Cura malattie amianto chemioterapia. La chemioterapia è il trattamento medico con somministrazione di farmaci che distruggono in modo quanto più possibile mirato gli agenti responsabili delle malattie e comprende quindi anche gli
antivirali e gli antibiotici che eliminano i batteri (chemioterapia antimicrobica). In caso di tumore il termine è utilizzato per i prodotti chimici in grado di distruggere le
cellule neoplastiche (chemioterapia antineoplastica). La chemioterapia è quindi uno degli approcci terapeutici per i tumori amianto ovvero le neoplasie
asbesto correlate, tra le quali il mesotelioma, il tumore del polmone, e tutte le altre neoplasie provocate dall'asbesto.
L'Ona difende i diritti degli esposti
ad amianto (sinonimo asbesto) per la tutela della salute (prevenzione primaria) con l'assistenza medica gratuita e la sorveglianza sanitaria (prevenzione secondaria). La chemioterapia è quindi essenziale, per cercare di ottenere la guarigione,
oppure, la minore progressione dei cancri amianto, al pari di tutte le altre patologie neoplastiche. In molti casi, però, la chemioterapia non è del tutto efficace. L'Ona tutela tutti colore che
hanno contratto malattie professionali per esposizione ad asbesto e ad altri cancerogeni nell'ambiente lavorativo (malattie professionali neoplastiche), al fine di ottenere
il riconoscimento delle prestazioni previdenziali (rendite Inail, prepensionamento, riconoscimento di causa di servizio e vittima del dovere, risarcimento dei
danni). Per questi motivi, l'Ona ha istituito il servizio di assistenza legale gratuita. Per ottenere il risarcimento dei danni e il riconoscimento
di tutti i diritti e benefici (prevenzione terziaria).
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Il termine chemioterapia deriva dall'inglese chemo (chemical, "chimico") e dal greco ϑεραπεία (therapèia, "terapia"), coniato all'inizio del XX secolo anche grazie
al chimico statunitense Barnett Rosenberg, conosciuto soprattutto per la scoperta delle proprietà antitumorali del cisplatino. La chemioterapia comprende qualunque trattamento terapeutico a base di sostanze chimiche destinate a distruggere gli agenti eziologici delle malattie infettive e le cellule
tumorali.
I farmaci chemioterapici sono prima di tutto gli antibiotici, antivirali, antiprotozooari, antimicotici ed altri ancora (chemioterapici antimicrobici).
La chemioterapia può dividersi in chemioterapia antimicrobica o anti-infettiva, quando che è mirata a distruggere i microrganismi patogeni e le cellule infette attraverso
antibiotici, antivirali, antimicotici etc., e chemioterapia
antineoplastica, quando ha l'obiettivo di colpire le cellule neoplastiche attraverso farmaci antitumorali.
I farmaci chemioterapici si distinguono in 3 classi a seconda del loro meccanismo d'azione:
- Classe 1. Non specifici: colpiscono tutte le cellule
- Classe 2. Fase specifici: bloccano la cellula in una fase particolare del suo ciclo cellulare
- Classe 3. Ciclo specifici: aggrediscono la cellula in qualsiasi fase attiva del ciclo cellulare, ma non quando si trova in riposo
La scelta di sottoporre un paziente a chemioterapia può mirare nei diversi casi a obiettivi differenti:
- eliminare definitivamente il cancro, ove efficace;
- ridurre il volume della massa tumorale prima di un'operazione chirurgica o della radioterapia (chemioterapia neoadiuvante)
così da rendere l'intervento più efficace e meno demolitivo e poter limitare l'irradiazione a zone più ristrette;
- prevenire il ritorno della malattia trattata con un intervento chirurgico o con la radioterapia, eliminando cellule tumorali che possono essersi
staccate dal tumore e diffuse in altre parti del corpo, pur non avendo ancora dato luogo a metastasi rilevabili con gli strumenti diagnostici attualmente a disposizione
(chemioterapia adiuvante o precauzionale);
- prolungare la sopravvivenza o ritardare la progressione della malattia quando questa non può essere eliminata del tutto, per
esempio perché già diffusa nell'organismo;
- migliorare i sintomi provocati dalla massa tumorale quando questa non si può asportare chirurgicamente, per limitare gli effetti legati
all'ostruzione di canali (per esempio un bronco o l'intestino) e alla compressione degli organi vicini (per esempio all'interno della scatola cranica) (chemioterapia palliativa);
- preparare l'organismo a un trapianto di midollo osseo o di cellule staminali. In questo caso si utilizzano dosi molto alte di farmaci.
