Carcinoma polmonare non a piccole cellule: si tratta delle neoplasie più frequenti. Infatti, i tumori del polmone sono divisi in non a piccole cellule (NSCLC) e a piccole cellule (SCLC). Il cancro del polmone non a piccole cellule identificato anche come tumore polmonare a grandi cellule, è la neoplasia polmonare più frequente (70% dei casi) e si differenzia dal tumore polmonare a piccole cellule per l’aspetto delle sue cellule al microscopio.
Tratto da https://www.my-personaltrainer.it/salute/cancro-polmone-non-a-piccole-cellule.html
L'ONA ti assiste con assistenza medica gratuita per la sorveglianza sanitaria, la diagnosi precoce (tumore al polmone sintomi iniziali) e la terapia e cura tumore polmonare e carcinoma polmonare (carcinoma - adk polmonare) non a piccole cellule. Oltre all'assistenza medica, l'ONA fornisce l'assistenza legale gratuita.
Il NSCLC origina dai tessuti epiteliali che rivestono i bronchi e il parenchima polmonare e si divide in carcinoma polmonare a cellule squamose o carcinoma squamoso del polmone, adenoma carcinoma polmonare, adenocarcinoma polmone e carcinoma polmonare a grandi cellule (carcinoma indifferenziato) del polmone. Ognuna di queste patologie prevede un trattamento diverso.
Il cancro del polmone (tumore al polmone come si manifesta) non a piccole cellule, chiamato anche tumore indifferenziato si manifesta in seguito alla rapida e incontrollata crescita di alcune cellule epiteliali respiratorie dovuta alla prolungata (e quindi quasi sempre professionale) esposizione ad amianto e altri agenti patogeni e cancerogeni. Le mutazioni causate dagli agenti cancerogeni porta alla formazione della neoplasia polmonare (stadiazione tumore polmone).
Gli oncogeni interessati sono K-ras, c-Myc, che causano anomalie nella trasduzione del segnale del recettore per i fattori di crescita e inibiscono l'apoptosi o inibiscono i geni oncosoppressori, facendo sì che le cellule anomale proliferino.
Tra i principali fattori di rischio per il carcinoma squamoso al polmone, oltre al fumo di sigaretta vi è l'esposizione per motivi professionali ad agenti cancerogeni, quali l'amianto (o asbesto, o Eternit, o cemento-amianto) e gas radon, nichel, cromati, carbone, gas azotati, arsenico, silice e berillio.
Il carcinoma non a piccole cellule (o non-microcitoma - adk polmonare), in base al tipo di cellule e di tessuto da cui origina, può svilupparsi in:
Adenocarcinoma polmonare sopravvivenza: il carcinoma squamocellulare (o tumore squamoso polmone, carcinoma epidermoide polmone o carcinoma spinocellulare polmone) è una neoplasia polmonare maligna a carattere invasivo (carcinoma squamoso polmonare sopravvivenza) che origina dalle vie aeree di medio-grosso calibro (epitelio bronchiale) e costituisce una delle varianti più frequenti del carcinoma polmonare. Il carcinoma squamoso polmoni rappresenta il 25-30% dei tumori del polmone.
Adenocarcinoma polmonare prognosi: è il cancro polmone, tumore polmonare con la prognosi migliore (carcinoma squamocellulare polmone sopravvivenza). Per quanto riguarda l'aspetto istologico, ricorda il carcinoma squamo cellulare della cute.
Tumore polmone sintomi iniziali: i sintomi carcinoma polmonare a cellule squamose (carcinoma squamoso polmone) comprendono infezioni a lenta risoluzione, tosse persistente, dispnea e/o comparsa di strie ematiche nell'escreato (emoftoe).
