Eternit è il marchio registrato di fibrocemento, e la denominazione dell'azienda della famiglia Schmidheiny, che produce materiali con amianto cemento ora appartenente alla belga Etex. I prodotti dell'Eternit erano utilizzati in edilizia come materiale da copertura, lastre piane o ondulate e coibentazioni di tubature.
Le fibre di amianto sono particolarmente dannose per la salute. La loro pericolosità dipende dall’elevata capacità di frammentazione, soprattutto se l’amianto è esposto alle intemperie, o alle variazioni di temperatura.
In questo modo, infatti, le fibre si aerodisperdono, per poi essere facilmente inalate. E’ inoltre possibile ingerirle, attraverso l’acqua potabile che scorre nelle tubature.
Ne “ Il libro bianco delle morti di amianto in Italia” l’avv. Bonanni, ha tenuto a riportare minuziosamente questa tematica, al fine di divulgare e portare alla conoscenza di tutti gli effettivi danni causati dal minerale.
Il libro è stato presentato nel corso della conferenza del 19 giugno 2018 presso la Sala Igea della sede dell'Enciclopedia Italiana (Roma).
>> Scarica Il libro bianco (Ed.2022) cliccando sulla copertina
L'ONA e l'Avv. Ezio Bonanni continuano nel loro impegno per bloccare le lobby, ottenere la messa al bando globale dei minerali di asbesto, ed interdire le condotte pericolose e dannose per la salute e tutelare le vittime.
L'Avv. Ezio Bonanni e l'ONA, dopo l'assoluzione per prescrizione di Stephan Schmidheiny, nel processo eternit 1, denominato anche processo amianto del secolo, si sono mobilitati a Casale Monferrato, sede dello stabilimento eternit , e costituiti parte civile nel processo Eternit bis.
L'ONA ha chiesto, (in dibattimento a Torino Eternit e a Napoli per eternit Bagnoli) la condanna di Stephan Schmidheiny, alla pena di giustizia.
Atti in video dell'assemblea ONA a Casale Monferrato
La Corte di Appello di Torino ha confermato la condanna di Stephan Schmidheiny, pur alleggerendone la pena. Un anno e otto mesi al magnate svizzero per la morte di Testore Giulio per mesotelioma. Così la Corte di Appello di Torino (dispositivo del 16.02.2023). I familiari sono stati assistiti proprio dall'Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell'ONA. Comunque l'impegno dell'associazione prosegue, per rendere giustizia alle vittime.
Stephan Schmidheiny è stato processato per la morte di migliaia di lavoratori e cittadini, per la lavorazione e l'utilizzo di abesto, impastato con il cemento amianto, con assenza di cautele, sotto forma di eternit negli stabilimenti italiani (Bagnoli Eternit , Cavagnolo, Rubiera, Casale Monferrato).
Questa sentenza è stata molto importante perchè, anche se poi il magnate è stato assolto in Cassazione, la motivazione della prescrizione ne conferma le sue responsabilità.
Il magnate svizzero ha subito ben tre condanne di primo grado. Nel processo Eternit I, e nel processo Eternit II, dal Tribunale di Napoli e ancora dal Tribunale di Torino.
Per quest'ultima, la sentenza è stata ulteriormente confermata dalla Corte di Appello di Torino.
È stato poi condannato in primo grado a 16 anni di reclusione, perché responsabile dei reati di disastro ambientale (art 437 cp) e di violazione delle cautele sul lavoro (art 437 cp - legge eternit).
Nel corso del processo eternit Torino la Corte di Appello di Torino, cui si era rivolto l'imputato, ha confermato la condanna per il reato di disastro ambientale (art. 434 c.p.) per le sue condotte nei 4 stabilimenti italiani di Eternit (sentenza amianto torino), compresi quelli di Bagnoli e Rubiera, per i quali in primo grado il Tribunale di Torino lo aveva assolto per prescrizione.
Le vittime amianto/Eternit hanno diritto al risarcimento dei danni. Sia coloro che sono stati impiegati direttamente negli stabilimenti Eternit, sia coloro che hanno lavorato per le ditte dell'indotto; così i famigliari dei dipendenti e coloro che sono stati esposti perché hanno abitato nelle zone circostanti gli stabilimenti (Eternit Bagnoli, Cavagnolo, Rubiera per amianto rubiera, Siracusa,di Casale Monferrato).
Durante la causa eternit, la Corte di Cassazione, I Sezione Penale, n. 7941/14 , ha dichiarato la prescrizione del reato di disastro ambientale e ha assolto Stephan Schmidheiny solo per prescrizione eternit, non perché innocente.
Sarebbe bastato contestare il reato di omicidio per evitare la prescrizione, come risulta dalla motivazione della sentenza di Cassazione.
Nella vicenda del processo Eternit, l’ONA è intervenuta in prima linea costituendosi parte civile, sia a Torino, che a Napoli.
Nell’udienza del 25 gennaio 2019, il Tribunale Penale di Napoli, ha rinviato a giudizio Stephan Schmidheiny ( a capo degli stabilimenti Eternit) per omicidio volontario. Ha infatti esposto i propri dipendenti all’esposizione amianto, cagionandone la morte e numerose patologie asbesto correlate.