Nel caso di chemioterapia antineoplastica, la chemioterapia per antonomasia, la sua efficacia è basata sulla selettività di bersaglio, ovvero le
cellule neoplastiche.
Le cellule neoplastiche o cellule cellule tumorali, infatti, si riproducono molto più rapidamente di
quelle normali e quindi le sostanze utilizzate nel trattamento dei tumori da amianto hanno la funzione di interferire con i meccanismi legati alla replicazione cellulare,
uccidendole durante questo processo (azione citotossica). Per questo motivo la chemioterapia viene somministrata in cicli: non tutte le cellule si replicano nello stesso momento e quelle in fase
di riposo o quiescente non vengono colpite dal trattamento. Quindi si attende, tra un ciclo e l'altro, che altre cellule tumorali entrino in fase di replicazione per essere
colpite.
Questo effetto, però, si ripercuote anche sui tessuti a più alto tasso
replicativo, come i bulbi piliferi, il sangue e le mucose dell'apparato digerente, ed è per questo motivo che spesso
insorgono i più comuni effetti collaterali chemioterapia (perdita di capelli, anemia e calo delle difese immunitarie, vomito, diarrea e infiammazione o infezione della
bocca).
Il lasso di tempo tra un ciclo e l'altro permette anche una ripresa dagli effetti collaterali. Generalmente la chemioterapia viene somministrata in cicli
che possono variare da 3 a 8 , in un periodo che va da 3 a 6 mesi, a seconda del singolo caso e delle condizioni di salute del
paziente.
Esistono diversi schemi di chemioterapia e quasi un
centinaio di sostanze in grado di essere combinate per aumentarne l'efficacia e ogni giorno vengono scoperte, sintetizzate o estratte e messe a punto nuove molecole per la cura di ogni tumore e
per ogni malato, al fine di ottenere il miglior risultato possibile con il minor carico di effetti collaterali. La somministrazione di sostanze diverse permette di aggredire le cellule
tumorali colpendo contemporaneamente diversi meccanismi essenziali per la loro replicazione, impedendo la loro capacità di diventare resistenti alle cure.
Gli effetti collaterali chemioterapia si dividono in immediati (sindrome da lisi tumorale, nausea e vomito, febbre, rash cutanei, reazioni locali in caso di stravaso, flebiti, diarrea,
disturbi del ritmo cardiaco, danno renale, reazioni anafilattiche), a medio termine (mielotossicità, mucosite, alopecia e perdita dei capelli, tossicità d'organo, neuropatie periferiche,
danno miocardico / cardiomiopatia dilatativa, danno renale ed epatico, cistite, danno polmonare, ototossicità, coagulopatie) e a lungo termine (cardiotossicità, fibrosi polmonare, sterilità,
seconde neoplasie).
L'utilizzo del farmaco cisplatino, dal momento che questo colpisce sia le cellule cancerose che quelle sane, ha altresì un effetto tossico benché sia efficace nel trattamento
dei tumori, in particolare se associato ad altri trattamenti di ipertermia oncologica.
A volte gli chemioterapia effetti collaterali preoccupano più della malattia stessa ma, a fronte di questi disturbi, la chemioterapia spesso è decisiva nella guarigione
da molti cancri, come la leucemia infantile, il linfoma di Hodgkin o il tumore del testicolo e altre malattie da amianto.