Tumore ai polmoni come si manifesta: i sintomi iniziali carcinoma polmonare (tumore al polmone come si manifesta - tumore polmoni sintomi) sono relativi al calibro del bronco interessato e alla grandezza della massa tumorale. Inizialmente il tumore al polmone non a piccole cellule può essere un tumore polmone asintomatico o tumore polmoni sintomi iniziali. Nelle fasi più avanzate del cancro polmone, l'adenoma carcinoma polmonare non si presenta più come un tumore polmone asintomatico e i tumore ai polmoni sintomi possono includere sintomi tumore ai polmoni:
emoftoe (emissione attraverso la tosse di sangue e catarro, ovvero espettorato con sangue)
L'adenocarcinoma al polmone è una neoplasia polmonare metastatica. Gli organi che possono essere colpiti dalla metastatizzazione del tumore non a piccole cellule o carcinoma a cellule squamose polmone comprendono fegato, surreni, ossa (con dolore alle ossa e fratture patologiche da adenocarcinoma polmonare con metastasi ossee), reni, pancreas, milza e cute, ma anche agli organi vicini e/o al di fuori del torace. In questi casi possono verificarsi sintomi diversi dai tumore polmone sintomi iniziali. In caso di neoplasia polmonare metastasi diffuse nell'area polmonare, si presentano i seguenti sintomi tumore ai polmoni:
Se l'invasione arriva all'area addominale
In caso di metastasi cerebrali:
Adenocarcinoma polmonare terapia: i lavoratori esposti ad amianto (sinonimo asbesto) per motivi professionali sono a rischio di tumore del polmone e in particolare di adenocarcinoma non a piccole cellule. Per questo motivo, ai fini della diagnosi, è molto importante l'anamnesi lavorativa oltre alla verifica delle abitudini tabagiche.
Il fumo di sigaretta, infatti, è uno degli agenti eziologici del tumore del polmone (fumo di sigaretta tumore del polmone). In modo particolare, è fondamentale evitare di fumare e di interrompere anche l'esposizione ad amianto. Meglio ancora se si riesce ad evitare proprio questo tipo di rischio con la c.d. prevenzione primaria.
Infatti, nella revisione del Consensus Report di Helsinki, si ribadisce che gli unici strumenti di tutela sono costituiti dall'evitare l'esposizione ad amianto. Tuttavia, per coloro che sono stati esposti al rischio, è fondamentale la c.d. sorveglianza sanitaria. Infatti, l'art. 259 Dlgs. 81/2008 stabilisce l'obbligo di controlli sanitari per coloro che sono stati esposti ad agenti eziologici del tumore del polmone. In particolare, per gli esposti amianto. Infatti, le fibre asbestiformi sono molto cancerogene per il polmone, perché attivano una prima fase infiammatoria e, poi, la cancerogenesi.
Quindi, il medico curante deve essere sempre informato di queste condizioni di rischio. In particolare, della pregressa esposizione a polveri e fibre di asbesto. L'anamnesi lavorativa fornisce importati dati per il personale sanitario al fine di formulare la corretta e precoce diagnosi e permettere al paziente di ottenere cure e terapie efficaci e tempestive.
In più, è fondamentale eseguire degli esami tecnico strumentali, in particolare, in presenza dei classici sintomi del tumore al polmone. A maggior ragione, nel caso in cui i precedenti esami abbiano fatto emergere iniziale asbestosi oppure le placche e gli ispessimenti pleurici. Infatti, queste malattie asbesto correlate sono segni biologici di elevata esposizione ad amianto, ed è per tali motivi che è necessario eseguire più controlli nel caso in cui vi siano tali segni biologici di esposizione ad amianto.
L'esame clinico determina la localizzazione e l’estensione del cancro. Successivamente, il paziente viene sottoposto a radiografia e/o a TC o PET, ma la conferma definitiva della tumore al polmone diagnosi avviene attraverso la biopsia (prelievo di un campione di cellule o di tessuto dal tumore), broncoscopia e/o chirurgia toracoscopica.
L'analisi dei sintomi tumore del polmone e dei segni tipici della malattia neoplastica polmonare si può stabilire il migliore approccio terapeutico e strumentale. Successivamente si procede con una radiografia del torace al fine di evidenziare eventuali formazioni nodulari (tumore ai polmoni come si manifesta) e, in caso di dubbio, si può ricorrere alla citologia dell'espettorato (per rilevare la presenza di lesioni cellulari tipiche delle neoplasie polmonari).
In caso di conferma di diagnosi di carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) ovvero tumore polmonare a grandi cellule è bene valutare anche l'eventuale diffusione della neoplasia all'interno del torace e la presenza di cancro al polmone metastasi (per esempio nella zona addominale, pelvica e cranica oppure adenocarcinoma polmonare con metastasi ossee).