Le tesi portate avanti dall’ Avv. Ezio Bonanni, coadiuvato dall’Avv. Flora Rosa Abate, e dai due Pubblici Ministeri Frasca e Giuliano, sono state accolte.
Schmidheiny è stato, infatti, imputato per omicidio dinanzi la Corte d’Assise di Napoli, ed il processo ha avuto inizio il 12 aprile 2019.
In quest'altro troncone, quello partenopeo, il magnate è stato condannato, come lo è stato per il resto in appello il 16.02.2023 dalla Corte di Torino.
L'ONA assiste tutti gli esposti a Eternit amianto, coperture, coibentazioni e tubature in cemento amianto eternit.
L'Avv. Ezio Bonanni, presidente dell'ONA, assiste le vittime dell'Eternit per risarcimento danni e pensioni INAIL e INPS.
Segnala all' ONA la presenza di Eternit per la rimozione: un nostro incaricato sarà a tua disposizione.
L’Italia è stato uno dei maggiori produttori e utilizzatori dei minerali asbesto, con 3.748.550 tonnellate di fibra grezza, estratte dalla miniera asbesto di Balangero, ed altre di 1.900.885 tonnellate importate ed utilizzate per la produzione di cemento amianto e di altri manufatti (utilizzo amianto).
La multinazionale Eternit, ha utilizzato soprattutto il crisotilo della miniera di Balangero, e anche amosite e crocidolite proveniente dal Sud Africa, nei diversi stabilimenti italiani: Eternit Bagnoli, Cavagnolo, Rubiera, Siracusa, stabilimento eternit Casale Monferrato (monferrato amianto).
In Italia, vi erano anche altre società adibite alla produzione di Eternit, impasto di cemento amianto, in particolare la Fibronit, tristemente famosa per le epidemie che ha provocato tra Broni e Bari, senza dimenticare Massa Carrara.
I materiali di fibrocemento asbesto (eternit cos è), come l'eternit fibrocemento (in cui l'asbesto - in particolare il crisotilo - era inglobato nella matrice compatta) sono stati utilizzati per la copertura dei tetti, nelle condutture di acqua potabile e in centinaia di altre applicazioni, per l'intero territorio nazionale.
In altri casi, questi minerali sono stati utilizzati in composti friabili, con gesso e altri materiali stabili, che così avevano maggiore capacità di aerodispersione (si pensi alle coibentazioni).
Attualmente solo 62 Stati in tutto il mondo, hanno accolto la messa al bando dell’amianto: Arabia Saudita, Argentina (amianto argentina), Australia, Cile, Croazia, Gabon, Giappone, Honduras, Islanda, Kuwait, Norvegia, Seicelle, Uruguay, oltre a quelli dell’Unione Europea.
Nonostante questo la produzione di Eternit continua a superare i 2 milioni di tonnellate nel mondo.
Tuttavia, nonostante l'entrata in vigore della L. 257/1992, ancora si continua a morire di amianto in Italia. Non solo di mesotelioma, ma anche delle altre malattie asbesto correlate. Come dimostrato in 'Il libro bianco delle morti di amianto in Italia - Ed. 2022', i dati sono in aumento. Quelli che incidono di più sono proprio quelli dell'edilizia. Ciò è confermato dal VII rapporto RENAM (14.02.2022).
Per approfondire: asbesto - amianto
Nel nostro paese di 15 regioni, solo 6 hanno portato a termine l’obiettivo di censire la presenza dei materiali amianto sul territorio. Di queste a loro volta solo 3 : Piemonte, Provincia Autonoma di Trento e Valle d’Aosta hanno concluso la procedura, mentre le restanti: Campania, Emilia Romagna e Marche, hanno registrato solo gli edifici pubblici e le imprese.
Per quanto riguarda invece: Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Puglia, Sardegna, Sicilia, Veneto e la Provincia Autonoma di Bolzano, sono ancora molto indietro con la procedura.
Finora le mappature parziali, hanno evidenziato la presenza amianto in 370.000 strutture. Le coperture Eternit rivestono 58.000.000 metri quadrati, di cui 214.469 edifici privati, 50.744 edifici pubblici e 20.296 siti industriali.
Vi sono poi 18.945 metri quadrati di onduline amianto.
L'asbesto causa malattie fibrotiche: ispessimenti pleurici, placche pleuriche ed asbestosi, e neoplasie, tumore polmoni, laringe, faringe, stomaco, colon, ed ovaie (World Health Organization IARC monographs on the evaluation of carcinogenic risks to humans - Vol. 100C “Arsenic, metals, fibres, and dusts volume 100 C - A review of human carcinogens” ASBESTOS - Lyon, France - 2012).
L'Avv. Ezio Bonanni, presidente dell'ONA, il 19 giugno 2018 ha presentato Il libro Bianco delle morti di amianto in Italia.
Guarda il video della presentazione.