Gli obiettivi del trattamento chemioterapico possono essere:
- guarigione definitiva
- riduzione del volume della massa tumorale prima di procedere con operazione chirurgica o radioterapia (chemioterapia neoadiuvante) al fine di rendere
l'intervento più efficace e meno demolitivo e poter limitare l'irradiazione a zone più ristrette;
- prevenire il ritorno della malattia trattata con un intervento chirurgico o con la radioterapia, eliminando cellule tumorali eventualmente diffuse in altre
parti del corpo (chemioterapia adiuvante o precauzionale);
- prolungare la sopravvivenza o ritardare la progressione della malattia in caso di diffusione nell'organismo;
- alleviare i sintomi tumorali quando questa non si può asportare chirurgicamente, per limitare gli effetti legati all'ostruzione di canali (per esempio
un bronco o l'intestino) e alla compressione degli organi vicini (per esempio all'interno della scatola cranica);
- preparare l'organismo a un trapianto di midollo osseo o di cellule staminali.
La chemioterapia è largamente utilizzata anche nel trattamento di molti cancri da amianto. L'amianto (asbesto sinonimo), infatti, è un minerale altamente cancerogeno per l'uomo che, inalato
o ingerito, è in grado di provocare gravi malattie e tumori, spesso mortali. Questi tumori sono dose dipendenti e
quindi tutte le esposizioni ad asbesto rilevano nello scatenare il processo di infiammazione e di evoluzione in cancro (il cosiddetto meccanismo della cancerogenesi).
I trattamenti curativi comprendono
l'intervento chirurgico, chemioterapia, radioterapia, chirurgia o un approccio multimodale. Queste cure comunque migliorano le condizioni del
paziente e la sopravvivenza perché riducono le cellule tumorali nel corpo e ne rallentano la diffusione.
Le principali malattie neoplastiche asbesto
correlate:
L'ONA offre assistenza medica e assistenza legale
gratuita per le vittime di malattie da amianto (e, in caso di decesso, per i loro famigliari) per la prevenzione, terapia e cura e per la tutela dei diritti (rendita INAIL, prepensionamento,
risarcimento danni, etc.).
Per approfondire:
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Actinomicina D trattamento di alcune forme tumorali, tra cui il tumore di Wilms (detto anche nefroblastoma), la neoplasia più frequente in età
pediatrica, il rabdomiosarcoma e il tumore metastatico del testicolo no seminoma;
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Altretamina detta anche esalene, agente chemioterapico usato per il trattamento di alcune forme tumorali;
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Asparaginasi agente chemioterapico derivato dal bacillo Escherichia Coli e usato per il trattamento della leucemia linfoblastica acuta;
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Bleomicina solfato agente chemioterapico appartenente alla classe degli antibiotici utilizzata da sola o in associazione con altri chemioterapici per il trattamento di
diverse neoplasie, anche di alcuni tumori pediatrici;
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Busulfano agente chemioterapico appartenente alla classe dei farmaci cosiddetti alchilanti, sostanze che esercitano un’azione tossica a livello cellulare (per questo
sono definite citotossiche), provocando in tal modo la morte delle cellule neoplastiche. Indicato per il trattamento preparatorio al trapianto di cellule
staminali emopoietiche (le cellule progenitrici che generano le cellule del sangue), sia negli adulti che nei bambini, e anche per il trattamento della leucemia mieloide e
granulocitica cronica;
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Cabazitaxel agente chemioterapico, appartenente alla classe dei farmaci cosiddetti taxani, che in combinazione con prednisone o prednisolone è indicato
per il trattamento di pazienti adulti affetti da carcinoma della prostata metastatico ormono-refrattario;
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Capecitabina agente chemioterapico appartenente alla classe dei farmaci cosiddetti antimetaboliti, sostanze che esercitano un’azione tossica a livello cellulare (per
questo sono definite citotossiche), provocando in tal modo la morte delle cellule neoplastiche;
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Carboplatino agente chemioterapico usato nel trattamento di molti tumori dell’adulto (carcinoma epiteliale dell’ovaio avanzato, carcinoma epidermoide del distretto
testa-collo, carcinoma della mammella, carcinoma del polmone a piccole cellule e mesotelioma pleurico) e anche in vari tumori pediatrici;
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Carmustina agente chemioterapico usato per il trattamento di alcune forme tumorali;