Tumore al polmone: si guarisce? Il tumore del polmone non a piccole cellule è detto anche tumore epidermoide e può essere trattato con chirurgia, radioterapia e/o o un approccio multimodale se le condizioni del paziente lo permettono. La scelta del trattamento dipende da:
L'approccio chirurgico (segmentectomia, lobectomia o pneumonectomia) è possibile nello stadio iniziale del cancro (stadio I-II) e può essere risolutivo, sempre seguito da chemioterapia per adenocarcinoma polmonare adiuvante per ridurre al minimo le probabilità di recidive. In caso di SCLC non resecabile in stadio III, generalmente viene somministrata chemioterapia adenocarcinoma polmonare.
Si ricorre a chemioterapia e/o radioterapia adiuvante negli stadi più avanzati, in presenza di condizioni di salute particolari, nell'impossibilità di resecazione del tumore o quando questo è in fase terminale, al fine di rallentarne la progressione, alleviare carcinoma polmonare sintomi e ottenere una migliore qualità della vita (chemioterapia adiuvante polmone).
Nel 2005 è stato avviato uno studio, terminato poi il 2015, che segnalava l'insorgenza di 17,5 milioni di nuovi casi di tumore del polmone e 8,7 milioni di decessi per la stessa neoplasia.
L'alta incidenza del tumore del polmone è dovuta al fatto che l'insorgenza del carcinoma polmonare non a piccole cellule dipende da diversi fattori. Tra questi troviamo: fumo di sigaretta o di saldatura, esposizione ad amianto, radiazioni ionizzanti e radiazioni non ionizzanti e infine benzene.
Proprio come afferma Jama Oncology nella pubblicazione: Report del Global Burden of Desease Cancer Collaboration. Il report ha accertato su basi scientifiche che nonostante le diminuite abitudini tabagiche, i casi del tumore del polmone sono aumentati di almeno il 33%.
La terapia multimodale viene utilizzata principalmente in caso di NSCLC localmente avanzato (stadio III), attraverso la terapia di induzione per ridurre le dimensioni del tumore, consistente o nella chemioterapia (con o senza radioterapia) seguita dalla chirurgia, oppure nella chirurgia seguita dalla chemioterapia e/o dalla radioterapia adiuvante, oppure nella chemioterapia per adenocarcinoma polmonare, (chemioterapia e radioterapia contemporaneamente).
Quando c'è NSCLC metastatico (stadio IV - adenocarcinoma polmonare 4 stadio), il tumore si diffonde al di fuori del polmone. Ciò capita al tumore polmonare quarto stadio. In questo caso non è più possibile la resecazione e quindi si ricorre alla chemioterapia per via endovenosa (adenocarcinoma polmonare terapia).
Altri approcci terapeutici possono essere la terapia a bersaglio molecolare, basata sull’utilizzo di farmaci che bloccano i segnali promotori della crescita delle cellule tumorali, l’immunoterapia, trattamento che mira ad aumentare le difese naturali dell’organismo e combattere il cancro, e il trattamento adiuvante, attraverso farmaci antitumorali dopo o in combinazione con un’altra forma di terapia.
La chemioterapia per adenocarcinoma polmone consiste nell’impiego di particolari farmaci detti citotossici o antiblastici per distruggere le cellule tumorali.
Nel trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule la chemioterapia adenocarcinoma polmonare si usa talvolta dopo la chirurgia per ridurre il rischio di recidiva. Può anche essere utile per ridurre il diametro tumorale prima della chirurgia o per alleviare i sintomi nel caso in cui questa sia impossibile.
I chemioterapici maggiormente usati per il trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule sono cisplatino, carboplatino, gemcitabina (Gemzar®), vinorelbina (Navelbine®), paclitaxel (Taxol), docetaxel (Taxotere) e pemetrexed (Alimta®). I farmaci si somministrano spesso in combinazione.
Tipi diversi di carcinoma polmonare non a piccole cellule possono essere trattati con combinazioni diverse di chemioterapici. Oggi è possibile ottimizzare la chemioterapia per il carcinoma squamoso al polmone scegliendo i farmaci in base alle caratteristiche istologiche del tumore.
Gli effetti collaterali della chemioterapia possono essere lievi o molto fastidiosi, a seconda dell’intensità della dose erogata e della durata del trattamento. Ancorché fastidiosi, scompariranno alla conclusione del trattamento.
