dal materiale amianto e contente amianto.
Gli alunni coinvolti sono più di 352.000 mila. Per non parlare del personale docente e amministrativo, la cui stima arriva 50.000 mila.
E’ una statistica allarmante che afferma la presenza invisibile ma letale dell'amianto di una scuola su dieci.
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