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Ciclofosfamide agente chemioterapico usato nel trattamento di diverse neoplasie in quanto agisce come agente citostatico;
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Cisplatino agente chemioterapico appartenente alla categoria dei farmaci generici, la cui azione è quella di inibire la sintesi del DNA. Elevata attività
antitumorale sia come singolo agente, sia in combinazione con altri farmaci antitumorali specialmente nei tumori del testicolo e dell’ovaio. Usato in polichemioterapia cisplatino è
efficace contro altri tumori solidi: carcinoma della testa e del collo, della prostata e della vescica;
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Citarabina agente chemioterapico appartenente alla classe dei farmaci cosiddetti antimetaboliti;
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Clorambucile agente chemioterapico appartenente alla classe dei farmaci cosiddetti alchilanti, sostanze che esercitano un’azione tossica a livello cellulare (per
questo sono definite citotossiche), provocando in tal modo la morte delle cellule neoplastiche; leucemia linfocitica cronica, di alcune forme di linfoma di
Hodgkin e non-Hodgkin, dell’adenocarcinoma ovarico avanzato e della macroglobulinemia di Waldenström;
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Dacarbazina agente chemioterapico che si usa soprattutto per il trattamento del melanoma, del linfoma di Hodgkin e del sarcoma dei tessuti molli
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Daunorubicina antibiotico ad azione antitumorale appartenente al gruppo delle antraci cline. Trattamento di alcune neoplasie, in particolare
della leucemia acuta mieloblastica;
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Docetaxel agente chemioterapico, appartenente alla classe dei farmaci cosiddetti taxani. Si usa per il trattamento di diverse neoplasie, in particolare per il carcinoma
della mammella, del polmone non a piccole cellule, caricinoma prostatico, adenocarcinoma gastrico
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Doxorubicina cloridrato antibiotico ad azione antitumorale appartenente al gruppo delle antracicline. Induce regressione in varie malattie neoplastiche quali:
carcinoma della mammella, del polmone, della vescica, della tiroide, dell’ovaio; osteosarcoma e sarcoma dei tessuti molli, linfomi di
Hodgkin e non Hodgkin, neuroblastoma, tumore di Wilms, leucemia linfoblastica acuta, leucemia mieloblastica acuta;
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Doxorubicina liposomiale antibiotico ad azione antitumorale appartenente alla classe delle antracicline;
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Epirubicina cloridrato agente chemioterapico che si è dimostrato capace di indurre risposte utili in un ampio spettro di malattie neoplastiche tra cui: carcinoma
della mammella; linfomi maligni; carcinoma gastrico; carcinoma del fegato, pancreas, sigma retto, carcinoma del distretto cervico - facciale;
carcinoma polmonare; carcinoma o leucemie e dei sarcomi delle parti molliarico;
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Eribulina indicato per il trattamento di pazienti adulti con cancro della mammella localmente avanzato o metastatico
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Estramustina indicato nel trattamento palliativo dei pazienti con carcinoma della prostata;
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Etoposide terapia del carcinoma polmonare a piccole cellule e del carcinoma del testicolo non seminomatoso resistente;
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Everolimus utilizzato per il trattamento di: carcinoma mammario tumori neuroendocrini di origine pancreatica tumori neuroendocrini di origine
gastrointestinale o polmonare carcinoma renale avanzato;
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Fludarabina fosfato trattamento della leucemia linfatica cronica (LLC) della linea B in pazienti con sufficiente riserva midollare
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Fluorouracile agente chemioterapico per il trattamento palliativo del carcinoma della mammella, del colon, del retto,
dello stomaco e del pancreas;
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Fotemustina trattamento di Melanoma maligno disseminato, comprese le localizzazioni cerebrali. Tumori cerebrali primitivi;
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Gemcitabina carcinoma della vescica localmente avanzato o metastatico, carcinoma della mammella non resecabile localmente
ricorrente o metastatico che hanno recidivato dopo chemioterapia adiuvante e/o neoadiuvante, carcinoma dell'epitelio dell’ovaio