L'Avv. Bonanni ha ribadito l'importanza della rimozione dell'etenit e della prevenzione primaria nel suo incontro, il 16.01.2023, con il Dott. Montilla. L'unico modo per non subire danni alla salute è evitare qualsiasi esposizione. Per questo è importante la bonifica dei luoghi contaminati. Tra questi ci sono anche molte scuole italiane.
Chi possiede un immobile, o si trova a gestirlo (come nel caso di un amministratore condominiale, o un dirigente scolastico) ha l’obbligo di controllare che non vi sia traccia di amianto ed Eternit.
Nel caso ne venga rilevata la presenza, è necessario allertare immediatamente le autorità competenti, in primo luogo l’ASL. L’Azienda sanitaria, dispone infatti, di un registro all’interno del quale è possibile localizzare l’amianto.
Una volta ricevuta la segnalazione, deve essere inviato un esperto sul luogo che possa verificare lo stato di friabilità, e quindi di pericolosità del minerale. Il quale una volta redatto il certificato di “valutazione del rischio”, deve comunicare agli inquilini le modalità attraverso le quali procedere. Solitamente se l’amianto è particolarmente friabile, è prevista la bonifica, attraverso la rimozione dell’amianto.
Colui che possiede l’immobile o lo gestisce, in ottemperanza all’art. 2051 c.c. è incaricato di vigilare sulle condizioni dell’edificio, provvedendo alla manutenzione.
Qualunque danno arrecato agli inquilini deve essere risarcito (risarcimento eternit) dal proprietario.
L’amministratore, trovandosi a gestire un condominio, deve occuparsi di garantire ai condomini le migliori condizioni di residenza all’interno dello stabile. Deve quindi, occuparsi di tracciare una mappatura dei materiali amianto, presenti nelle zone comuni.
A tale scopo è possibile rivolgersi all’ONA, che fornisce assistenza gratuita, per procedere con una segnalazione, oppure richiedere il supporto di un tecnico abilitato alla compilazione delle schede.
L’amianto va sempre segnalato, a prescindere dalle condizioni in cui risiede, a maggior ragione se allo stato friabile, pena sanzione amministrativa pecuniaria dai 2582 ai 5164 euro.
Nei casi di rimozione, la spesa verrà ovviamente dipartita fra i condomini, a seconda delle tabelle millesimali.
Il 90% del territorio italiano, è disseminato di coperture in Eternit, che pur essendo allo stato compatto, comportano un pericolo per la salute. Infatti, dal momento che sono costantemente esposte ai cambiamenti climatici e di temperatura, col tempo finiscono col rilasciare le fibre nell’aria.
Queste tettoie, risalgono tutte a periodi precedenti al 1 aprile 1993, data in cui è entrata in vigore la legge eternit amianto n.257 del 92. Per questa ragione, è di fondamentale importanza segnalare ogni copertura amianto, a maggior ragione poi, se nei dintorni della propria abitazione. Se al corrente, i proprietari degli immobili con presenza amianto, sono infatti tenuti a denunciare questo fatto.
Per le segnalazioni è possibile rivolgersi in primo luogo alla ASL Dipartimento Igiene e Prevenzione, oppure ai Vigili Urbani o direttamente all’ARPA ( Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente).
L'ONA assicura l'assistenza ai cittadini per la segnalazione di coperture ed altri manufatti in amianto e cemento amianto, attraverso la piattaforma ONA REPAC.
L’eventuale acquisto di un immobile con presenza amianto, comporta alcune condizioni. Anzitutto è da stabilire se il proprietario, nonché venditore, ne fosse a conoscenza. E’ plausibile infatti, trovare tracce di amianto all’interno delle canne fumarie ad esempio, e non esserne al corrente.
Proprio per questa ragione anche la Corte di Cassazione, sez. II, sentenza n.15742 del 23.06.2017 ha affermato che se l’acquirente di un immobile viene a sapere della presenza amianto, dopo il compromesso, quest’ultimo rimane comunque valido. Gli acquirenti hanno però la possibilità di chiedere una riduzione del prezzo.
Situazione diversa nel caso in cui l’amianto sia allo stato friabile e il venditore, abbia volutamente occultato la sua presenza. In tal caso il contratto preliminare può essere annullato.
L'Eternit / amianto provoca molte patologie asbesto correlate. I dipendenti degli stabilimenti Eternit affetti da patologie asbesto correlate hanno diritto alla rendita INAIL e al risarcimento eternit dei danni. La Lista I dell'INAIl comprende infiammazioni come:
Poi ci sono i tumori delle cellule mesoteliali chiamati mesotelioma. Infatti, si tratta di neoplasie specifiche che colpiscono esclusivamente coloro che sono stati esposti ai minerali di asbesto:
Alle patologie della lista I, si aggiungono quelle della Lista II e della Lista III e altre patologie, che debbono riconosciute dall'Inail come di origine professionale e quindi indennizzate.
Inoltre, queste patologie colpiscono anche i familiari dei lavoratori amianto ed Eternit e gli abitanti delle città di Casale Monferrato dove sorgeva lo stabilimento eternit Casale Monferrato, Napoli Eternit Bagnoli, Siracusa, Rubiera e Cavagnolo. Leggi di più sulla tutela legale ONA.
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