La radioterapia consiste nell’uso di radiazioni ad alta energia per distruggere le cellule tumorali, cercando al tempo stesso di danneggiare il meno possibile le cellule normali.
La radioterapia può essere attuata allo scopo di ‘curare’ il carcinoma epidermoide polmonare e in questo caso può sostituire la chirurgia.
Per trarre il massimo beneficio dalla radioterapia, questa deve essere pianificata molto attentamente. In questa fase, un ruolo determinante è svolto dal centraggio erogando le radiazioni direttamente nel tumore, salvaguardando al massimo i tessuti sani circostanti.
Gli effetti collaterali della radioterapia possono essere lievi o molto fastidiosi, a seconda dell’intensità della dose erogata e della durata del trattamento. In casi molto rari la radioterapia per carcinoma polmonare può indurre effetti protratti nel tempo quali infiammazione o fibrosi del tessuto polmonare, con conseguente comparsa di sintomi quali mancanza di respiro e tosse. Le ossa del torace possono assottigliarsi e, di conseguenza, sono più soggette al rischio di frattura. Ancorché fastidiosi, gli effetti collaterali della radioterapia scompariranno alla conclusione del trattamento.
Tabella della stadiazione tumore polmonare
Il cancro del polmone (carcinoma polmone) rappresenta la quarta neoplasia maligna più comune in Europa, con più di 410.000 nuovi casi di cancro del polmone nel 2012, di cui 291,000 negli uomini e 119,000 nelle donne. Il tumore ai polmoni costituisce la seconda neoplasia maligna più comune negli uomini (dopo il cancro della prostata) e la terza più comune nelle donne (dopo il cancro della mammella e il cancro del colon-retto) (Ferlay et al., 2013), con tassi di incidenza più alti nei Paesi sviluppati.
Generalmente il tumore al polmone colpisce a partire dai 65 anni di età. Nello specifico, il NSCLC è il tipo più comune di cancro del polmone (85-90% di tutte le neoplasie polmonari maligne).
Solo il 15% dei pazienti sopravvive più di 5 anni dalla diagnosi cancro del polmone non a piccole cellule (tumore polmone aspettativa di vita). Per questo motivo è fondamentale la sorveglianza sanitaria attraverso controlli periodici al fine di permettere una diagnosi precoce, oltre all'adozione di misure di prevenzione quali l'astensione dal fumo e l'adozione di dispositivi di protezione sul luogo di lavoro rispetto al rischio amianto.
Le vittime di tumore al polmone e/o carcinoma polmonare non a piccole cellule e danni da amianto in generale (e i loro famigliari in caso di decesso), in caso di malattia professionale hanno diritto all'indennizzo inail, al prepensionamento e al risarcimento danni.
L'ONA offre assistenza legale gratuita, grazie all'Avv. Ezio Bonanni (presidente ONA) e al team di avvocati online gratis:
Il cancro ai polmoni è una patologia asbesto correlata inserita dall'INAIL nella Lista I delle malattie professionali. Cosi anche per altri cancerogeni. Quindi in caso di esposizioni professionali amianto, benzene, etc., i tumori polmonari debbono essere indennizzati dall'inail e quindi le vittime hanno quindi diritto alla liquidazione della rendita INAIL con la presunzione legale di origine (Lista I Inail malattia professionale), per cui l'ente deve sempre indennizzare la patologia. La vittima, ed in caso di decesso, il coniuge titolare della rendita di reversibilità, hanno diritto anche alla prestazione aggiuntiva del Fondo Vittime Amianto, costituita da circa il 15% in più della rendita.
Per approfondire:
Il cancro ai polmoni (e quindi il NSCLC), adenocarcinoma al polmone essendo una malattia professionale asbesto correlata riconosciuta dall'INAIL nella Lista I, dà diritto al riconoscimento dei benefici contributivi per esposizione ad amianto (art. 13 comma 7 L. 257/92), e dunque la rivalutazione della posizione contributiva INPS, con prepensionamento e rivalutazione della pensione, con il coefficiente 1,5.