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Idarubicina cloridrato agente chemioterapico antimitotico e citotossico appartenente alla classe degli antibiotici. La forma iniettabile si usa per il trattamento di
alcune neoplasie sia negli adulti che nei bambini;
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Idrossiurea agente chemioterapico che si usa principalmente per il trattamento della leucemia mieloide cronica e nelle
altre sindromi mieloproliferative croniche;
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Ifosfamide trattamento di molte neoplasie, quali il carcinoma bronchiale, ovarico, mammario e pancreatico, i tumori testicolari,
i sarcomi delle parti molli, l’ipernefroma e i linfomi maligni;
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Irinotecan cloridrato agente chemioterapico usato in particolare per il trattamento del carcinoma del colon-retto avanzato
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Lomustina agente chemioterapico usato per il trattamento di alcune forme tumorali;
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Melfalan agente chemioterapico è indicato nel trattamento di melanoma maligno localizzato delle estremità; sarcoma dei tessuti molli localizzato delle
estremità;
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Mercaptopurina agente chemioterapico indicato per il trattamento della leucemia acuta. E' utile nell'indurre la remissione ed è specialmente
indicata nella terapia di mantenimento della leucemia linfoblastica acuta, della leucemia mieloide acuta; è anche impiegata nella leucemia granulocitica cronica;
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Metotrexato agente chemioterapico utilizzato per il trattamento di molte neoplasie (leucemie, carcinoma della mammella, del polmone,
della vescica e della cervice uterina; carcinoma epidermoide della testa e del collo);
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Mitomicina impiegato con successo nel tentativo di migliorare la sintomatologia soggettiva ed oggettiva di un gran numero di neoplasie, compresi i carcinomi
gastrici, pancreatici, uterini e della mammella; l'adenocarcinoma polmonare; la carcinosi peritoneale; i tumori del colon, della vescica,
del retto e della cute. Inoltre è stato impiegato con qualche successo nei sarcomi, negli epatocarcinomi, nelle leucemie acute e croniche e nel morbo di Hodgkin;
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Mitoxantrone agente chemioterapico usato per il trattamento di diverse neoplasie, in particolare del carcinoma metastatico della mammella, della leucemia
mieloide cronica, della leucemia acuta non linfocitica nell’adulto, del linfoma non Hodgkin e del carcinoma epatocellulare;
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Olaparib monoterapia per il trattamento di mantenimento di pazienti adulte con recidiva platino-sensibile di carcinoma ovarico epiteliale sieroso di
alto grado, di carcinoma alle tube di Falloppio o carcinoma peritoneale primario, BRCA-mutato (mutazione nella linea germinale e/o mutazione somatica);
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Oxaliplatino trattamento adiuvante del cancro al colon di stadio III (C di Duke) dopo resezione completa del tumore primario;
trattamento del cancro colorettale metastatico;
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Paclitaxel agente chemioterapico per il trattamento di diverse neoplasie, in particolare del carcinoma ovarico in stadio avanzato; carcinoma
della mammella, del carcinoma del polmone non a piccole cellule in stadio avanzato e del sarcoma di Kaposi associato all’AIDS;
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Pemetrexed medicinale citotossico che blocca l'attività degli enzimi coinvolti nella produzione di "nucleotidi" (elementi costitutivi di DNA e RNA, il
materiale genetico delle cellule);
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Procarbazina agente chemioterapico che provoca la morte delle cellule neoplastiche. Si usa in particolare per il trattamento del linfoma di Hodgkin, del
linfosarcoma, del reticolosarcoma e della malattia di Brill-Symmers;
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Raltitrexed agente chemioterapico usato per il trattamento di alcune forme tumorali, in particolare il cancro del retto;
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Streptozocina antibiotico ad azione antitumorale, che si usa in particolare per il trattamento del melanoma (soprattutto se sono presenti metastasi), ma anche
di alcuni tumori cerebrali;
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Tegafur-uracile combinazione di agenti chemioterapici, il tegafur e l’uracile, definite citotossiche, provocando in tal modo la morte delle cellule neoplastiche.
Si usa in particolare per il trattamento del carcinoma del colon–retto metastatico;
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Temozolomide agente chemioterapico antitumorale che si usa per il trattamento del glioma maligno (anche in pazienti pediatrici) e del glioblastoma multiforme.
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Temsirolimus per il trattamento di carcinoma avanzato a cellule renali (RCC) ; linfoma a cellule mantellari refrattario e/o recidivante (MCL);
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Tioguanina agente
chemioterapico usato per il trattamento della leucemia, in particolare mieloblastica acuta, linfoblastica acuta e granulocitica cronica;
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Tiotepa trattamento palliativo di diverse neoplasie: adenocarcinoma della mammella; adenocarcinoma dell'ovaio; controllo delle effusioni
intracavitarie secondarie a processi neoplastici diffusi o localizzati di diverse cavità sierose; carcinoma papillare superficiale della vescica; linfomi, quali ad esempio il
linfosarcoma e il linfoma di Hodgkin.
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Topotecan agente chemioterapico antitumorale che si usa per il trattamento di diverse neoplasie, in particolare del carcinoma della cervice, dell’ovaio e
del polmone a piccole cellule;
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Treosulfano agente chemioterapico usato per il trattamento di alcune forme tumorali;
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Vinblastina solfato Morbo di Hodgkin generalizzato (Stadio III-IV della modificazione Ann Arbor del Rye staging system); Linfoma linfocitico (nodulare,
diffuso, scarsamente differenziato, ben differenziato); Linfoma istiocitico; Mycosis fungoides (stadi avanzati); Carcinoma del testicolo (fase avanzata); Sarcoma di Kaposi; Morbo di
Letterer-Siwe (Istiocitosi X).Cariocarcinoma resistente ad altri agenti chemioterapici; Carcinoma della mammella, resistente ad altre misure terapeutiche;
- Vincristina solfato efficace nella leucemia acuta, specie nella varietà linfoblastica, sia negli adulti che nei
bambini e nel morbo di Hodgkin e nei suoi relativi linfomi. Risposte positive sono state riscontrate anche in pazienti con altre neoplasie in modo particolare nei casi di tumore di
Wilms, neuroblastoma, tumori del cervello, rabdomiosarcoma e carcinomi della mammella, della vescica, e degli organi riproduttivi maschili e femminili;
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Vindesina Leucemia linfoblastica acuta dei bambini resistente ad altri farmaci; Crisi blastiche di leucemia mieloide cronica; Melanoma maligno non responsivo
ad altre forme di terapia;
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Vinflunina farmaco antitumorale indicato in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti affetti da carcinoma a cellule transizionali del tratto
uroteliale avanzato o metastatico dopo fallimento di un precedente regime contenente platino;
- Vinorelbina indicata nel trattamento del Carcinoma del polmone non a piccole cellule (stadio 3 o 4). Come agente
singolo, nei pazienti con carcinoma della mammella metastatico (stadio 4), quando il trattamento con antracicline e taxani non sia risultato efficace o non sia adatto;
Il chimico statunitense Barnett Rosenberg è conosciuto soprattutto per la scoperta delle proprietà antitumorali del cisplatino. Questo
farmaco al platino, a causa dei suoi ingenti effetti tossici, rischiò quasi di non essere mai usato, se non fosse stato per due medici americani, che lo provarono su tredici pazienti affetti
da cancro ai testicoli. La sorprendente ripresa di questi pazienti diede il via libera al largo impiego di questo farmaco nella cura della leucemia.
Non si conosce ancora l'esatta modalità con cui l'isomero cis-platino impedisca la riproduzione e provochi il decesso delle cellule.