I benefici contributivi INPS consistono in un aumento dell'anzianità contributiva pari al 50% del periodo di esposizione ad asbesto, utile sia per anticipare la data di maturazione del diritto a pensione, sia per rivalutare la prestazione pensionistica in godimento (aumento dell'entità dei ratei mensili). Per approfondire:
L’articolo 1, comma 250, della Legge 232/2016, ha sancito il diritto all’immediato pensionamento per i lavoratori sprovvisti dei requisiti per il pensionamento al momento dell’insorgenza della malattia professionale amianto.
Il diritto è però limitato alle vittime di mesotelioma, tumore polmonare e asbestosi, senza limite di grado invalidante (decreto del 18/07/2017).
La procedura di pensionamento immediato (pensione invalidità amianto) può essere adottata solo se, nonostante l’accredito dei benefici amianto con il coefficiente 1,5, non si matura il diritto a pensione. In quest'ultimo caso, deve essere valutato se procedere con la domanda di pensione invalidità vittime amianto. Si tratta del trattamento pensionistico di invalidità, con pensione erogata dall'INPS. Infatti, la normativa è stata riformata, e questo diritto è stato concesso a tutti coloro che sono vittime di malattie asbesto correlate riconosciute malattie professionali.
L'INPS, con la circolare n. 34 del 09.03.2020 ha dettato le disposizioni attuative della normativa. Il dato fondamentale è la non cumulabilità della pensione INPS con la rendita INAIL. Per questi motivi, deve essere attentamente valutato se depositare, o meno, tale domanda. Nel caso in cui ci sia un grado rilevante, a quel punto, va depositata la domanda di pensione di invalidità ordinaria. In questo modo, si evita di perdere la rendita INAIL.
Le domande possono essere depositate entro il termine prossimo del 31 marzo 2022. Qualora non si rispetti questo termine, le richieste saranno esaminate l'anno successivo, a partire da aprile.
I lavoratori vittime di tumore del polmone e adenocarcinoma al polmone per esposizione professionale ad asbesto e ad altri cancerogeni, e i loro famigliari in caso di decesso, hanno diritto anche al risarcimento integrale di tutti i danni subiti. In caso di decesso, il diritto vale sia per i danni sofferti direttamente dal lavoratore vittima (iure proprio), sia per i danni sofferti dagli eredi per la perdita del loro congiunto (iure hereditario). Infatti, il tumore del polmone è una neoplasia multifattoriale. Quindi, ciò non esclude la rilevanza delle esposizioni professionali anche in caso di abitudini al fumo. Dunque, è stato dimostrato un effetto sinergico tra fumo di sigaretta ed esposizione ad amianto. Ciò si traduce nel diritto al risarcimento del danno sussiste sempre e comunque. Di conseguenza, anche nel caso di lavoratore con abitudini tabagiche, anche se c'è stata un'esposizione non elevata ad asbesto, si conferma il nesso causale. Per cui, anche in questi casi si conferma il nesso causale, che consiste nella riconducibilità del tumore del polmone all'esposizione professionale, e ciò, anche a titolo di concausa.
In questo modo, è possibile ottenere il risarcimento di tutti i danni. Sul punto, Cass., Sez. Lav., n. 644/2005, e molte altre decisioni successive.
Il tumore al polmone è molto frequente tra coloro che hanno svolto servizio nelle Forze Armate e nel Comparto Sicurezza. Ciò è confermato, oltre che per il mesotelioma, anche per i tumori del polmone. In questi casi, occorre verificare se nello svolgimento del servizio, ci siano state esposizioni ai diversi agenti cancerogeni del polmone. In particolare, radiazioni ionizzanti, benzene, oltre alle fibre. Nelle missioni balcaniche, come in altri impegni dei nostri militari all'estero, ci sono stati questi rischi anche per l'utilizzo di proiettili all'uranio impoverito. Infatti, le radiazioni e le nanoparticelle sono responsabili del tumore del polmone in sinergia con l'amianto.
In questi casi, oltre al riconoscimento della causa di servizio, c'è il diritto al riconoscimento dello status di vittima del dovere.
Alle Vittime del Dovere spettano specifiche prestazioni assistenziali e previdenziali, tra cui la speciale elargizione, assegno vitalizio, speciale assegno vitalizio, etc., con parificazione alle vittime del terrorismo (SS.UU. 7761), oltre al risarcimento danni. Per approfondire: